Quando si parla di petto di pollo chissà perchè, nonostante le possibili ricette sfiziose in cui utilizzarlo siano tantissime, si finisca sempre per cuocerlo sulla piastra o per farlo impanato. Oggi vi suggerisco una ricetta gustosa che lo vede cotto insieme ai semi di sesamo. Che ne dite, vi alletta l’idea? Si tratta più che altro di un metodo alternativo di servire il petto di pollo regalandogli una nuova dignità: dopo averlo ridotto a piacere a striscioline, non vi resterà altro da fare che impanarlo ma con l’aggiunta dei semi di sesamo.
uovo
Coste fritte di Cotto e Mangiato
Tra le ricette di Cotto e mangiato una di quelle che ritengo più utile è quella che vede le coste fritte impanate. Si tratta di un piatto sfizioso (quale fritto non lo sarebbe) che permette di mangiare, in una veste decisamente più allettante, le classiche coste delle biete che spesso tendiamo a sottovalutare ma che in realtà, se sapientemnete cucinate, sanno dar vita a dei piatti gustosi.
Panature per carne, pesce e verdure da In cucina con Ale
Gli alimenti impanati hanno decisamente una marcia in più. Risultano più allettanti, merito della croccantezza dell’involucro che li riveste e che con la cottura diventa irresistibilmente sfizioso. La classica panatura con uovo farina e pangrattato è da sempre la più gettonata, anche la più comune, quella alla quale ricorrere in genere per la maggior parte dei cibi. Oggi vorrei proporvi invece tre diverse soluzioni per carne, pesce e verdure che non sono farina del mio sacco, ma di quello, ben più preparato, di Alessandro Borghese.
Involtini di prosciutto cotto fritti
Questa è una di quelle ricette che piacciono tanto ai bambini: gli involtini di prosciutto cotto fritti. Ok, non saranno il massimo in un’alimentazione sana ma devo dire che ogni volta hanno sempre un grande successo ed ogni tanto ce li possiamo concedere senza troppi sensi di colpa. Sono l’ideale sia per un secondo veloce e sfizioso che per fare fuori gli avanzi di prosciutto cotto che non abbiamo consumato. Si preparano semplicemente avvolgendo una fetta di fontina all’interno di una di prosciutto cotto e vanno poi fritti in padella dopo essere stati passati prima nell’uovo sbattuto e poi nel pangrattato.
Melanzane fritte dei Menù di Benedetta
Adoro le melanzane, le utilizzo per la preparazione di una miriade di piatti, da quelli più semplici aquelli più elaborati, ma devo dire che le melanzane fritte rimangono tra le mie preferite ed in questa variante di Benedetta Parodi ancora di più. Si tratta di un piatto semplicissimo, un salva-cena come lo definisce lei stessa, in grado di risolvere anche un invito dell’ultimo minuto. C’è anche da dire che la frittura renderebbe più allettante qualsiasi alimento e mai più che in questo caso è vero.
Gnocchi alla carbonara: come rivoluzionare un piatto tradizionale!
Dopo una mattinata così intensa, oggi preparerò un piatto super calorico ma buonissimo, che però sia anche veloce perchè non ho molto tempo per stare ai fornelli. Ci sono giorni in cui il conto delle calorie non è il caso di farlo, e oggi è uno di quei giorni. Un piatto facile come la pasta alla carbonara difficilmente si può trovare, eppure come tutte le ricette che ci sono familiari e che cuciniamo spesso, per farli bene ci vuole qualche attenzione speciale. E se tutti conosciamo la bontà degli spaghetti alla carbonara, forse non tutti sapete quanto sono buoni gli gnocchi alla carbonara! Le patate degli gnocchi secondo me, rendono questo piatto speciale. Magari gli amanti della tradizione storceranno un po’ il naso, ma io vi posso assicurare che si tratta di una ricetta squisita. Tutta da provare!
Ananas meringato, un dessert alla frutta dalla Prova del Cuoco
Spesso quando organizzo una cena, ho già in mente fin da subito quale sarà il dolce che preparerò, anzi addirittura spesso mi trovo a costruire l’intero menù in base al dolce finale. Però ci sono le volte in cui, considerati anche gli ospiti, ad esempio chi non ama la cioccolata, chi le creme o chi i dolci troppo ricchi, entro in crisi. E di solito un dolce a base di frutta è la soluzione ottimale. Spesso la sottovaluto perchè non la ritengo abbastanza golosa, sbagliando di grosso perchè abbinata a determinati alimenti diventa davvero un dolce accattivamente come l’ananas meringato della Prova del Cuoco.
