A casa come al ristorante: ecco una ricetta da replicare anche a casa, ma che in realtà è una ricetta da ristorante. La proposta di oggi sono le triglie con insalata di sedano, mela verde e coriandolo fresco di Andrea Berton.
Un piattoda preparare in casa con estrema semplicità per un risultato veramente assicurato e senza troppo sforzo: è indispensabile avere a disposizione del pesce fresco di ottima qualità e poi dedicarsi all’impiattvamento del vostro secondo piatto.
Ricettina semplice ed indolore (sempre che abbiate trovato del pesce già pulito), da improvvisare anche all’ultimo minuto, quella delle triglie impanate al forno. Il secondo piatto che tutti vorrebbero trovarsi nel piatto durante una cenetta estiva. Semplici da realizzare, sono pronte in poco meno di mezz’ora. Vanno accompagnate a piacere con un’insalatina mista, delle patate cotte anch’esse in forno (magari all’interno della stessa teglia) o ancora con delle verdure saltate in padella.
Queste triglie con salsa allo zafferano sono un’ottima ricetta di pesce, che si prepara anche piuttosto velocemente e che vi darà modo di proporre un secondo piatto di pesce nuovo ed originale. Io non sono un’esperta di pesce e di conseguenza della perfetta pulizia di ogni specie, preferisco acquistare il pesce già pulito e pronto da preparare, in questo caso ad esempio decidete voi se prendere le triglie solo eviscerate o se farvele anche spinare e pulire bene in pescheria, ed in questo caso ricordate assolutamente di non far togliere la pelle, che poi rilaverete voi per un’ultima volta a casa prima di iniziare con la preparazione.
Il pesce impanato è sempre un’ottima soluzione quando prepariamo in casa un secondo piatto. In questo caso che non andiamo ad effettuare una frittura la farina in cui andiamo a rotolare prima le triglie donerà un morbido rivestimento al pesce e contribuirà alla creazione di un delizioso sughetto di cottura e di accompagnamento.
Quando si parla di barbecue e di cotture alla brace non possiamo fare a meno che farci venire in mente della carne, succulenta, che noi stessi o i nostri amici possiamo acquistare bella spessa o in fettine sottili e cuocere al sangue o ben cotta, come più ci piace, per non parlare poi delle marinature che rendono il maiale, il pollo e il manzo ancora più morbidi e saporiti.
Non possiamo però dimenticarci delle grigliate di pesce, un po’ più costose e sicuramente più elaborate, ma se non avete mai mangiato del pesce cotto alla brace preparatevi a farlo quest’estate, organizzate voi un barbecue oppure organizzate una serata con gli amici all’aperto e proponete una bella grigliata di pesce, vedrete che bontà!
Gli spiedini di pesce sono molto simpatici e molto veloci, vi propongo di provare non solo le triglie, ma anche il tonno da cuocere alla brace, e poi non dimentichiamoci del polpo ad esempio, che potrete far marinare con olio, sale e limone e poi sistemare sulla griglia, delizioso!
Ecco una ricetta che ci tengo particolarmente ad aprire con la stessa premessa che Benedetta Parodi fa nel suo libro: se non amate il limone cambiate immediatamente ricetta! Aggiungo però che se invece come me siete amanti del gusto acre e del caratteristico sapore adatto a tutto del limone questa ricetta fa invece proprio al caso vostro. Personalmente metto il limone ovunque! Se si tratta di pesce, che siano fritture o cruditè, praticamente posso consumare da sola un limone intero; sulle verdure e sulle insalate, usanza che ho scoperto essere campana; sulle bistecche e sulla carne alla brace; infine il risotto al limone è uno dei miei cavalli di battaglia e comunque sia amo molto anche i primi piatti, magari di pesce, aromatizzati al limone. Dopo questa parentesi personale (e ho saltato la parentesi dolci per non farla troppo lunga!) ecco che arriviamo a questa deliziosa ricetta. Vedrete che la salsina che si formerà e accompagnerà le triglie sarà veramente da leccarsi i baffi.
Una mattina mi sveglio, con comodo, visto che la giornata era priva di impegni, e sorseggiano il mio adorato caffè scorro, con gli occhi ancora assonnati, le ricette di Ginger&Tomato. Non avendo molto da fare penso a cosa poter preparare di buono per il pranzo. Leggo le ricette del riso al forno con piselli e del riso al forno ai peperoni e mi vien voglia di cucinare del riso al forno.
Esco di casa e vado a fare la spesa. Passando dal pescivendolo acquisto delle bellissime triglie. Chiedo di averle già sfilettate, così da poterle cucinare con maggiore facilità. Tornato a casa, sistemo la spesa e cerco qualche ricetta che mi permetta di fare il riso al forno, magari con le triglie! Ed ecco che, come per incanto, scovo la ricetta del Riso e triglie alla tedesca! Un delizioso piatto unico. Adesso voglio condividere con voi questa delizia. Eccovi il Riso e triglie alla tedesca.
