Il Natale è la festa che più di qualunque altra riesca a riunire intorno ad un tavolo tutta la famiglia. E cosa c’è di più bello che ritrovarsi, tutti insieme, di fronte ad una fetta di uno dei dolci tipici adatti a rendere ancora più piacevoli i momenti passati insieme? Ecco le ricette dei dolci di Natale da non perdere, quelle che non dovrebbero mai mancare in tavola il 25 dicembre.
Gli struffoli, come abbiamo visto di recente, rappresentano un dolce tipico campano della tradizione natalizia. Ma non solo: date le loro piccole dimensioni, così come le lenticchie, risultano di buon augurio per l’anno che verrà: volete dunque perdervi la possibilità di ottenere la vostra dose di fortuna e abbondanza per il 2015? Scherzi a parte, dopo avere visto come si preparano con il metodo tradizionale, questa è la ricetta della struffoli napoletani con il Bimby.
Conoscete già gli struffoli? Altro non sono che un dolce tipico della tradizione natalizia campana con una lunga storia alle spalle e con tanto gusto da regalare del quale oggi vi proponiamo la ricetta originale. Dessert particolare, almeno per ciò che riguarda lo standard dei dolci di Natale. E’ composto da una serie di piccole palline di pasta dolce fritta passate poi in padella nel miele unitamente a della scorza di limone. Gli struffoli, una volta conditi, vanno disposti a corona in un vassoio e decorati con i confettini colorati.
Giovedì grasso. E’ tempo di dolci di Carnevale e io, tanto per completare la saga delle fritture, oggi preparerò gli struffoli senza glutine. Dolci tipici della tradizione, a Napoli si preparano soprattutto a Natale ma nel resto d’Italia sono molto apprezzati anche a Carnevale. Un po’ come la cicerchiata, gli struffoli sono dei piccoli gnocchetti di pasta che si tuffano nell’olio bollente e poi si mangiano accompagnati da una colata abbondante di miele e codette o confettini colorati, che ci ricordano la festosa atmosfera del Carnevale. Io li preparo nella versione senza glutine perchè possano essere apprezzati anche a chi soffre di intolleranze alimentari. Il procedimento è simile a quello della ricetta tradizionale, ma li potranno assaggiare tutti!
Credo che la cucina italiana, per la quale siamo tanto apprezzati all’Estero, non abbia rivali, la sua grandezza sta ovviamente nelle specialità delle singole regioni. Tra queste trovo che nella cucina campana ci siano una serie di ricette perfette per costituire un Menù di Natale napoletano da leccarsi i baffi. Come in tutte le città anche Napoli ha una sua tradizione gastronomica natalizia. Scopriamo insieme i piatti che ne fanno parte in questo menù di Natale napoletano.
La ricetta di oggi è davvero sfiziosa, adatta per il prossimo Capodanno e inoltre potrete preparare il vostro torrone di struffoli sia procedendo con la classica preparazione, fino al momento della frittura, e poi continuando come indicato qui in ricetta, oppure, correggendo un po’ il tiro, il torrone di struffoli potrebbe diventare un’ottima soluzione per riciclare gli struffoli, visto che, se siete napoletani, campani o avete amici di questa regione sapete benissimo che un bel piatto di struffoli spesso diventa un regalo davvero gradito da portare a familiari e amici e mi è capitato di vedere alcune famiglie di mia conoscenza sommerse da chili e chili di questo dolce! E allora, ricicliamo!
Fatemi subito dire come la stanno le cose per quanto riguarda la mia personale preparazione degli Struffoli! Mia nonna era una cuoca eccellente e una provetta pasticciera, ma nessuna delle sue tre figlie ha ereditato la passione per i dolci, anche se tutte e tre cucinano divinamente. Io sono l’unica della famiglia che ha invece sviluppato la passione per la preparazione dei dolci e finalmente qualche anno fa mi sono decisa a preparare gli Struffoli, per la gioia di tutta la famiglia.
Gli struffoli. Chi non conosce gli struffoli? Sono il dolce per eccellenza del Natale napoletano e sono famosi esattamente come la pastiera, che si prepara a Pasqua, e come le sfogliatelle, ricce e frolle, e i babà. Insomma fanno parte della tradizione culinaria napoletana al 100% anche se la storia ci racconta chi li ha inventati e soprattutto ci insegna che non sono sempre stati un dolce natalizio.
