Sono cioccolato, tè, caffè, spezie, ma piatti pronti tutti i prodotti alimentari Made in Italy attualmente più esportati al mondo: il tutto per un fatturato che si aggira intorno ai 6,7 miliardi di euro e una crescita attestata intorno al +8,6% come confermato dalla ricerca “L’agroalimentare italiano nel mondo” della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi realizzata con Promos, azienda speciale della Camera di commercio per le attività internazionali.
Nella top list dei prodotti italiani esportati seguono poi i vini con un fatturato di circa 6 miliardi (+6,4%), seguiti ancora da altri alimenti, come il pane, la pasta e i farinacei per un totale di 3,7 miliardi di euro (+4,2%).
Il tè si rinnova e cambia volto e gusto: quindi non solo più spazio all’immaginario collettivo legato al tè inglese, al tè nero e al tè verde matcha, ma spazio a una serie di versioni del tè che rappresentano la nuova variante di una bevanda apprezzata e bevuta in tutto il mondo.
Fra i nuovi trend fanno capolino Cheese Tea e Bubble Tea, bevande inventate negli ’80 a Taiwan che stanno tornado di moda.
Ottimi per accompagnare il te delle cinque e più in generale per una merenda golosa, i biscotti al limone glassati rappresentano una piccola dolce chicca adatta ad allietare le nostre giornate. Devo ammettere di non amare molto la glassa, ma in questo caso la trovo ottima se in abbinamento al sapore aspro del limone, che trova così il suo completamento ideale. Una piccola variante ancora più golosa prevede che questa venga sostituita dal cioccolato bianco fuso, per un risultato ancora più libidinoso.
Tutti sappiamo quanto la prima colazione rivesta un’importanza fondamentale nella nostra alimentazione quotidiana. Eppure sono in molti a saltarla, a volte per pura abitudine. E’ di questi giorni un’indagine, commissionata da AIDEPI e condotta da Doxa, avente ad oggetto la colazione degli italiani e la sua evoluzione negli ultimi 10 anni. Sarebbero ben 7 milioni coloro i quali la saltano, ma chi la consuma regolarmente lo fa in casa e predilige alimenti salutari puntando su una colazione sana. Ma andiamo con ordine.
Oggi prepariamo un dolce facile: la crema al cioccolato. Direte voi, che grande fantasia e che novità! Non avreste tutti i torti se però tra gli ingredienti non ci fosse qualcosa di diverso. Infatti abbiamo deciso di fare una crema classica al cioccolato, visto che è sempre buonissima e non ci delude mai, ma di usare anche un ingrediente diverso dal solito. Di cosa si tratta? Siete abbastanza curiosi?
Potrei essere cattiva e non dire nulla in modo che dobbiate scorrere fino agli ingredienti per capire di cose si tratta. Ma voglio dirlo: useremo del tè, meglio se del tè Chai. Si trova facilmente visto che è la miscela indiana più diffusa. Tra gli altri ingredienti poi troverete le lingue di gatto che accompagnano benissimo la crema al cioccolato. Certo anche degli altri dolcetti andranno bene. Fatevi guidare dal vostro gusto, come sempre.
Quando é così caldo tutti i dietologi e gli scienziati dell’alimentazione consigliano di bere molto e di mangiare tanta frutta. Per cui cosa c’è di meglio di un bel tè freddo condito con un bel succo di pesca artigianale? probabilmente niente. Si tratta di un mix davvero formidabile. Il fresco e dissetante del tè insieme all’aspro e dolce delle pesche rendono questa bevanda particolarmente adatta e gradevole ad un caldo pomeriggio d’estate. Se poi avete l’accortezza di prepararla con del tè deteinato allora sarà perfetta anche per i bambini. Infatti potete servire questo tè in una merenda tra amici insieme magari ad una bella fetta di torta alla frutta oppure ad una crostata. Vi consiglio poi di preparare questa bevanda con qualche ora di anticipo in modo che riesca ad insaporirsi per bene e che il succo di pesca abbia il tempo di macerarsi e fondersi alla perfezione con il sapore del tè. Ah un’ultima raccomandazione: servite il tè ben freddo con qualche cubetto di ghiaccio, sarà strepitoso!
