I vini del Lazio vengono prodotti nelle colline intorno a Roma. Alcuni di loro da anni valorizzano l’enologia della regione, troppo a lungo vincolata dai “facili consumi” della Capitale e iniziano ad acquisire una posizione dignitosa sul mercato.
Fino a qualche anno fa il Lazio non era ancora riconosciuto come regione blasonata nel mondo dell’enologia. La colpa fu data alla vicinanza di Roma che assorbiva grande quantità di vino e condizionava il mercato locale livellandolo verso il basso. Così, col tempo, i vini del Lazio hanno acquisito negli anni una fama di prodotto di facile beva a basso costo, e il turismo di massa non ha aiutato ma piuttosto ha incrementato il mercato del menù turistico. Oggi il Lazio è riuscito a fare il passo decisivo per mettersi in prima fila tra i vini italiani e promuovere i suoi territori vocati.
I vitigni autoctoni del Lazio sono tantissimi se pur a dominare resta il Trebbiano. Attualmente nella regione sono prodotti 26 vini doc e 1 vino docg, concentrati nelle colline che si estendono poco a sud di Roma e nel Viterbese. Le due zone hanno in comune un terreno fortemente vulcanico. Molte di queste doc sono confinanti tra loro, in piccole aree che si sovrappongono. Per esempio i vini Cesanese, prodotti tra le province di Roma e Frosinone, dove in pochi chilometri esistono la doc Cesanese del Piglio, la doc Cesanese di Olevano Romano e la doc Cesanese di Affile.
Altra zona importante è quella della doc Zagarolo, che comprende vini bianchi fatti con le stesse uve della vicina doc Castelli Romani. Vale a dire gli intramontabili Malvasia di Candia e Trebbiano Toscano con piccole aggiunte di vitigni locali come il Bellone e il Bonvino. La produzione del vino di Zagarolo è limitata, ma la qualità è buona. L’area di coltivazione comprende anche terreni al confine con il comune di Gallanico.
Altra produzione, piccola ma di qualità crescente, è quella della doc Atina e dintorni, ovvero una decina di comuni che gravitano intorno alla cittadina che dà il nome alla doc. I vini rossi sono prodotti con vitigni internazionali, come il Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc, Syrah e Merlot.
Più ampia è la distensione della doc Cerveteri, comprendente diversi comuni settentrionali, nella provincia di Roma, nonchè parte del comune di Tarquinia, che invece nella provincia di Viterbo. Questa doc comprende tutte le tipologie di vini, Secco, Frizzante e Amabile. I vitigni dominanti sono Trebbiano e Malvasia per i bianchi e Sangiovese e Montepulciano per i rossi.
Ultima ma non meno importante, è la Doc Marino che è quella più vicino alla Capitale. I vini di Marino, cittadina in bella posizione sui Colli Albani, sono tutti bianchi e prodotti in tutte le versioni, dal Secco al Frizzante, dal Superiore al Passito. Le uve utilizzate sono sempre Trebbiano, Malvasia con l’aggiunta di Bellone, Bombino e Greco.
Vini generalmente fermi, salvo qualche rara eccezione, i bianchi del Lazio sono carnosi e piacevolmente fruttati, che si abbinano piacevolmente con una grande varietà di primi piatti e secondi di pesce. La loro immediatezza è il loro punto di forza, come evidenziato dal mercato mondiale stabilito per Frascati, che si classifica tra le primi dieci DOC per volume di esportazione con quasi 20 milioni di litri l’anno.
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