La magia dello spumante trionfa sempre durante i momenti da ricordare. Spumante vuol dire festa e gioia ma non solo, perché questo vino, sempre più importate e sempre più apprezzato, si abbina bene a tante preparazioni, riuscendo ad allietare, non solo il momento del brindisi, ma ogni istante dell’anno. Franciacorta, Trento, Oltrepò Pavese, Asti, Prosecco, Champagne, Cava. Intraprendiamo insieme un lungo viaggio tra le perle spumantistiche italiane e non solo, per capire qual’é quel vino spumante che meglio ci si addice.
In Italia vengono prodotte ogni anno 276 milioni di bottiglie di spumante e questo significa che l’offerta per noi consumatori è quanto mai ampia e diversificata; va dagli spumanti prodotti ai piedi del Monte Bianco a quelli che nascono dalle uve raccolte alle pendici dell’Etna. Una varietà incredibile, che passa attraverso tutte e 20 le regioni italiane, tutte con almeno una doc per ognuna, che prevede la tipologia spumante.
In questo fiume di bollicine il Metodo Classico, lo spumante per eccellenza, quello che riposa in cantina per anni prima di essere messo in commercio, rappresenta meno del 10% del totale, con circa 21 milioni di bottiglie. Questi sono gli spumanti più importanti, se si prendono in considerazione tempo, metodo di produzione, caratteristiche aromatiche e gusto. Sono prodotti per la maggior parte in tre regioni viticole: Trento, Franciacorta e Oltrepò Pavese, mentre altri cinque milioni escono dalle cantine del resto d’Italia. Ma se parliamo di numeri, allora nessuno batte l’Asti Spumante e il Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene. Il primo è uno spumante da dessert, il secondo soprattutto spumante da aperitivo, ma ottimo da dessert nella versione Cartizze, e insieme sono gli spumanti più semplici e immediati che hanno conquistato i primi posti dei mercati mondiali.
A tavola i vini spumanti occupano sempre più un posto speciale proprio per la loro capacità di risolvere anche le situazioni di abbinamento vino cibo più difficili. Ciò che li rende così versatili è proprio la caratteristica che li differenzia da tutti gli altri vini, cioè la presenza delle bollicine. Tante bollicine, perchè i vini spumanti sono cosa ben diversa dai vini frizzanti. Ecco allora che scoppiettando in bocca e stimolando le papille gustative, le bollicine ci rendono più recettivi ai sapori.
Esistono gli spumanti Metodo Classico e gli spumanti Metodo Charmat. I primi sono quelli in cui le bollicine nascono da una seconda fermentazionein bottiglia, secondo il metodo messo a punto alla fine del 1600 dal francese Dom Perignon. E’ così infatti che sono prodotti anche tutti gli Champagne. Il Metodo Charmat prevede invece la seconda fermentazione in autoclave, cioè grandi vasche di acciaio a tenuta ermetica. Prende il nome dall’industriale di Bordeaux Eugène Charmat che lo brevettò agli inizi del Novecento. Ma anche dal nostro patriota piemontese Federico Martinotti che pare lo ideò anni prima.
La prossima volta cominceremo il nostro viaggio parlando dei vini prodotti nella Franciacorta, a ovest di Brescia, nei pressi del Lago d’Iseo. I produttori di questo vino rappresentano al meglio gli spumanti Metodo Classico Italiani.
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