Ricetta per un primo piatto orientale: Riso Basmati Pilav

riso-pilav

TEMPO: 50 minuti circa | COSTO: medio | DIFFICOLTA’: media

VEGETARIANA: SI | PICCANTE: SI | GLUTINE: SI | BAMBINI: SI


Questo piatto è molto interessante. Il riso basmati si presta alla perfezione come accompagnamento di solito, basta scaldarlo, in acqua o nel brodo, e poi può essere servito insieme a della carne o del pesce, come se fosse un cous-cous, oppure, visto che siamo in estate, a un misto di verdure fresche, ben condite, in modo che il loro leggero sughetto possa bagnare il riso. Inoltre il riso puo’ accompagnare anche un piatto di legumi. Abbiamo imparato anche noi a utilizzarlo come se fosse pane!

Anche questa variante di basmati ha le sue buone qualità, infatti una volta pronto risulterà molto speziato, un sapore che non appartiene alla nostra cultura, ma che oramai noi tutti conosciamo, sia perchè ci cimentiamo in cucina in preparazioni orientali, sia perchè un certo tipo di cucina, dal kebab, passando per i ristoranti cinesi e giapponesi, finendo poi con quelli indiani e thailandesi, stanno andando per la maggiore in questo ultimo periodo.

Questo risotto potrete gustarlo come primo piatto, o volendo anche come piatto unico, magari finendo il pasto con delle verdure, ma potrete anche utilizzarlo proprio come accompagnamento, un po’ più forte e e deciso, da sistemare al centro della tavola accanto a un piatto di spezzatino e a un pò di verdure, peperoni, melanzane, zucchine, carote, in modo da poter mescolare tutto insieme. Pasto unico, pasto orientale, nuovi sapori.

Un Risotto Classico e Moderno: Gamberi e Piselli allo Zafferano

Risotto gamberi piselli

TEMPO: 15 minuti + 20 minuti di cottura | COSTO: medio | DIFFICOLTA’: bassa | VEGETARIANA : no | PICCANTE: no | GLUTINE: no | BAMBINI: si

Tra le varie ricette che preparo ce ne è una che mi piace particolarmente e che propongo spesso ai miei ospiti: si tratta del Risotto ai Gamberi e Piselli. Questo piatto lo preparo da diversi anni ma di recente, sfogliando Sale e Pepe, ne ho trovata una versione che mi é piaciuta particolarmente e che prevede l’aggiunta dello Zafferano. La preparazione risulta in questo modo ancora più speziata e gustosa e naturalmente il colore giallo conferisce al piatto una piacevole nota estiva. Vi consiglio caldamente di prepararlo con i piselli freschi che doneranno croccantezza e sapore al vostro piatto e di proporlo in una serata piuttosto fresca perché come si sa il risotto é un piatto che va gustato caldo!

Colori in tavola con: i Garganelli asparagi e zafferano

TEMPO: 40 minuti| COSTO: medio| DIFFICOLTA’: media

VEGETARIANA:SI | PICCANTE:NO | GLUTINE: SI | BAMBINI: SI


Leggero, molto gustoso e molto colorato, un invitantissimo piatto di pasta che cattura lo sguardo ed affascina il palato; e questa è soltanto una piccola descrizione dei Garganelli asparagi e zafferano. Approfitto di questa ricetta per rispondere ad un commento sul post: Piccola digressione sui contrasti in cucina, scritto dalla nostra lettrice Gaiaga.

Come i contrasti anche i colori sono molto importanti in cucina. Un piatto ben cucinato è una forma d’arte, e lo sapevano bene i futuristi! La vista è il primo senso con cui si gusta un piatto; quindi un giusto accostamento cromatico non può far altro che attrarre ancor di più la nostra attenzione su quel’alimento. Adesso diamo gusto ai colori con i Garganelli asparagi e zafferano.

Gnocchi gialli ai ceci con curry e zafferano

In casa mia non si sono mai consumate grandi quantità di gnocchi. Non ho mai capito bene quale fosse il motivo, probabilmente è sempre stata solo una questione di gusto, e anzi, posso dire con certezza che il la principale motivazione di questa cosa forse è data dalla consistenza dello gnocco, da quella specie di scioglievolezza che a me piace, ma posso benissimo capire che questa via di mezza tra il morbido e il corposo possa non attrarre particolarmente.

