L’autunno si sa è tempo di dolci confortevoli, caldi, ricchi e golosi. Lo strudel di mele è uno di questi, ma stufa di prepararlo sempre allo stesso modo, ho deciso di sfornare una variante aggiungendo delle gocce di cioccolato. Così un classico della pasticceria austriaca rivive di nuovi abbinamenti. In realtà avevo già provato lo strudel di pere e cioccolato, ma questa volta avendo delle mele da smaltire mi sono detta, perchè non provare? E sia. Lo strudel alle mele e cioccolato ci è piaciuto tantissimo, e non ho dovuto impiegare neanche troppo tempo.
Dite la verità: sentendo parlare di strudel non vi viene subito in mente l’autunno, le mele, i pinoli, le foglie che cadono? A me si, ecco perchè ho sempre associato lo strudel a questa stagione. Ma magicamente si trasforma in un dolce estivo se al suo interno, come ripieno, andiamo ad utilizzare le albicocche e la ricotta. Ecco che così lostrudelpuò essere preparato anche in estate.
Il procedimento di preparazione del dolce è sempre lo stesso, anzi in questo caso, tenuto conto del caldo e dei mille impegni che spesso si hanno in questo periodo, con il lavoro e non, ho pensato ad una versione veloce. Utilizzando la pasta sfoglia nel nostro strudel otterremo un dolce veloce da preparare ma dalla resa altrettanto perfetta. Certo, se avete voglia di mettere le mani in pasta potete sempre preparare da voi la pasta dello strudel, facendo particolare attenzione.
Questa è una ricetta davvero molto conosciuta, tradizionale del Natale. Lo strudel infatti, è un dolce molto noto anche oltre i confini del Trentino e la sua ricetta è, come spesso accade per i piatti tipici, molto semplice. Fu infatti in passato un dolce molto povero costituito da un impasto di farina e uova guarnito da mele e zucchero. Con il passare degli anni la ricetta dello strudel si è arricchita di nuove spezie e sapori, ma conserva ancora il suo gusto originale, nonostante l’aggiunta di qualche piccola variante. Lo strudel è un dolce tipico del Trentino Alto Adige, ma le sue origini sono Turche. I Turchi, che dominarono intorno al XVII secolo l’Ungheria, preparavano un dolce di mele simile che si chiamava baklava. Nei quasi duecento anni di dominazione turca l’Ungheria assorbì oltre alla religione musulmana tutta una serie di ricette e tradizioni culinarie proprio della Turchia. Fu proprio durante questo scambio di cultura gastronomica tra Ungheria e Turchia che lo strudel apparve e poté farsi apprezzare nel suo delicato e gustoso gusto. Il dolce turco Baclava fu però leggermente modificato e agli ingredienti fu aggiunto uno che oggi è determinante: le mele. Questa ricetta fu variata e trasformata dagli ungheresi nell’attuale strudel che presto prese piede in Austria che, a sua volta, fece conoscere anche in Italia questo delizioso dolce. Il Trentino Alto Adige è ormai il depositario di questa preparazione, che qui ha avuto notevole successo anche grazie alle numerose coltivazioni di mele presenti sul suo territorio, che sono l’ingrediente fondamentale del ripieno di questo rotolo di pasta, assieme a uvetta, pinoli e cannella.
Ancora una volta vado ad attingere dalla trasmissione “La Prova del Cuoco“ per un’altra sfiziosissima quanto insolita ricetta: lo strudel salato alle mele e prosciutto. Già, un abbinamento un pò fuori dal comune quello tra le mele ed il prosciutto cotto, ma nella vita dico sempre di voler provare tutto ed allora mi sono lasciata tentare da questo strudel. Il risultato è una preparazione dall’accentuato gusto dolce dato dalle mele ma mitigato e completato dalla presenza del prosciutto cotto, oltre che dalle carote e dal sedano.
Lo strudel alle mele e prosciutto è perfetto per essere servito durante il pranzo di natale, come accompagnamento e/o alternativa ad un secondo. Lo strudel è una di quelle prepazioni sfiziose che piacciono a grandi e bambini, l’involucro di pasta (sia che si tratti di pasta da strudel, di pasta sfoglia o pasta fillo) che racchiude un ripieno goloso fa gola a tutti, ed anche se siamo abituati a vederlo solitamente in versione dolce, questa salata ci sorprenderà di sicuro.
