cocktail
Highball, Tumbler, Flûte: come trovare il bicchiere giusto per ogni bevanda
Datemi un CAFFE’ e vi solleverò il mondo!
E’ quasi certo che il suo nome derivi da Caffa, una località dell’Abissinia, patria della pianta del caffè. A partire dal XV secolo si diffuse prima in Arabia, poi in Turchia ed infine in Europa. Oggi la
Narra un’antica storia che il profeta Maometto, provato dalle intense preghiere stesse per cadere in un sonno profondo; gli venne perciò in aiuto l’arcangelo Gabriele con una tazzona di caffè. Dopo aver bevuto la preziosa bevanda scura, al profeta venne una tale forza che non solo portò a termine la preghiera ma gliene restò abbastanza da ” disarcionare 40 uomini e rendere felici 40 donne”.
Come fare il White Russian: dalla Russia di Lebowsky con amore
Il nome nasconde quindi un celato riferimento politico, visto, tra le altre cose, che il White Russian è stato inventato per un ambasciatore americano nel periodo della guerra fredda.
Galateo in tavola: cosa evitare e come comportarsi ad una cena
Come si fa un cocktail? Mixando arte sopraffina ed antiche tradizioni
Alexander: Brandy e noce moscata per un cocktail che viene dal passato
L’Alexander è un cocktail di origine inglese dal gusto morbido e raffinato che appartiene alla categoria dei classici. La sua storia, non proprio recente, trova fondamento nella Londra dei primi del ‘900 ove, in occasione della celebrazione delle nozze della principessa Mary con Lord Lancellis, il famoso barman Harry MacElhone lo creò, dal bancone del “Ciro’s Club”, per omaggiare la giovane sposa con il suo colore bianco.
Questo cocktail dal gusto dolce ma allo stesso tempo intenso arriva a stuzzicare anche chi di solito non apprezza le bevande alcoliche, tuttavia per l’irruenza dei suoi ingredienti è decisamente suggerito come after-dinner (non è consigliato quindi come aperitivo). Come tutte le cose buone, l’Alexander è un drink ricco di grassi, dovuti soprattutto alla presenza della panna, ma per tutti coloro i quali non hanno ancora iniziato la dieta post-natalizia e attendono tradizionalmente l’Epifania per chiudere il periodo dei banchetti, ecco tutti i suggerimenti per preparare un buon cocktail e i suoi “derivati”.
Ingredienti per una persona:
- 1/3 di Brandy
- 1/3 di crema di cacao
- 1/3 di crema di latte (o panna liquida)
Preparate il cockatil nello shaker con del ghiaccio. Nel caso in cui non amiate le bevande “on the rocks”, non utilizzate i cubetti e per la preparazione del drink servitevi gli ingredienti precedentemente messi a freddare. Versate in una coppa anche questa riposta in frigo per qualche ora. Al termine la tradizione vuole una spolveratina di noce moscata, ad oggi esistono diverse varianti tipiche di ogni locale: cacao amaro, vaniglia, cannella… Scegliete quella che preferite secondo i vostri gusti, sono tutte buonissime!
Nel corso del tempo i barman di tutto il mondo si sono divertiti inventando diverse varianti dando vita ad una vera e propria famiglia che ad oggi annovera addirittura un “figlio”: l’Alexander baby.
Stark Delicious: la mela di Biancaneve, in versione “alcolica”!
E’ la mela rossa per eccellenza!
Croccante, succosa, rossa intensa e brillante (e se non brilla, provate a strofinarla energicamente con un panno asciutto…!) ha un aroma inconfondibile, sapore dolce e bassissima acidità. Squisita cruda, è ideale anche per strudel, dolci a cucchiaio e torte.
Come tutte le mela la Stark conosce il segreto per l’eterna giovinezza: contiene anti-ossidanti, possiede straordinarie propietà nutritive, vitamina C, B, potassio, oligoelementi, zuccheri nobili adatti anche a diabetici.
Probabilmente al giorno d’oggi la bella Biancaneve non si limiterebbe a “mordere la mela”…
e allora, dopo esserci cimentati nella preparazione di un classico studel o nella tanto amata e intramontabile torta di mele, possiamo provare questo cocktail veloce e dolcissimo!