Ricette pasquali regionali, i panzerotti pugliesi con ricotta
E’ interessante notare come la maggior parte delle ricette pasquali sia riconducibile a quelle regionali. Ogni regione infatti vanta tutta una tradizione gastronomica e alimentare che si traduce in una serie di prelibatezze culinarie. Questi panzerotti vanno ad inquadrarsi tra le ricette pasquali pugliesi e non possono assolutamente mancare in questo periodo sulle tavole delle famiglie in Puglia.
I panzerotti pugliesi non sono altro che dei simil calzoni che vengono tradizionalmente fritti. Nulla vi vieta, però, di cuocerli al forno. In questo caso dovrete tenerli in forno solo fino a quando non saranno gonfi e dorati. Si preparano a partire dall’impasto della pizza e recano al loro interno un ripieno semplicissimo a base di ricotta mescolata con sale e uovo sbattuto. La loro preparazione è abbastanza lunga, ma solo perchè dovremo aspettare che l’impasto lieviti. Nel frattempo potremo dedicarci al ripieno che otterremo mescolando ricotta e sale con un uovo sbattuto.
Capesante Fritte per un’originale buffet di fine anno
Se per la sera dell’ultimo dell’anno anziché del solito cenone vi dedicate invece ad una cena a buffet tra molti amici allora le capesante fritte potranno risultare un’ottima idea. Potrete metterle in comodi ed informali cartoccetti e lasciarli al centro del tavolo in modo che ognuno possa servirsi da solo. C’é solo un inconveniente in questo piatto che poi é anche l’inconveniente del fritto, ovvero che dovrete stare in cucina appunto a friggere. Perché davvero le cose fritte vanno gustate calde e “al momento”. Pertanto l’unica cosa che potrete fare prima é la panatura. E per le capesante non é sufficiente solo la farina ma vi occorrerà anche l’uovo ed il pangrattato. Un consiglio: potete tranquillamente panare le capesante anche 2 ore prima e poi metterle a riposare in frigorifero, in questo modo infatti il contrasto tra il freddo del frigo e l’olio bollente formerà una bella crosta dorata e croccante, davvero succulenta!
Cotechino di Modena in crosta. Il piatto della tradizione diventa un moderno finger food.
La più classica tradizione gastronomica italiana lo vuole protagonista sulla tavola imbandita per le prossime feste natalizie. Il Cotechino Modena Igp, selezionata miscela di carni suine e aromi, insaccata con sapienza nel budello del maiale, solitamente fa bella mostra di sé nel Cenone di fine d’anno, o in apertura del nuovo, nel pranzo di Capodanno, accompagnato d un augurale piatto di minestra di lenticchie. Secondo numerose testimonianze letterarie, Cotechino e Zampone avrebbero fatto la loro apparizione nel 1511 a Mirandola, in provincia di Modena, nel corso dell’assedio alla città per mano delle truppe di Papa Giulio II, per poi diffondersi, nel corso dei secoli, anche in altre regioni centro-settentrionali. Appetitoso secondo la ricetta classica, che vuole che il noto salume sia servito fumante e accompagnato dalle lenticchie che simboleggiano la ricchezza dell’anno a venire, oppure addolcito da un soffice purè di patate o addirittura dalla mostarda di Cremona, il Cotechino è perfetto per un buffet serale tra amici (non solo natalizio!) o un finger food moderno e veloce che conquisterà tutti, tra lo stupore dei grandi e la gioia dei bambini.
Quella che vi propongo oggi è una ricetta semplicissima, che potete servire accompagnato dal classico abbinamento del cotechino con le lenticchie o con i fagioli. Basta cuocere il cotechino con le dovute accortezze, cioè a fuoco lento con un minimo bollore, in modo che il budello esterno non si spacchi. Poi procuratevi un foglio di pasta brisè e arrotolatevi dentro il cotechino. Qualche minuto in forno e il gioco è fatto. Il nostro cotechino avrà una bella crosticina dorata esterna e si potrà mangiare comodamente con le mani.
Ricette senza glutine, tortino di riso con radicchio e mimosa d’uovo
Oggi prepareremo una ricetta senza glutine molto particolare: il tortino di riso con radicchio e mimosa di uova. Già dalla foto potrete capire che si tratta di un piatto molto particolare che non preparate di certo tutti i giorni. E’ un’idea originale e colorata per presentare qualcosa di diverso sulla vostra tavola durante una cena o un pranzo in cui vorrete fare una bella figura. Pochi ingredienti per un primo piatto davvero particolare: un tappeto di radicchio accoglierà questo tortino di riso sul quale poi farete nevicare l’uovo sodo sbriciolato. Oltre a essere una ricetta originale è anche molto sempilce da preparare. Vi state chiedendo come farete a dare la forma al riso? Sarà molto semplice: basterà infatti metterlo in degli stampini per qualche minuto e il gioco è fatto. Quando lo adagerete sul piatto il riso avrà assunto la forma dello stampino che avete utilizzato.