Alcuni dolci richiamano proprio i colori ed i sapori delle stagioni. Ebbene lo strudel di albicocche é uno di questi. Non so voi ma io adoro l’asprigno delle albicocche cotte, se poi aggiungete anche delle mandorle allora il contrasto di sapori sarà una vera goduria! questo dolce nasce da una delle mie numerose vacanze francesi, stavolta però non sono riuscita a reperire la ricetta vera per cui mi sono dovuta adattare con diverse prove. Ed alla fine ne sono uscita vittoriosa, perché dopo tanti tentativi é venuto fuori uno strudel molto simile a quello gustato in un Bistrò di Nantes. Una precisazione io l’ho chiamato strudel per la sua forma ma in realtà l’involucro é fatto con la pasta sfoglia e non con l’impasto da strudel tirolese. Comunque provatelo perché é molto buono e semplicissimo da fare! un’ultima cosa se non avete le albicocche potete provare con le pesche.
Pere e cioccolato: l’avrò detto migliaia di volte ma io insieme li adoro. Trovo che siano un connubio di sapori ideale. Da un lato il gusto deciso del cioccolato, dall’altro la dolcezza e delicatezza delle pere. Ho provato ad abbinarli in diverse preparazioni finora: torte, crostate, ciambelle, muffins, e non sono mai rimasta delusa. Ma una preparazione mi mancava: lo strudel. Ma come avrete già immaginato ho ovviato anche a questa mancanza preparandone uno a mio avvis eccezionale (evviva la modestia): lo strudel al cioccolato, pere e zenzero. In questa occasione ho scoperto che lo zenzero, spezia che in realtà non utilizzo poi così tanto nella mia cucina, almeno non come le altre tipo la cannella che metto ovunque, si sposa benissimo con il cioccolato e le pere.
Abbiamo già parlato del baccalà, della sua storia e della sua conservazione, nella ricetta del baccalà mantecato, ma questo tipo di pesce è davvero molto utilizzato in questo periodo di festa, e infatti troverete numerose ricette che riguardano i diversi modi di preparare e servire il baccalà.
Questo strudel può essere considerato a metà strada tra un secondo e un piatto di mezzo, da servire magari insieme a delle mousse e a delle insalate, e risulterà di sicuro più leggero di un classico secondo di pesce, visto che ognuno ne prenderà una fetta, due volendo fare un bis, della grandezza che desidera e poi lo accompagnerà come meglio crede.
Indipendentemente dalle feste pensate poi a questo piatto anche come piatto unico da servire durante una cena, sempre accompagnato da diversi contorni di verdure.
Nonostante il caldo, nonostante la poca voglia di stare ai fornelli per oggi vi propongo una ricetta un po’ difficile. Innanzi tutto vi dico che sarà un successone, da proporre a una cena come antipasto o come “secondo”, dopo un primo magari con gamberetti e zucchine. In più aggiungo che potrete prepararlo anche semplicemente per tenerlo in casa per qualche giorno in modo che voi, i figli, il compagno (o la compagna), gli eventuali ospiti, possano mangiarne una fettina per un pranzo o una cena leggera, così al volo senza fermarsi a tavola, come spuntino prima di tornare in spiaggia, come gratificazione dopo una passeggiata in bici, insomma, vi consiglio di provare a preparare questo strudel!
Non è semplice, infatti in fondo alla ricetta seguono suggerimenti. E in verità se questo caldo non accenna a diminuire mettersi ad impastare e stendere, facendo attenzione a non sbagliare, potrebbe portare a grandi sudate, insomma, se non ve la sentite di sperimentare in questi giorni mettete questa ricetta in caldo e provatela appena il tempo ve lo consentirà!
Questo strudel, un pò particolare, può accompagnare l’aperitivo, servire come antipasto oppure, volendo, essere mangiato al posto del pane.
E’ veloce da fare, economico e con i suggerimenti che darò sarà di grande effetto.
Si parte dalla pasta di pane confezionata in casa o acquistata già pronta al banco frigo del supermercato.
Mi hanno detto però che quella già pronta è piuttosto “nervosa” e difficile da stendere.
Passeggiando tra le strade della città vecchia ho visto nella vetrina di una piccolissima pasticceria ungherese una magnifica serie di strudel, tutti spolverati di zucchero a velo… la tentazione è durata una frazione di secondo e sono subito entrata a comprarne uno da portarmi a casa. Ecco il dessert perfetto per la cena di stasera e, magari, pure un piccolo spuntino pomeridiano…
Seduta sulla sdraio in terrazza, una fettina di strudel, un thè ghiacciato, assaporando gli ultimi raggi di sole della stagione, mi è venuto in mente di quanto i piccoli piaceri della vita abbiano il potere di farci stare bene, riconfortati, in pace, direi quasi… appagati. E poco importa quello che mangiamo in quei momenti, a volte i sapori più semplici sono quelli che più ci rimangono impressi.
