Sicilia
A tavola con il Gattopardo
Mercato dei prodotti tipici della Montagna Italiana
Il senso della manifestazione è quello di promuovere la valorizzazione del territorio favorendo la diffusione dei prodotti tipici nel senso di un’alimentazione sana e genuina.
L’evento avrà luogo presso il “Palazzetto dello Sport” del Comune di Cingoli, conosciuto come il “Balcone delle Marche”, dal quale si osserva una splendida vista sui Monti Sibillini e sul Monte Conero, zone famose per la produzione di un ottimo olio extravergine d’oliva e per alcuni vini, tra cui il famoso “Verdicchio D.O.C.”
Frigo vuoto? Nessun problema, si può cucinare con poco
Le prime bottiglie del 2007 protagoniste al “Sicilia En Primeur”
Per degustare in anteprima la produzione vinicola siciliana non perdete l’appuntamento “Sicilia En Primeur”. La manifestazione promossa dall’Assovini Sicilia si
Dalla Sicilia, la ricetta tradizionale delle Melanzane alla Parmigiana
Una ricetta ai profumi di Sicilia, le Scaloppine all’arancia e pistacchio di Bronte
Scaloppine al Marsala, un piatto semplice e raffinato
Pesto alla trapanese, viva la pappa…col Pomodoro.
Il pomodoro arriva, infatti, in Europa grazie ai dominatori spagnoli intorno la fine del cinquecento.
I posti dove più si diffuse il pomodoro furono Napoli e la Sicilia, dove ancora oggi l’agricoltura e la cucina conserva dei forti legami con questo frutto della terra. Tra le ricette Italiane in cui viene utilizzato il pomodoro, le più antiche sono, appunto, quelle siciliane, in cui il pomodoro è usato principalmente come condimento per la pasta.
La bottarga, il mare delle nostre isole in tavola
Di solito per alleviare questi pensieri preparo un piatto che ricorda il profumo del mare e della natura, fresco e leggero, ma estremamente gustoso: la bottarga.
Aringa all’arancia: una storia d’amore tra il Baltico e la Sicilia
L’aringa è uno dei pesci più comuni nel Nord Europa dalle benefiche proprietà nutritive, essa è infatti ricca di vitamina A e D e di Sali minerali quali potassio, calcio e fosforo. L’aringa inoltre conserva un elevato contenuto proteico che le conferisce la capacità di rappresentare un energico pasto, pur mantenendo un basso tenore di grassi, per lo più insaturi, ovvero quei grassi che volgarmente definiamo “buoni”.
Forse non tutti conoscono il brillante passato che ha distinto la vita di questo pesce, giunto addirittura a condizionare la vita economica delle popolazioni del Nord Europa durante il Medioevo. Tutto ciò grazie al fatto che esso costituiva un elemento essenziale nell’alimentazione delle medesime popolazioni. L’aringa divenne al fine l’unità base per stabilire e misurare i prezzi dei beni, una moneta accettata per il pagamento di alcune imposte e persino uno strumento finanziario utilizzato per pattuire le contropartite di importanti contratti. Le città di Brema, Amburgo e Lubecca ( denominate ancora oggi città “ Anseatiche”) nel 1200, per tutelarsi dalla concorrenza dei pescatori danesi, diedero vita ad un alleanza attraverso il patto della “Lega Anseatica”.
I dolci di Natale: una varietà lunga come tutto lo stivale.
La chiave per comprendere la gastronomia nel nostro “bel paese” è la tradizione. In italia girando in lungo e in largo vedrete che già facendo qualche chilometro le abitudini alimentari dei nostri connazionali cambiano. Il nostro è un popolo, che indipendentemente dala propria estrazione, ha una forte passione ed amore per la propria terra, per la propria famiglia e ovviamente per il proprio cibo. Noi non siamo italiani, ma romani, milanesi, napoletani, siciliani, calabresi e via dicendo. Questo è semplicemente fantastico e racchiude in sè il senso del nostro carattere.
Il patrimonio gastronomico che il nostro paese ha è inestimabile. In particolare se pensiamo alle differenze regionali dovremmo fare una lista infinita di sapori. Ora però proviamo a scoprire le virtù dei nostri dolci, frutto di una tradizione che affonda le proprie radici in un passato fatto di ingredienti semplici e profumi di un tempo.
Arancia rossa di Sicilia IGP in insalata
Questo fantastico agrume ha trovato in Sicilia esposizione e composizione del terreno ideali, tanto da essere considerato il migliore d’Italia.
L’arancia amara fu portata in Europa dagli Arabi, mentre quella dolce fu diffusa dai Portoghesi quando inaugurarono la rotta commerciale con l’Est.
L’arancia rossa di Sicilia appartiene alle tipologie Tarocco, Moro e Sanguinello. La raccolta dei frutti avviene manualmente, con il solo ausilio di apposite forbici. Una volta raccolte, le arance sono selezionate in base alla dimensione e allo stato di salute. Segue la fase di confezionamento e immissione al consumo; in commercio si trovano a partire dal tardo autunno fino a tarda primavera dell’anno successivo. Si presentano con buccia di colore arancione-rossastro; il profumo è tipicamente agrumato, intenso e persistente; il sapore è dolce, con una tipica nota acidula finale. Il sole e il terreno siciliano sono in grado di influire sul gusto di questi frutti. Si conservano per qualche mese in luoghi freschi.
Pistacchi di Bronte nel cous cous di Pino Cuttaia
Il Pistacchio di Bronte, appartenente alla cucina tipica siciliana, viene prodotto a Bronte, Adrano, Biancavilla, Ragala e Balpassoin, tutti in provincia di Catania.
Originario dell’Iran, il pistacchio giunse in Europa intorno al I secolo d.C.. Presente in vari paesi del bacino mediterraneo, è attualmente coltivato in Spagna e in Sicilia. Il pistacchio di Bronte cresce su terreni lavici, dove altre coltivazioni non potrebbero sopravvivere. Proprio la composizione del terreno dona al pistacchio quelle caratteristiche che lo contraddistinguono. L’albero del pistacchio è coltivato su terreni collinari e può crescere a diversi metri di altezza; si utilizzano i frutti muniti di guscio sottile e chiaro. Hanno un sapore aromatico e dolce che li rende appetibili e ricercati, anche da grandi chef come Pino Cuttaia.