Il modo più «giusto» è quello all’inglese: si scalda prima la teiera versandovi acqua bollente; poi si svuota e vi si mette sul fondo un cucchiaino di foglie di té per persona, più uno per la teiera; quindi si versano sul tédue dita di acqua bollente e si copre la teiera, lasciando in infusione per cinque minuti. Poi si finisce di riempire con altra acqua bollente e si lascia in infusione per altri due minuti. A questo punto il té è pronto da servire, usando ovviamente un passino per trattenere le foglioline.
Latte o limone per accompagnare il té?Gli inglesi prediligono il latte e ne versano una «nuvola» nella loro tazza, prima di mettervi il té.
Chi preferisce il limone, ne immergerà una fettina nel té, che si «rischiarerà» leggermente. Chi non ama il té troppo scuro, lo potrà alleggerire con l’aggiunta di un po’ di acqua calda. Lo zucchero è questione di gusti!
Le signore che invitavano le amiche al ricevimento pomeridiano allestivano una vera e propria tavola imbandita, intorno alla quale ci si sedeva per bere il té accompagnato da tartine, pasticcini, torte.
Oggi questa usanza è in gran parte tramontata.
E anche le signore più tradizionaliste (e che possono permetterselo perché non lavorano, non hanno figli da seguire, né problemi di altro genere) pur non rinunciando al loro té (magari con canasta o bridge pomeridiano) hanno semplificato il rituale, accontentandosi di un carrello sul quale dispongono le tazze, la teiera, la zuccheriera, i cucchiaini, il bricchetto con il latte o il piattino per il limone e il vassoio con i dolcetti; esse stesse, poi, provvedono a servire il té alle amiche sedute sui divani del soggiorno o intorno ai tavolini da gioco.
Mentre la scelta del vasellame dipende ovviamente dai gusti e dalle possibilità, sulla scelta della teiera si può fare invece una piccola divagazione che riguarda il materiale.
E’ domenica mattina. Una mamma si alza silenziosamente e senza tirare su le serrande inizia a preparare qualcosa di speciale per la colazione della sua famiglia. Ha già pensato il giorno prima a comprare due qualità diverse di tè aromatizzato e senza far rumore le estrae dalla dispensa, insieme alla farina, allo zucchero e allo zucchero a velo. Dal frigo prende le uova e la pasta frolla già pronta, i frutti di bosco per adesso li lascia lì, li prenderà quando sarà il momento.
Durante la preparazione della crema di tè potrebbe esserci il rischio che qualcuno si svegli, le narici che si riempiono di quel buon profumo potrebbero mandare informazioni al cervello e allo stomaco, in grado di far aprire gli occhi e poi far correre in cucina a vedere cosa sta succedendo. Ma non succede nulla, i bambini non si alzano e nemmeno il marito si sveglia. Le crostatine sono nel forno, tra poco saranno pronte per essere riempite con la crema e con i frutti di bosco, e la mamma va proprio a prendere questi ultimi dal frigo, li scarta, e attende, consumando una tazza di latte tiepido davanti alla finestra. Fuori piove, proprio come qui, adesso, stamattina.
Le crostatine sono farcite, pronte, attendono in cucina di essere portate sulla tavola imbandita, che la mamma sta preparando nella sala da pranzo. Dei piccoli piedini si muovono nella penombra della casa, giungono in cucina mentre le manine strofinano gli occhi, che increduli si spalancano di fronte alla vista sbilenca delle crostatine, la piccola testina riccioluta non arriva fino al tavolo su cui sono appoggiate. La mamma arriva sorridendo, e tira su la bambina, la avvicina a tavolo e la manina prende una delle crostatine, mentre la mamma porta il vassoio a tavola. Inizia una giornata di festa in famiglia.
Tendenzialmente sono una che cerca sempre di conoscere le regole base, che sia per rispettarle, per infrangerle, per variarle o per modificarle non importa, provo a partire da un punto fisso per spaziare. Ma non sempre è così, magari crescendo si acquista sicurezza e non c’è più bisogno di sapere sempre da dove iniziare o quale sia il giusto modo per farlo, insomma, tutta questa introduzione sembra aver poco a che fare con la cucina, serve solo per dirvi che non ho mai preparato una Bavarese Classica, ma quella di riso sì! Certo, se anche la cucina può simulare alcuni tratti della vita, azzardare una ricetta non comporta drastici cambiamenti quotidiani o a lungo termine, però pensarci mi ha fatto sorridere, non ho mai fatto nemmeno una crema inglese, che sta alla base della Bavarese!
