La ricetta proposta oggi è quella dell’hamburger vegetariano di soia: una ricetta semplice da preparare che richiede però un po’ di tempo a disposizione per via della preparazione dei fagioli che vanno lasciati in acqua una notte intera.
L’hamburger di soia è veramente squisito e nutriente, ricco di proteine, ma non di origine animale: una vera scoperta e una vera alternativa per chi non intenda rinunciare alle proteine e neppure al gusto dell’hamburger pur non volendo mangiare la carne.
Tofu, soia, pane nero o ai cereali, semi: pochi, ma indispensabili ingredienti che potrebbero allontanare concretamente il rischio della menopausa precoce, quindi prima dei 45 anni, per le donne allungando la propria vita riproduttiva.
Secondo uno studio condotto da epidemiologi delle University of Massachusetts Amherst e Harvard T.H. Chan School of Public Health e pubblicato sull’American Journal of Epidemiology, un consumo medio-alto di proteine vegetali aiuterebbe a ridurre il rischio di menopausa precoce in modo abbastanza significativo, pari al 16% rispetto a un basso consumo degli stessi alimenti.
Chi ha detto che ama l’alimentazione vegana debba essere sciapa e piatta? Le polpette di soia e zucca dimostrano esattamente il contrario.
Si tratta di un secondo piatto rigorosamente vegano, ma molto appetitoso che sostituisce la tradizionale carne con la soia, un legume orientale estremamente ricco di proteine, fibre e vitamine.
Dopo avere visto come il tofu si prepara e conserva in casa, non posso esimermi dal consigliarvi qualche ricettina sfiziosa a riguardo, come quella che lo vede fritto senza uova, per una versione vegan. Si tratta di una preparazione adatta a chi segua tale tipo di alimentazione ma non solo: vi sfido ad assaggiarlo e a dirmi che non vi piaccia. Per ovvie ragioni il tofu fritto vegan non può essere passato nelle uova sbattute prima della cottura in padella, ma ciò non rappresenta un ostacolo alla buona riuscita di un fritto impeccabile, croccante, omogeneo e per niente unto.
Come abbiamo avuto modo di vedere, il tofu può essere preparato anche in casa, a partire da due semplici ingredienti (la soia gialla o il latte di soia) e il nigari. Quest’ultimo, anche se non facilmente reperibile, si può acquistare in erboristeria o presso i negozi specializzati in alimenti biologici ed etnici. Quello che ne viene fuori è un “formaggio vegetale” sicuramente molto più gustoso rispetto a quello che si potrebbe acquistare già pronto. Considerando il fatto che realizzarlo in casa non sia affatto difficile, perchè non pensarci su?
Non tutti amano il tofu. Spesso, però, non si è semplicemente trovato il modo di consumarlo nella maniera adatta, ovvero utilizzando quegli ingredienti semplici ma capaci di esaltarne il sapore. Nonostante lo si trovi pronto per l’acquisto in diversi negozi, come ben sappiamo è possibile realizzarlo in casa, anche senza nigari. Il nigari non è altro che una sostanza usata come coagulante ma, non avendola a disposizione, prepararlo è ugualmente possibile ed altrettanto semplice. Come? Continuate a leggere!
Come ben sappiamo il tofu è un “formaggio” derivato dalla cagliatura del latte di soia. Chi ne abbia voglia potrà prepararlo in casa seguendo questa ricetta semplice ed affidandosi al Bimby, il robot capace di preparare davvero qualsiasi pietanza. Il tofu fatto in casa con il Bimby regala grandi soddisfazioni e si presta ad essere consumato in cucina esattamente come quello confezionato, con la differenza di risultare senza dubbio più fresco e sano.
Il tofu è un alimento di origine cinese nonostante il suo nome, che fa pensare piuttosto al Giappone. E’ uno degli alimenti più utilizzati nell’ambito di diete vegetariane e vegane. Caratterizzato da un sapore piuttosto neutro, non è altro che un formaggio vegetale che si ricava dal latte di soia. In sostanza si ottiene facendo condensare il liquido rilasciato dai fagioli di soia tenuti a mollo per qualche giorno con il nigari, un residuo dell’acqua di mare privata del sale.
