Il rame è il materiale con cui erano fatti tutti i tipi di pentole e tegame fino ai primi del ‘900. Poi arrivò l’alluminio, più leggero, più moderno e più economico a prendere il suo posto. Oggi nonostante la grande varietà di materiali con cui vengono fabbricate le pentole, il rame resta uno di quelli più pregiati ed ogni cuoco che si rispetti ne conosce i pregi.
Il rame ha un’elevatissima capacità di condurre il calore; capacità che risulta essere anche omogenea permettendo di cuocere i cibi nel migliore dei modi, senza restare attaccati al fondo. L’acciaio, ad esempio, ha un basso indice di trasmissione termica provocando così una temperatura molto più alta sul fondo che non sui bordi, motivo per cui il cibo tende ad attaccarsi. Non fatevi però trarre in inganno: non basta solo che una pentola sia di rame per garantirvi la qualità nella cottura, ma deve essere considerato anche lo spessore della lamina. Quindi rassegnatevi: una buona pentola di rame non sarà mai leggera!
Per usare ottimamente questo tipo di pentole però è necessario seguire una serie di indicazioni. Per prima cosa la fiamma durante la cottura deve essere tenuta bassissima (nonostante questo i tempi rimangono i soliti). Inoltre, quando si usano tegami in rame gli utensili che entreranno in contatto con il materiale dovranno essere rigorosamente in legno: per evitare di danneggiare la stagnatura. Quest’ultima è un’operazione tramite la quale le pentole in rame vengono rivestite con lo stagno, un materiale che non si corrode facilmente e che se ingerito praticamente non è tossico. Al contrario il rame tende ad ossidarsi facilmente e a diventare tossico per il fegato. Un difetto delle pentole in rame è dato infatti dalla necessità di dover sostituire la stagnatura ogni qualvolta si consumi. Grazie al procedimento della stagnatura le pentole in rame oggi sono molto diverse da quelle che usavano le nostre nonne, quindi fate attenzione nel riciclare vecchi tegami! Per mantenere il più a lungo possibile la stagnatura le pentole in rame vanno pulite con il normale sapone per piatti, evitando prodotti abrasivi, mentre per mantenerne la lucidità esterna sono ottimi i prodotti naturali come sale ed aceto o la buccia interna del kiwi.
Un altro difetto di queste pentole è dato dall’elevato costo (dagli 80 euro in su). D’altra parte però la sua alta conducibilità del calore permette un risparmio nei consumi di gas, nonchè un miglior controllo nella cottura di cibi: il risparmio è dato anche dalla minore probabilità di fare attaccare il sugo e doverlo poi buttare! Soppesando i pregi ed i difetti di questo materiale molti chef hanno scelto di non rinunciare alla tipica pentola in rame, così come molte massaie con la passione per la cucina.