Uva (Vitis vinifera)
Inglese: grape; Francese: raisin; Spagnolo: uva; Tedesco: weinbeere.
Caratteristiche generali
L’uva è il frutto prodotto dalla vite (vitis vinifera). Si sviluppa in grappoli, formati da un raspo e dagli acini, i singoli “chicchi”, bacche dalla polpa succosa il cui colore può oscillare dal giallo al nero a seconda delle varietà.
Varietà esistenti
Due sono le specie principali di vite oggi coltivate: la vitis vinifera, la più nota, e la vitis labrusca, più utilizzata per la produzione di uva da tavola ed originaria del Nordamerica.
Tante le varietà di uva conosciute e diffuse. Nel nostro paese la distinzione è principalmente tra uve bianche (Italia, Matilde, Vittoria, Aledo, Gloria, ecc…) ed uve nere (Fragola, Red Globe, ecc…), dalla buccia scura.
Alcune varietà sono prive di semi.
Stagione e diffusione
L’uva è originaria di un vasto territorio a cavallo di Europa, Asia ed Africa. Le viti crescono spontaneamente in alcune località mediterranee, mentre le varietà più diffuse sono coltivate in vigneti e prodotto di selezioni accurate.
Proprietà
100 g di uva contengono, in media 65 kcal e:
- 1 g di Proteine;
- 17 g di Carboidrati;
- 0,1 g di Grassi;
L‘uva è inoltre ricca di acqua e zuccheri, ragion per cui è da sconsigliare ai diabetici. Benefiche anche le proprietà della buccia, ricca di oli essenziali.
L’uva contiene, infine, vitamina B1,B2,B6,B9, PP, C ed A, ed è ricca di potassio.
Raccolta e Conservazione
L’uva si raccoglie tra agosto ed ottobre. Prima di riporla in frigorifero è bene liberare i grappoli dagli acini marci.
Principali impieghi in cucina
Oltre che per la produzione del vino, l’uva trova numerosissimi altri impieghi in cucina.
Ottima consumata fresca, si utilizza inoltre per produrre succo d’uva, marmellate e dolci. Essiccata (uva passa), entra in numerosi dolci della tradizione dolciaria nostrana ed estera, precotti, zuppe e piatti esotici.
Note e curiosità
Numerosissime le storie e le leggende sull’uva ed il vino, bevanda antichissima. I primi consumatori di vino appartengono probabilmente, come testimoniano alcune ricerche, al periodo neolitico.
La parola vino, invece, deriva dal sanscrito “venas”, come lo stesso nome di Venere, e sta per “amare”. La bevanda è inoltre protagonista del Vecchio e del Nuovo Testamento, mentre la diffusione delle coltivazioni prende il la con gli egizi e si intensifica durante l’impero romano.
Dioniso, il Bacco romano, era il dio del vino e dell’ebbrezza. Spesso rappresentato su numerosi vasi con in mano il kantharos, tipica brocca per vino, era l’ispiratore di una ritualità spinta all’eccesso, durante la quale si faceva abbondante uso della bevanda a scopo disinibitorio.
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