Ricette senza glutine, insalata Nicoise un secondo sfizioso
Avete voglia di un piatto ricco di ingredienti facile da preparare? Allora leggete la nostra ricetta di oggi: un’insalata Nicoise in cui potrete mettere tutto quello che vi piace. Una ricetta senza glutine tipicamente estiva che però potrebbe andare bene per esaudire un desiderio di sfiziosità vostro o degli ospiti che invaderanno la vostra casa. L’insalata andrà bene come secondo ma potrete anche prepararla come contorno magari in una cena del periodo natalizio. Come ho già detto sarà anche divertente scegliere gli ingredienti da utilizzare in base ai vostri gusti e a quello che il periodo stagionale offre. Sbizzarritevi e data sfogo alla vostra fantasia. Otterrete un piatto colorato e invitante che vi farà venire l’acquolina in bocca solo a guardarlo. Se vi piace potrete preparare a parte anche una salsina nella quale “immergere” gli ingredienti. Inoltre andrete sul sicuro: il piatto non conterrà glutine e anche i celiaci potranno mangiarlo con tranquillità.
Sformato di gobbi. Una ricetta semplice del Natale in Toscana.
Uno sformato per il pranzo di Natale! Oggi parliamo di una ricetta semplicissima, tipica della tradizione culinaria del pranzo di Natale in Toscana. “Chi guasta la vigilia di Natale, corpo di lupo e anima di cane”. Così suona un antico proverbio toscano a minaccia di chi, nella notte di Natale, non mantiene la rigida tradizione di una cena “di magro”. Una volta la cena di Natale prevedeva il rigore del magro testimoniato da una minestra di ceci e baccalà accompagnata talvolta da castagne secche cotte in acqua leggermente salata. Il pranzo di Natale invece, si arricchiva di piatti gustosi come i cappelletti in brodo o altra pasta ripiena, cappone e tacchino arrosto. Quella che vi propongo oggi è una ricetta tipica del pranzo di Natale. Protagonisti sono i gobbi, altrimenti detti cardi, un ortaggio particolare che appartiene alla stessa famiglia del carciofo, ma di cui sono commestibili solo i gambi. Essendo il cardo piuttosto duro e di sapore amaro, viene sottoposto a imbiancamento in questo modo: le piante vengono coltivate in assenza di luce e, alcune varietà, vengono addirittura interrate, piegando la pianta di lato, verso il basso e ricoperta di terra, restando così fino al momento in cui vengono raccolti. Questo tipo di coltivazione è prevista per il “gobbo” di Monferrato, chiamato così per la forma che assume, simile ad un grosso uncino. La ricetta dello sformato è davvero semplice, l’unica difficoltà consiste nella pulitura del cardo, da cui vanno eliminate le coste esterne più dure e filamentose fino al cuore. Le coste rimaste vanno spuntate e tagliate a pezzetti; se non vengono utilizzate immediatamente, vanno immerse nell’acqua acidulata con limone per non farle annerire.
Sapori d’autunno. Cappelli di funghi ripieni.
Ieri ho trovato al mercato degli champignon grandissimi. Non avevo intenzione di prenderli ma alla fine ne ho comprato un chilo. Che farci?
Non mi andava di mangiare la solita insalata e così mi è venuto in mente che un po’ di tempo fa, in un ristorantino ne avevo assaggiati alcuni caldi e fragranti dopo essere stati semplicemente gratinati. Così ieri sera mi sono messa all’opera: ho pulito con delicatezza i funghi, strofinandoli con i polpastrelli sotto l’acqua corrente, facendo attenzione a non togliergli la delicata pellicola che ne riveste il cappello. Ho staccato i gambi e i cappelli dei funghi hanno trovato posto in una teglia da forno con del brodo vegetale sul fondo. I gambi dei funghi poi li ho messi da parte per cucinare un buonissimo risotto. Il ripieno l’ho composto utilizzando ingredienti semplici che avevo in frigo. Un rametto di prezzemolo, un pizzico di sale, il pangrattato e il formaggio grattugiato. Con un cucchiaio ho riempito i cappelli dei funghi. Poi un filo d’olio sul ripieno, fino a che il pangrattato non lo ha assorbito per bene. Alla fine li ho messi in forno. Come fondo di cottura ho utilizzato un filo d’olio, acqua tiepida e un bel cucchiaio di brodo granulare vegetale.