Spesso ingiustamente sottovalutati, i vini rossi frizzanti italiani possono essere fonte inesauribile di sorprese e di piaceri. Il fenomeno che si è creato negli ultimi anni è inspiegabile. Si percepisce esitazione tra le persone che apprezzano questo vino, quasi fosse un peccato.
Tutti, o quasi, sono d’accordo nel considerare le bollicine come qualcosa di nobile quando si sprigionano da un vino bianco. Per qualche strano motivo invece, sembra quasi che, quando scoppiettano le bollicine di un vino rosso, agli occhi di certi esperti o “cultori” del vino, diventi una cosa un po’ sconveniente. Eppure, a differenza di molti vini, quelli rossi frizzanti sono molto amichevoli nei confronti del cibo. Grazie all’effervescenza che sgrassa il palato e libera la bocca dai sapori precedenti, si possono abbinare una grande varietà di preparazioni facendoli diventare “vini da tutto pasto“. Proprio per l’efficacia con cui bilanciano grasso e untuosità dei cibi, i rossi vivaci sono tradizionalmente considerati i compagni di mensa ideali di molti gustosi piatti tipici regionali, a partire dallo zampone con lenticchie, quindi insaccati stagionati e freschi, fino ad arrivare alla famosa cassoela milanese, o ad una semplice frittata. Oppure anche le preparazioni piccanti, come una pasta all’arrabbiata, o ancora l’onnipresente pizza, per la quale molti ripiegano sulla birra, più che altro per la difficoltà di trovare un vino che la sappia valorizzare. Ecco che al centro sud compaiono anche piatti di pesce, come zuppe a base di pomodoro e crostacei. Insomma i vini rossi frizzanti sono ottimi, semplici e gradevoli, e dovremmo portarli a tavola più spesso.
Non è affatto casuale che le due più importanti zone di produzione di vini rossi frizzanti doc siano l’Oltrepo’ Pavese e l’Emilia. Aree vicine tra loro e caratterizzate da estati molto calde e inverni altrettanto rigidi. Infatti capitava con grande frequenza che a fine autunno la temperatura delle cantine scendesse a temperature troppo basse, così la fermentazione si interrompeva prima che tutto lo zucchero fosse stato trasformato in alcol. A fine inverno, di solito, con la luna di marzo, il vino veniva imbottigliato e legato con dello spago intorno al tappo. Quando la temperatura cominciava a risalire, il vino ricominciava a fermentare nella bottiglia, più o meno come succede per gli spumanti Metodo Classico. Solo che il risultato finale di questa rifermermentazione spontanea era assai poco prevedibile.
Oggi i vini rossi frizzanti vengono prodotti esattamente con gli stessi metodi che si usano per i bianchi con le bollicine. Per la maggiorparte vengono fatti rifermentare in grandi recipenti d’acciaio. Una delle conseguenze di questa applicazione è che al giorno d’oggi è possibile produrre questi vini ovunque.
Grande protagonista delle bollicine in rosso è il Lambrusco, chè è stato a lungo il vino più esportato in assoluto. Negli Stati Uniti, dopo un periodo di stasi, è ricominciata la sua scalata al successo. In Spagna Lambrusco è quasi sinonimo di vino italiano. A Modena si producono il Lambrusco di Sorbara, il Lambrusco Salamino di Santa Croce, il Lambrusco Grasparossa di Castelvetro, il Lambrusco di Modena, e si può tranquillamente affermare che Modena è il territorio dei Lambrusco dop. Caratterizzati da spuma persistente, profumo vinoso con note di frutti rossi, mela e spezie. In bocca risulta fresco e balsamico, equilibrato e persistente.
Altro importante vino rosso frizzante è il Bonarda Oltrepo’ Pavese, il cui Consorzio di Tutela sta cercando di stabilizzarne il nome al maschile. Questo vino prodotto in un lembo di Lombardia, è prodotto con uva Croatina, ha una spuma intensa, profumi di frutti di bosco, liquirizia e sentori vegetali. In bocca è leggermente astringente ma piacevolmente equilibrato nel finale.
Altri vini meritano di essere menzionati, la Barbera Frizzante dei Colli Piacentini, caratterizzata da spuma morbida, note di amarena e spezie e molto persistente in bocca. Oppure il Brachetto doc del Piemonte, ottimo compagno dei giorni di festa e dei dolci in particolare, con note di fragola e amarene sotto spirito e dal gusto dolcissimo e morbido. Ultimo e forse meno conosciuto il Rosso Frizzante della Penisola Sorrentina Doc prodotto nei pressi di Gragnano in provincia di Napoli, che si differenzia per la sua spuma fine e per le sue note caratteristiche di mandorla e fiori, ottimo ed equilibrato al palato.
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