Detto questo io amo gli gnocchi, e da quando vivo da sola sono diventati un pasto settimanale. Tutto questo fino a quando non mi hanno stancato! Al sugo o al forno, non mi spingevo oltre, fino a quando tra lo sfogliare qualche ricettario e l’ingegnarmi nel mescolare i sapori non ho deciso di provare questa ricetta degli gnocchi ai ceci, con aggiunta di spezie, che non mancano mai nelle mie personali invenzioni culinarie.

Ricetta del risotto allo zafferano e zucchine in fiore

TEMPO: 35 minuti | COSTO: basso| DIFFICOLTA’: media

VEGETARIANA: SI | PICCANTE: NO | GLUTINE: SI | BAMBINI: SI

Dopo avervi dato una serie di suggerimenti su come cucinare un buon risotto, vi fornirò oggi e nei prossimi giorni qualche ricettina sfiziosa per dei risotti invitanti e veloci da preparare. Il risotto allo zafferano e fiori di zucca rappresenta una variante del classico risotto alla milanese. La mantecatura del riso viene, di solito, effettuata utilizzando burro e formaggio (di solito parmigiano) ma in alternativa, per una variante più light, potete usare anche la panna di soia, reperibile nei negozi di alimenti biologici.


Risotto allo zafferano e fiori di zucca

Ingredienti per 4 persone:

300gr di riso Baldo | 2 zucchine | 8 fiori di zucca | 120gr di burro/olio extravergine di oliva | 4 cucchiai di parmigiano grattugiato | 1 scalogno | 1 bicchiere di vino bianco | 1/2gr di zafferano | sale e pepe | brodo vegetale quanto basta

Risotto ai gamberi profumato al Traminer

Il Traminer aromatico Doc é un vino prodotto nella provincia di Bolzano il cui colore può variare dal giallo paglierino al giallo intenso, é un vitigno con forti proprietà aromatiche con sentori di mela e lavanda e si abbina splendidamente ai crostacei. Questa ricetta del Risotto ai gamberi profumato al Traminer è una proposta dedicata in particolare a chi passa con disinvoltura dalle padelle alla tavola senza rinunciare al piatto espresso, tra l’altro grazie proprio all’accoppiata gamberi-traminer quello che risulta é un piatto profumatissimo, ed i vostri invitati saranno pervasi ed inebriati dall’odore che li accoglierà. 

Ecco quello che vi occorre per preparare uno splendido risotto per 6 persone

350 gr di riso carnaroli | 12 gamberi grandi | 1 scalogno | timo | basilico | una noce di burro | brodo vegetale in cui avrete sciolto 1 bustina di zafferano | 1 bicchiere di traminer | olio extravergine d’oliva | sale e pepe in grani

Come fare il Pane con pistacchi e zafferano

TEMPO: 2 ore e 20 minuti| COSTO: basso| DIFFICOLTA’: media

VEGETARIANA:SI | PICCANTE:NO | GLUTINE: SI | BAMBINI: SI


Qualche giorno fa vi ho descritto la ricetta per preparare i Dadini di tonno con salsa alle olive e li ho presentati come un buon condimento per condire delle fettine di pane tostato, beh oggi vi do la ricetta per preparare il Pane con pistacchi e zafferano, un tipo di pane che si presta molto bene ad accompagnare i dadini di tonno.

I nostri lettori sapranno che non è la prima volta che proponiamo ricette di pane farcito, ricordiamo il Pane farcito alle noci, ma è sempre interessante scoprire nuovi sapori. Il Pane con pistacchi e zafferano potrà essere un’ottima risorsa per le cene raffinate, o più semplicemente un toccò di originalità per gli aperitivi informali.

Risotto alla milanese, tradizione Italiana

TEMPO: 30 minuti| COSTO: basso| DIFFICOLTA’: bassa

VEGETARIANA:NO | PICCANTE:NO | GLUTINE: NO | BAMBINI: SI


Più che un classico, dire che si tratta di un piatto fondamentale della cucina Italiana, il padre di tutti i risotti, caratterizzato dalla sua semplicità e dal suo colore oro, dai sapori delicati ed allo stesso tempo intensi che racchiude, è il Risotto alla milanese, una pietanza, che come dice Abatantuono, eccezzziunale… veramente.

