Wok è un termine cantonese (in cinese questo utensile si chiama
guo) che indica uno strumento semplicissimo e dagli usi infiniti: serve infatti da
pentola, da padella, da casseruola e anche da recipiente per la
cottura al vapore. L’uso di pentole simili risale a ben 2000 anni fa, mentre il wok cinese più antico è stato rinvenuto in una tomba Han (206 a.C. – 220 d.C) ed era di terracotta. Oggi per il wok si usano la ghisa, l’alluminio, o altri metalli, ma la sua sagoma semisferica non è mai cambiata, grazie agli indubbi vantaggi offerti:
un’ottima distribuzione del calore, nonché una veloce evaporazione dei liquidi.
La
forma permette inoltre di incastrare a pentola nel foro della stufa, cui si adatta per mezzo di anelli di diverso diametro. In coincidenza con il punto più profondo del wok, che si trova perciò nel fuoco, si crea una zona caldissima, dalla quale il calore si propaga al resto della pentola. La
forma sferica, infine, consente di friggere in profondità usando poco
olio. Il wok esiste in diverse dimensioni: dai recipienti più piccoli, che presentano un diametro di 25 cm, ai più grandi, che possono arrivare anche al metro di diametro. Una misura intorno ai
30-35 cm è l’ideale per un normale uso casalingo.