Gli struffoli sono arrivati in Campania grazie ai Greci, già ai tempi della Magna Grecia infatti esisteva una preparazione simile e quindi diciamo che noi napoletani non li abbiamo proprio inventati di sana pianta, non è stato un napoletano a impastare e poi ricavare queste palline deliziose, però abbiamo fatto nostro, secoli e secoli, fa un dolce importato da una delle più antiche civiltà del mondo. Infatti in Grecia esiste un dolce simile, il loukoumades, e sempre dalla cultura greca ne deriva il nome, strongylòs, che significa di forma tondeggiante.
In più il dolce non è sempre stato legato alle feste natalizie, si ha una testimonianza della ricetta degli struffoli legata alla cucina napoletana, che risale al 1634, ma in quel periodo il dolce veniva preparato indipendentemente dalle festività.
Comunque sia provate a preparare gli struffoli, non è molto difficile, l’unica parte un po’ faticosa è il momento in cui vanno ritagliati tutti i pezzettini dai tubicini di pasta, ma visto il risultato finale un po’ di noia, un po’ di ripetitività e un po’ di affaticamento ci stanno tutti!
Possiamo ufficialmente dire di essere entrati nel periodo di Carnevale: domenica hanno avuto luogo le prime sfilate a Viareggio e Putigliano, il 26 ci sarà la parata di apertura ad Acireale ed avranno inizio i festeggiamenti a Venezia.
E cosa vuol dire Carnevale? Maschere, sicuramente, scherzi ed allegria senza dubbio, ma anche tanti, tantissimi dolci! Le ricette tipiche di questo periodo sono innumerevoli ed ogni regione italiana ha delle specialità. Il primo posto dell’hit parade dei dolci di carnevale sono i dolci fritti, come la cicerchiata abruzzese, gli struffoli napoletani, le castagnole friulane, i ravioli dolci ed il più tradizionale di tutti: le chiacchere!
Le chiacchere sono diffuse in tutta Italia, sebbene siano conosciute con nomi diversi: in Friuli si chiamano grostoli. in Emilia sfrappole, in Veneto galani, nelle Marche e nel Lazio frappe, in Piemonte bugie ed in Toscana cenci o stracci. La ricetta è simile ovunque anche se le variazioni non mancano. Io sono Toscana e i cenci qui si fanno così:
La chiave per comprendere la gastronomia nel nostro “bel paese” è la tradizione. In italia girando in lungo e in largo vedrete che già facendo qualche chilometro le abitudini alimentari dei nostri connazionali cambiano. Il nostro è un popolo, che indipendentemente dala propria estrazione, ha una forte passione ed amore per la propria terra, per la propria famiglia e ovviamente per il proprio cibo. Noi non siamo italiani, ma romani, milanesi, napoletani, siciliani, calabresi e via dicendo. Questo è semplicemente fantastico e racchiude in sè il senso del nostro carattere.
Il patrimonio gastronomico che il nostro paese ha è inestimabile. In particolare se pensiamo alle differenze regionali dovremmo fare una lista infinita di sapori. Ora però proviamo a scoprire le virtù dei nostri dolci, frutto di una tradizione che affonda le proprie radici in un passato fatto di ingredienti semplici e profumi di un tempo.
Gestisci Consenso Cookie
Per fornire le migliori esperienze, utilizziamo tecnologie come i cookie per memorizzare e/o accedere alle informazioni del dispositivo. Il consenso a queste tecnologie ci permetterà di elaborare dati come il comportamento di navigazione o ID unici su questo sito. Non acconsentire o ritirare il consenso può influire negativamente su alcune caratteristiche e funzioni.
Funzionale
Sempre attivo
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono strettamente necessari al fine legittimo di consentire l'uso di un servizio specifico esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente, o al solo scopo di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica.
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per lo scopo legittimo di memorizzare le preferenze che non sono richieste dall'abbonato o dall'utente.
Statistiche
L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici.L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici anonimi. Senza un mandato di comparizione, una conformità volontaria da parte del vostro Fornitore di Servizi Internet, o ulteriori registrazioni da parte di terzi, le informazioni memorizzate o recuperate per questo scopo da sole non possono di solito essere utilizzate per l'identificazione.
Marketing
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per creare profili di utenti per inviare pubblicità, o per tracciare l'utente su un sito web o su diversi siti web per scopi di marketing simili.