La cucina Italiana conquista da sempre i palati dei divi Americani e non, così anche il Risotto alla milanese, sembra aver attirato l’attenzione di Marilyn Manson, il molto discusso cantante statunitense.
Il cuore del Risotto alla milanese è sicuramente lo zafferano, che gli conferisce profumo e soprattutto il magnifico colore oro, ma non in tutte le ricette compare un altro ingrediente molto importante per il sapore del piatto, il midollo di bue. Eccovi la ricetta del Risotto allo zafferano.

Pollo fritto allo zafferano

Quest’oggi ho voglia di cucina cinese, non troppo elaborata ma quanto basta per ricreare quel gusto e quell’aromaticità tipica della cucina orientale. Una delle cose che più amo quando mi reco presso il mio ristorante cinese è il pollo fritto, le varianti poi sono molte: semplice, con salsa agrodolce, con l’ananas, con le mandorle ecc.

La ricetta invece che vi propongo oggi è allo zafferano. Unica condizione imprescindibile è che venga preparato nella classica padella orientale di cui vi ho già precedentemente parlato: il wok. In onore anche delle belle Olimpiade che stanno terminando, un piatto in omaggio ad un paese dalla cultura solida e millenaria!
Pollo fritto allo zafferano (ingredienti per 4 persone)

450gr di petto di pollo,
1 cucchiaio di Cognac
1/2 cucchiaio di salsa Worcester
2 cucchiai di farina
1 tuorlo d’uovo
1 peperone verde
1 peperone rosso
1/2 bicchiere di succo di limone
1 limone
un ciuffo di basilico
1 bicchiere di brodo,
un pizzico di zafferano
olio di arachidi
sale, pepe bianco

Riso giallo all’insalata di mare

Il risotto allo zafferano, o anche detto alla milanese è un primo piatto tipicamente invernale. Pensare di prepararlo con questo caldo è come suicidarsi. Ma, non è detto che se ci piace tanto lo zafferano bisogna necessariamente rinunciare a mangiarlo sino all’arrivo dell’inverno.

Certo esiste una teoria che sostiene che quando fa caldo sia meglio mangiare cibi caldi che freddi, ma una buona variante che consenta una via di mezzo penso sia la soluzione migliore.

Mi sembra una buona abitudine mangiare un primo, d’estate la sera è una delizia e in più offre il vantaggio di soddisfare la fame con un unico piatto. Il riso giallo all’insalata di mare è un primo fresco e sfizioso, che coniuga la bontà dello zafferano, ingrediente che adoro, con la bontà del pesce, alimento che soddisfa il palato senza appesantire.

Vi rivelo anche un segreto, se avete in programma una serata romantica, ma magari non siete bravissimi in cucina, questa è la ricetta che fa per voi: semplice, non richiede grande impegno ed è a base di ingredienti afrodisiaci!

I pistacchi: buoni anche col pesce

Il pistacchio (Pistachia vera) e’ orginario di una vasta zona dell’Asia Minore, Siria e Turchestan: diffuso soprattutto in Iran, Turchia, Grecia e Siria, è stato introdotto recentemente anche negli Stati Uniti, mentre in Italia viene coltivata quasi esclusivamente in Sicilia. Appartenente alla famiglia delle Anarcadiaceae, l’albero del pistacchio è di altezza media intorno ai 4-5 metri, ma puo’ superare anche gli 8-10 m. Ha una corteccia di color grigio cenere, una chioma ampia e branche pendule. Il legno e’ duro e pesante, giallo intenso nelle piante giovani e rosso bruno in quelle adulte. Fiorisce in aprile-maggio e presenta fiori apetali, mentre il frutto e’ una drupa monosperma, con mallo sottile, peduncolata, ovale. Il seme, contenuto in due valve giallo crema o biancastro, unico e allungato, di colore verde chiaro, ricco di olio e proteine, sostanze estrattive inazotate e vitamine è la parte commestibile, e può esser consumata sia fresca che dopo tostatura.