Il nome Bavarese deriva da una bevanda francese, un mangia-e-bevi, composto da tè, latte e liquore (e in questa ricetta ritorna il tè), mentre la Baverese che tutti noi conosciamo comunemente è un dolce preparato con crema inglese, gelatina e panna, molto gustoso e adatto a tutte le stagioni, visto che si possono aggiungere alcuni ingredienti, a seconda del clima, cioccolato o aromi come la cannella o lo zenzero, in invero, frutta in estate, e poi anche marmellate di ogni gusto.
Insomma, già da sè la Bavarese è un dolce che tende a variare e ad avere molte sfacciattature, questa è davvero estrema, una preparazione a partire dal riso.
Il caldo ci ha colto all’improvviso. Come spesso succede, ma ci facciamo sempre trovare impreparati. Per quanto mi riguarda il bisogno di una bevanda fresca, al pomeriggio, dopo aver consumato litri e litri d’acqua, diventa una vera e propria necessità, e provare a inventarsi qualcosa di diverso e carino, da preparare sul momento, può anche essere una soluzione per non pensare all’afa, durante i lunghi pomeriggi del fine settimana, se non si esce per evitare di prendere una gran bella botta di calore, soprattutto tra le strade cittadine.
In più oltre alle soluzioni non alcoliche, completamente alla frutta, si può anche preparare qualche cocktail casalingo, da offrire agli amici che vengono a trovarci a casa. Qualche tempo fa avevo la fortuna di avere un piccolo terrazzino, ed era molto simpatico, a notte inoltrata magari, sedersi fuori con gli amici a chiacchierare, e si può sorseggiare una bella bevanda preparata con le nostre mani.
Comunque sia provate a tenere sempre in casa del tè, degli agrumi, frutta di stagione, e anche qualche bottiglia di rum o vodka, potranno sempre servire durante la lunga e calda estate che ci attende. Queste sono le quattro ricette che vi suggerisco per delle rinfrescanti bevande estive.
Secondo round per i dolci al caffè. Prima di concentrarci sul dolce, che è chiaramente la parte interessante, volevo fare un po’ il punto della situazione su questa bevanda diffusa in tutto il mondo, e che pare abbia moltissimi effetti positivi.
Pur non essendo un alimento necessario il caffè possiede moltissime qualità benefiche per il nostro organismo, e agisce soprattutto sul sistema nervoso, provocando una sorta di risveglio energico e portando tutto il nostro corpo ad essere più vigile e attivo. Questo dipende dalla caffeina, un alcaloide che si trova non solo nella pianta del caffè, ma anche in quella del cacao o del tè. In una tazzina di caffè ci sono circa 5cg. di caffeina, e l’effetto stimolate dura per un paio d’ore. Gli effetti principali riguardano le facoltà mentali, la concentrazione e la memoria, risvegliate e incrementate, una maggiore padronanza degli stimoli e delle reazioni muscolari, e inoltre sembra che il caffè sia anche un ottimo antidepressivo e che aiuti ad alleviare il mal di testa.
Moltissimi studi dimostrano che il caffè faccia bene proprio a tutti gli apparati del nostro organismo. Al cuore e alle arterie, migliorando la circolazione; ai polmoni, favorendo la ventilazione polmonare; alla muscolatura scheletrica, perchè aiuta a combattere la stanchezza e migliora le prestazioni muscolari; ha poi un’azione estremamente benefica su tutto l’apparato digerente, favorisce la secrezione dei succhi gastrici e inoltre agisce anche sulla bile e nell’intestino. Ho scoperto che inoltre i risvolti positivi ci sono anche per i reni, e in più stimola tiroide e metabolismo.
Se vogliamo aggiungere anche che ha un apporto calorico pari a zero risulta praticamente un alimento eccellente! Chiaramente tutto questo vale se non se ne abusa, altrimenti la faccenda cambia, e nella mia terza e ultima puntata vi metterò in guardia anche su tutti i rischi che riguardano proprio l’eccesivo consumo di questa bevanda. Per ora, godetevi questa torta al caffè!
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