Altra ricettina veloce e sfiziosa oggi, gli gnocchi di patate con panna di soia e crudo. Perchè panna di soia e non la solita da cucina? Semplicemente per andare incontro alle esigenze di un invitato intollerante al lattosio. Poca differenza ed un sapore ottimo in ogni caso, anche in questa variante. Si tratta di un piatto abbastanza improvvisato. Gli gnocchi erano pronti da cuocere, avrei optato per la passata di pomodoro, ma dopo essermi ricordata di questo brick di panna di soia in frigo mi è balenata in testa l’idea di abbinarla al prosciutto crudo. Non potendo aggiungere del parmiginano per insaporire bene il tutto ho unito dell’erba cipollina fresca tritata finemente, tutto quì.
Accoppiamento particolare, ingredienti non proprio immediati da trovare, ma risultato assicurato, perchè quando si prepara qualcosa di speciale e si va oltre ciò che gli altri si aspettano, difficilmente si può sbagliare! Se non sarà difficile trovare delle banane in questo periodo, e lo stesso vale per il succo di arancia, quando però andiamo a cercare uno dei due ingredienti principali si potrebbero incontrare alcune difficoltà. Mi riferisco al tofu.
E’ certo che nei negozi e supermarket di cucina macrobiotica e vegetariana troverete tofu in tutte le forme, per quanto riguarda i supermercati normali potrete trovarlo solo in quelli molto grandi e ben forniti, in quello sotto casa è molto probabile di no. Il tofu, dal giapponese to-fu, carne senza ossa, è un alimento non fermentato derivato dallasoia. Nei paesi orientali è consumato da millenni, e ha sostituito in parte il formaggio, infatti da noi è conosciuto anche come formaggio di soia. E’ molto ricco di proteine, e a differenza dei formaggi ottenuti da latte vaccino è povero di grassi e privo di colesterolo. Sviluppa solo 70 calorie/100 grammi e si presta per essere consumato affumicato, seccato, fritto, insaporito con erbe aromatiche, trasformato in creme, salse, hamburger e dolci.
Se vi trovate in un supermercato specializzato farete bene a procurarvi lì anche i fiocchi d’avena, l’estratto di malto, l’agar agar, un alga, di cui abbiamo parlato quest’estate, e poi il pimento. Quest’ultimo, noto anche come pepe giamaicano o pepe garofanato è una spezia, che viene ricavata dai frutti essiccati si una pianta sempreverde, che appartiene alla famiglia del mirto, e si chiama Pimenta dioica. Come si può capire dal nome questa pianta è originaria della Giamaica. La spezia è utilizzata principalmente nella cucina caraibica, e il suo nome deriva dallo spagnolo pimenta, ovvero pepe. Ne riscontriamo però l’utilizzo anche in altri paesi, ad esempio in Gran Bretagna, proprio nella preparazione di dolci, come i Pancakes.
Allora, siete pronti per provare questa ricetta un po’ speziata e molto particolare, per offrire qualcosa di diverso ai vostri ospiti? Io credo di si!
Serra de’ Conti, medievale borgo appenninico in provincia di Ancona, celebra nel week-end dal 28 al 30 novembre un piatto povero eppure ricco di storia come la cicerchia.
Questo legume (nome scientifico Lathyrus sativus), appartenente all’ordine delle febacee al pari di piselli arachidi e soia, ha ottenuto dal Ministero delle Politiche Agricole il riconoscimento di “prodotto agroalimentare tradizionale” per essere stato a lungo alla base dell’alimentazione delle popolazioni dell’Italia centrale, che lo hanno apprezzato per l’elevato apporto nutrizionale e l’ottima resistenza alla siccità.
Continuiamo la nostra piccola inchiesta sulle calorie: siamo arrivati alle verdure e agli ortaggi che, come è noto, contengono quantità trascurabili di proteine, grassi e zuccheri, e che quindi ci danno un apporto calorico piuttosto modesto. Ricordiamo, a questo proposito, che per calcolare il fabbisogno di calorie di una persona bisogna moltiplicare il suo peso per 24. Naturalmente a completo riposo. Poiché, secondo il lavoro che si compie, diverso è il bisogno di calorie. Diciamo che una persona di 70 kg deve partire da un minimo di 1680 calorie al giorno.