Non vi è mai capitato di notare che spesso un sapore o un profumo riaccendono in noi ricordi lontani? Avete mai notato che cibo e memoria sono due cose talmente intrinseche tra loro da rendere impossibile vedere quando una finisce e l’altra incomincia.
Il cibo è memoria. Cosi come il sapore delle ‘madeleines’ ha riportato Proust alla sua più tenera infanzia nel suo celeberrimo ‘Alla ricerca del tempo perduto’, cosi noi abbiamo impressi nella mente i sapori ed i profumi che hanno accompagnato, mano a mano, i momenti più particolari della nostra vita.
Lo strudel è sempre stata la specialità di mia zia, nessuno lo riesce mai come lei e non solo per gli ingredienti che usa, ma per l’amore con cui lo serve, sempre a temperatura perfetta, mai troppo caldo nè troppo freddo, con la cucchiaiata di gelato alla vaniglia che si scioglie accanto. Grande!
Lei usa cinque o sei fogli di pasta fillo imburrati e sovrapposti per fare la sfoglia e questo lo rende particolarmente leggero e croccante, ma potete pure usare una pasta sfoglia normale che comprate congelata oppure usare la sfoglia nella ricetta qui sotto, prendendo cura di lasciarla riposare un’oretta prima di ‘tirarla’.
Vedendo i prati ricoperti dal gelo mi sono detta: “Qui ci vuole un carico di energia!”. E tenendo conto anche delle virtù benefiche della frutta secca, mi accingo a parlare di questo semplice, sontuoso e calorico dolce. Basta mangiarne in quantità moderata.
Insisto sempre sulla facilità della preparazione di quasi tutte le vivade, giusto per non scoraggiare le principianti. Al lavoro allora!!
Ingredienti:
30 gr. di pinoli | 30 gr di gherigli di noci | 30 gr di mandorle | 30 gr di nocciole | 100 gr di cioccolato fondente | 400 gr di ricotta | 1 confezione di pasta sfoglia o brisé (in questo caso ho usato la sfoglia) | 1 cucchiaino piccolo di cannella | 2 cucchiai di zucchero (60 gr.) | 2/3 biscotti secchi | Zucchero a velo | Burro
Molti amici e molte amiche mi chiedono spesso consigli e suggerimenti sugli antipasti: può sembrare strano, ma in effetti preparare qualcosa di originale ma non eccessivamente sofisticato, qualcosa che non sia la solita banalità di crostini e olive in salamoia ma neppure una ricetta astrusa e complicatissima, non è così semplice come sembra. Qui su Ginger&Tomato, in fondo, lavoriamo quotidianamente per questo.
A questi amici, e naturalmente a tutti coloro che hanno tempo e voglia di sperimentare un antipasto diverso dal solito, che richiede, tra gli ingredienti non scritti, una certa dose di finezza del palato, vorrei suggerire oggi i ministrudel con le sarde, l’uvetta ed i pinoli. Lo strudel, come molti sanno, è una specialità austro-ungarica derivata dalla baklava orientale (ma alcuni sostengono che questo dolce sia in realtà originario del Tirolo): un dessert croccante ed al contempo morbidissimo il cui cuore contiene per lo più frutta, come mele, pere, fichi… La sardina, d’altronde, è un tipo di pesce dalla carne compatta ed un po’ grassa. Presi così, strudel e sarde, paiono inconciliabili. Ma se intervengono le mediazioni giuste, come in ogni piatto, ecco che la ricetta acquista un senso, una peculiarità di gusto, e sopratutto sprigiona la sorpresa di un accostamento inatteso e riuscito.
Le mele sono un’ottima fonte di acqua, fibra e micronutrienti, sono ricche di vitamine e sali minerali. Ideali come conclusione dei pasti o come spuntino o merenda, perché saziano senza però appesantire. Sono facili da conservare e da consumare, hanno un costo moderato e si riescono a trovare tutto l’anno.
Si possono usare in mille modi, come ingrediente per i dolci o per le insalate. Sono buone e gustose e come dice un vecchio proverbio: una mela al giorno leva il medico di torno.
Ma le conosciamo realmente? Sappiamo quanti tipi ne esistono e che caratteristiche hanno? Cerchiamo di individuare alcune delle varietà che vediamo giornalmente sul bancone del nostro fruttivendolo.
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