Acquistate sempre pistacchi con il guscio integro e dal colore brillante, segno di avvenuta maturazione sulla pianta, ed evitate quelli con la polpa raggrinzita in quanto troppo vecchi e non più commestibili. I pistacchi si conservano per sei-sette mesi in un luogo fresco e asciutto, al riparo dalla luce, chiusi ermeticamente, altrimenti prendono un sapore ed un odore sgradevoli. Consigliati nell’alimentazione dei bambini e degli sportivi in quanto altamente energetici, i pistacchi sono però controindicati in casi di gastroenterocoliti, ulcere gastroduodenali, malattie del fegato, diabete e obesità.

La coltivazione del pistacchio è molto impegnativa e faticosa: le piante infatti fruttificano solo una volta ogni due anni e crescono di norma in terreni accidentati, dove è estremamente difficile far uso di macchine per operazioni colturali; inoltre i pistacchi vengono raccolti a mano, uno ad uno, tenendosi in equilibrio con sacchi di tela legati al corpo.

Maarka bel-Lubia, dalla cucina marocchina

Visto l’interesse della cucina mediterranea per i legumi, non v’è da meravigliarsi dell’accoglienza entusiastica che venne riservata ai fagioli arrivati in Europa dopo la scoperta dell’America. I nuovi legumi vennero non solo accolti ma totalmente inseriti nel grande ricettario della cucina mediterranea.

A volte sostituiscono altri legumi- specialmente le fave– in ricette già esistenti, altre volte invece divennero l’ingrediente base di piatti totalmente nuovi. Ma le sostituzioni furono spesso così ben eseguite da cancellare completamente il ricordo delle versioni precedenti, tanto che molte volte è difficile riuscire a capire se si sia di fronte ad una nuova ricetta o al rifacimento di una preesistente.

Uno dei casi in cui i fagioli hanno sostituito le lenticchie è quello di un aromaticissimo stufato di fagioli arricchito, anche cromaticamente, dall’aggiunta di uova il cui colore splendente fa a gara con lo zafferano per dare al piatto una sorprendente luminosità solare, tutta mediterranea. La versione riportata di questa zuppa di fagioli allo zafferano ed al comino è quella marocchina, ma la ricetta è diffusa, sia pur con qualche variante, nelle aree sud-orientali del bacino del mediterraneo.

Lo zafferano, oro rosso sulle nostre tavole

Forse non tutti sanno che lo zafferano è una spezia ricavata dai fili di color arancio o rosso della corolla del crocus sativus, nome latino usato dai botanici per indicare lquesta pianta la quale appartiene alla famiglia delle iridacee di cui fanno parte, ad esempio, le splendide e coloratissime orchidee.

Le origini dello zafferano pare vadano ricercate in Iran e alle pendici dell’Himalaya, zona da cui ancora oggi proviene il 95% della produzione per il commercio mondiale di questa preziosa spezia.
La semina dello zafferano avviene normalmente a primavera e la raccolta ha luogo da ottobre a novembre (25 giorni circa) la mattina presto o la sera tardi, ossia quando i fiori sono chiusi.
La raccolta richiede molta forza lavoro e molto, molto tempo: basti pensare che per raccogliere 1 Kg di zafferano sono necessari 150.000 fiori e due mesi di lavoro…!

Come molte spezie oggi famose in tutto il mondo anche lo zafferano ha la sua storia: conosciuto fin dall’antico Egitto dove veniva utilizzato come colorante per cosmetici, per i capelli, per le unghie e per le labbra approda a Roma dove verrà usato per colorare gli abiti e i veli delle spose. Dopo un periodo in cui la sua coltura era limitata all’Asia Minore, lo zafferano fu reintrodotto nel Mediterraneo in seguito alle invasioni Arabe nei territori spagnoli e in Sicilia intorno all’anno 1000 d.c. .
Nel MedioEvo lo zafferano diventa un vero e proprio status symbol e coloro che appartenevano alla nobiltà ne facevano grande uso per i loro banchetti; a quell’epoca il valore di 500gr di zafferano equivaleva all’attuale prezzo di un cavallo!