È preferibile mangiare verdure fresche per poter utilizzare le vitamine e i sali minerali che contengono. La dieta a base di verdure crude offre anche il vantaggio di stimolare la digestione, ha un’azione disintossicante ed è di aiuto per coloro che hanno problemi di peso. Gli ortaggi crudi vanno preferibilmente serviti all’inizio del pasto (sottoforma di insalata) affinché i succhi gastrici perfettamente efficienti li digeriscano. Lo stomaco pieno, infatti, non li elabora più a sufficienza e li lascia in gran parte inutilizzati.
In Cina esistono tre tipi principali di pasta: alla farina di frumento -con o senza uova-, al riso ed alla soia. Queste tagliatelle dei dieci tesori, per la sapiente combinazione dei differenti sapori, sono un esempio di quella ricerca dell’equilibrio e dell’armonia attraverso i contrasti, tipici della gastronomia cinese.
Per preparare questa ricetta in cui la carne viene cotta molto velocemente, è preferibile scegliere dei tagli molto teneri e non fibrosi, come il filetto oppure il roast beef. Per avere un sapore più ricco possiamo inoltre sostituire il manzo con la carne d’agnello. Per i fagiolini, essendo fuori stagione, è preferibile usare quelli surgelati, oppure altre verdure, come zucchine, cimette di cavolfiore o broccoletti.
Questo piatto, nominalmente considerato un primo, rappresenta in realtà un perfetto piatto unico, adatto ad un pasto di mezzogiorno o ad una cena leggera, e può anche costituire un’originale alternativa alla spaghettata di mezzanotte!
Abbiamo ieri presentato gli involtini primavera e descritto gli ingredienti necessari alla loro preparazione. Vediamo oggi come utilizzarli.
Preparare innanzitutto la pasta. Setacciare il sale e la farina in una larga terrina. Fare un foro al centro, rompervi dentro un uovo, sbatterlo leggermente, aggiungere poi l’acqua e mescolare. Incorporare la farina ai due ingredienti liquidi, poco alla volta, con un mestolo. Ottenuto un impasto morbido, rovesciatelo sul piano di lavoro precedentemente spolverato di maizena.
Lavoratelo energicamente con le mani, dapprima sollevando l’impasto e lasciandolo cadere sul piano, poi schiacciandolo con il palmo della mano- come durante la preparazione della pasta all’uovo- per 10 minuti fino a renderlo liscio, di tanto in tanto infarinando leggermente i piano e le mani.
Coprite l’impasto con un panno inumidito e lasciate riposare per 30 minuti. Dopodichè formate con l’impasto un rotolo di circa 30 cm di lunghezza e tagliatelo in porzioni spesse 2 dita circa. Infarinate con la maizena tutte le porzioni, schiacciatele con il palmo della mano e stendetele con il mattarello formando delle sfoglie sottilissime. Infarinate con la maizena le foglie, impilatele una sull’altra e tagliate dei quadrati di 15 cm di lato. Coprite con un panno umido, mentre si prepara il ripieno.
Gestisci Consenso Cookie
Per fornire le migliori esperienze, utilizziamo tecnologie come i cookie per memorizzare e/o accedere alle informazioni del dispositivo. Il consenso a queste tecnologie ci permetterà di elaborare dati come il comportamento di navigazione o ID unici su questo sito. Non acconsentire o ritirare il consenso può influire negativamente su alcune caratteristiche e funzioni.
Funzionale
Sempre attivo
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono strettamente necessari al fine legittimo di consentire l'uso di un servizio specifico esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente, o al solo scopo di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica.
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per lo scopo legittimo di memorizzare le preferenze che non sono richieste dall'abbonato o dall'utente.
Statistiche
L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici.L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici anonimi. Senza un mandato di comparizione, una conformità volontaria da parte del vostro Fornitore di Servizi Internet, o ulteriori registrazioni da parte di terzi, le informazioni memorizzate o recuperate per questo scopo da sole non possono di solito essere utilizzate per l'identificazione.
Marketing
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per creare profili di utenti per inviare pubblicità, o per tracciare l'utente su un sito web o su diversi siti web per scopi di marketing simili.