Vi voglio proporre una ricetta di pasta, alternativa ai tradizionali tortellini in brodo o ai ravioli, per il Cenone di Capodanno. Un primo a base di pesce, un po’ laborioso, ma non eccessivamente difficile da preparare, raffinato ma non troppo, per un’ultima cena dell’anno all’insegna del gusto: Tagliatelle al ragù di triglie e carciofi. La descrizione della ricetta è un po’ lunga, quindi veniamo subito al dunque e mettiamoci in cucina per preparare le Tagliatelle al ragù di triglie e carciofi.
TEMPO:1 ora e 20 minuti|COSTO:medio-alto|DIFFICOLTA’:media
VEGETARIANA:NO|PICCANTE:NO|GLUTINE:SI| BAMBINI:NO
Come è successo per altre ricette, non so perché questa che vi descrivo oggi abbia questo nome, ma nome a parte è un autentica delizia e vale proprio la pena indicarvi la ricetta: Triglie e riso alla tedesca.
Con le triglie si possono preparare dei piatti saporitissimi, come le triglie alla vernaccia, l’unico inconveniente di questi piccoli pesciolini rossi è che sono abbastanza difficili da spinare. Ecco perché ho trovato particolarmente allettante la ricetta delle Triglie e riso alla tedesca, in cui le triglie vengono pulite prima della cottura, e una volta nel piatto possono esser mangiate senza troppi problemi.
Dalle mie parti, verso il litorale laziale, amiamo cucinare un pesce cosi detto povero, perché di facile reperibilità ma ugualmente pieno di sapore, sto parlando delle triglie. A seconda della provenienza, si possono trovare: triglie “di sabbia, o di fango” con muso arrotondato e colore rosato; triglie “di scoglio”, la qualità migliore, con muso appuntito e colore rosso giallo dorato; triglie rosse, con carni ottime.
La triglia fresca ha pelle lucente con riflessi iridescenti, l’occhio vivace e le branchie rosse. La polpa deve essere soda ed elastica ed avere odore gradevole. Se le carni sono dure ed il colore è cupo, significa che la triglia non è fresca. La triglia è un pesce molto delicato, per cui è necessario, per pulirla, maneggiarla con attenzione per evitare che si rompa. Eliminare le squame; aprire il ventre per eliminare le interiora; è piuttosto difficile togliere le lische: strappare ad una ad una con una pinzetta. Se il pesce è di piccole dimensioni si può cucinare e consumare intero.
Il consiglio che oggi vi diamo è di cucinare questo pesce in maniera molto semplice, solamente con degli aromi, affinché la delicatezza delle sue carni non venga coperta da sapori più decisi! Triglie profumate all’origano e alla maggiorana (ingredienti per 4 persone)
8 triglie fresche
350gr di pomodori
1 cipolla
1 spicchio d’aglio
1 manciata d’origano
6 cucchiai d’olio
1 pizzico di maggiorana sale e pepe
Le triglie, i fantastici pesciolini rossi dal sapore inconfondibile, tanto buoni, quanto difficili da pulire, sembra quasi fatto a posta, le triglie hanno una serie di spine così fitta ed ingarbugliata, come se volessero difendere la propria carne a tutti i costi, che è veramente arduo riuscire a spinarle a dovere!
Nonostante le difficoltà le triglie restano sempre dei pescetti deliziosi, da fare fritti o da utilizzare come ingrediente per le zuppe di pesce, e che dire delle triglie alla vernaccia? Altri modi e tante altre ricette per cucinare questi pesci dal colore così accattivante, che probabilmente vi sveleremo in futuro. Per oggi accontentatevi della ricetta delle Triglie alla Livornese.
Le triglie di scoglio si riconoscono facilmente poichè hanno un bel colore rosso vivo, talvolta 3 o 4 linee orizzontali gialle lungo i fianchi e, unico segno sicuro, delle strisce rosso-brune sulla prima pinna dorsale, quella cioè più vicina alla testa. Le triglie di fango o di rena, invece, sono inferiori quanto a qualità, ma si possono utilizzare per fare dei sughi per la pasta e per insaporire le zuppe; inoltre, sono la varietà da utilizzare se vogliamo friggerle, comprese quelle assai piccole che si pescano da metà agosto alla prima decade di settembre.
La triglia non ha fiele ed ha un ottimo fegato, per cui è consigliabile non sventrarla (non per niente i nostri “cugini” francesi chiamano la triglia “beccaccia di mare”): semmai è consigliabile eliminare le branchie qualora fossero sporche di fango. Il periodo della pesca delle triglie è tutto l’anno, ma il migliore, qualitativamente, è sicuramente quello che copre per intiero i mesi di settembre ed ottobre.
La ricetta delle triglie alla Vernaccia che presento non è di per sè propria della Sardegna, ma lo diventa nella misura in cui andremo ad aggiungere alla ricetta base il pangrattato e la scorza di limone grattata, secondo un uso tipicamente cagliaritano, ma esteso a tutta l’isola.
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