Focus oggi sui migliori piatti siciliani. Se si decide di recarsi in Sicilia, oltre alle bellezze del paesaggio che offre questa splendida isola tutta italiana, non si può non assaporare le prelibatezze legate all’aspetto culinario di questa incredibile terra. Ciò che rimane particolarmente impresso nei ricordi di chi si reca in Sicilia è proprio lo street food, con odori e sapori che difficilmente saranno dimenticati.
Sicilia
Sicilia, al via il circuito delle tonnare
Al via il progetto che prevede la ricostruzione del circuito delle tonnare in Sicilia e che è stato approvato dal Dipartimento pesca della Regione Sicilia. Intento del progetto è valorizzare le civiltà delle tonnare siciliane riprendendo la pesca del tonno che si praticava in Sicilia già anticamente e che non è mai stata interrotta tanto che nel XII secolo furono i Normanni a codificarne le norme.
Le 65 tonnare fisse della Sicilia si concentrano soprattutto nelle province di Trapani (18), Palermo (16), a Siracusa e a Messina (12) ma anche ad Agrigento (4), a Caltanissetta (1), a Ragusa (2).
G7 a Taormina, cinque piatti tipici della Sicilia
Il 26 e il 27 maggio sono attesi a Taormina i grandi del G7 in vista del vertice internazionale: occasione ghiotta per poter assaporare i piatti e le prelibatezze della Sicilia che vanta una cucina ricca e speziata.
I grandi del G7 saranno omaggiati con un pacchetto speziale in edizione limitata contenente anche il cioccolato di Modica, ma con l’occasione ricordiamo alcuni dei piatti tipici della cucina siciliana.
Panelle e crocchè
Le panelle sono preparazioni tipiche della Sicilia che si preparano scaldando l’acqua, versandovi all’interno la farina di ceci. L’impasto viene arricchito con il prezzemolo, tagliato a quadri e poi fritto. Le crocchè, polpette di patate, vengono preparate con le patate lesse arricchite dal parmigiano grattugiato, pangrattato e prezzemolo. Si preparano dei bastoncino che vengono poi nell’olio bollente.
Cous Cous Fest, dal 16 al 25 Settembre a San Vito Lo Capo
C’è grande attesa per la nuova e diciannovesima edizione del Cous Cous Fest, che animerà la cittadina sicula di San Vito Lo Capo dal 16 al 25 settembre prossimi. Oramai appuntamento imperdibile per siciliani e non, si tratta di un’occasione unica di condivisione e valorizzazione delle differenze, oltre che di intergrazione culturale. Dieci i paesi partecipanti a questa sfida ideale che vedrà unire più popoli grazie ad una pietanza povera ma ricca di gusto e significato, il cous cous, appunto.
La XXV Sagra del Pistacchio, a Bronte il 26-28 settembre e il 3-5 ottobre
Si avvicina uno degli appuntamenti siciliani più attesi. I week-end del 26-28 settembre e del 3-5 ottobre vedranno celebrare a Bronte il cosiddetto “oro verde”, ovvero il pistacchio. Frutta secca apprezzata e versatile come poche in cucina, diventerà la protagonista assoluta di una grande festa che vedrà accorrere decine di migliaia di visitatori. Si rinnova uno degli appuntamenti imperdibili, specie per gli appassionati. Nonostante sia giunta alla sua XXV edizione, la Sagra del pistacchio non perde colpi ed anche quest’anno attende i visitatori in un’atmosfera unica.
Alla scoperta dei prodotti tipici siciliani: i Pistacchi Verdi di Bronte
Percorrendo lo Stivale e approdando sulle coste Siciliane, non si può far a meno di restare abbagliati dal sole dell’isola e dalla ricchezza dei suoi territori, rigogliosi e fruttiferi se pur ardui e molte volte difficili. I paesaggi delle differenti province siciliane cambiano continuamente d’aspetto e di tipologia e proprio a queste mutazioni si lega la tipicità dei prodotti che crescono sui territori dell’Isola.
Di prodotti tipici della generosissima isola di Sicilia potremmo fare una lista molto numerosa, dalle arance alla cioccolato di Modica, ai fichi d’india ai pomodorini di Pachino; ma oggi concentreremo la nostra attenzione su un frutto piccolo e dallo splendido colore verde: il Pistacchio Verde di Bronte.
Bronte è un piccolo centro abitato che sorge alle pendici dell’Etna, su un pendio lavico della zona nord-ovest, e domina la valle del Simeto. Le campagne nei dintorni godono di una moltitudine di varietà di coltivazioni. Osservando il paesaggio vi sarà facile scorgere uliveti, aranceti, mandorleti, alberi di nocciole e siepi di fichi d’india, ordinati filari di viti e alberi di pistacchio, fiore all’occhiello di quest’area.
La ricetta della Pasta e zucchine
TEMPO: 30 minuti| COSTO: medio-basso| DIFFICOLTA’: bassa
VEGETARIANA:SI | PICCANTE:NO | GLUTINE: SI | BAMBINI: SI
Ricchi primi piatti per vegetariani e buongustai di ogni altro tipo sono sempre dei piatti molto ricercati e di cui bisogna sempre avere delle ricette-sorpresa da tirar fuori dal cappello da chef quando l’occasione lo richiede. Un piatto di pasta è sempre la cosa più semplice da preparare ed è anche tanto sostanzioso da non doverlo accompagnare con altre portate.
La proposta di oggi è una rivisitazione di un piatto abbastanza classico, la Pasta e zucchine. Questo piatto può esser fatto in tanti modi, da quello più semplice, con le zucchine fritte, alle minestre con zucchine e pomodori. Una ricetta sperimentata in passato, e risultata molto gradita, della Pasta e zucchine è quella che vi descrivo oggi, con l’aggiunta di due ingredienti molto usati nella cucina siciliana: la ricotta ed i pistacchi.
Maiolini al sugo, ovvero polipetti in salsa
Sono appena rientrato dal mercato, dopo aver fatto un po’ di spesa di vario genere. Frutta, verdure qualche odore e il pezzo forte: dei maiolini. I maiolini, questo il nome qui in Sicilia, sono dei polipetti di piccole dimensioni, leggermente più grandi dei moscardini e di colore più scuro.
Passando dal bancone della pescheria sono rimasto incantato dal colore e dalla freschezza di questi polipetti e non mi sono trattenuto e li ho acquistati, gustandoli già nel modo in cui li avrei preparati per pranzo: Maiolini al sugo. Dopo averli preparati non ho potuto fare a meno di scrivervi questa ricetta.
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Prepariamo la caponata di melanzane
La caponata di melanzane, nella fattispecie, è un tipo piatto della gastronomia siciliana: trattasi di ortaggi fritti (per lo più, appunto, melanzane), conditi con sugo di pomodoro in salsa agrodolce. Ne esistono moltissime varianti, a seconda degli ingredienti: le ricette “classiche”, raccolte in tutta l’isola, sono una quarantina addirittura.
Quando prendete le melanzane badate che siano sode ed abbiano la buccia lucente; devono essere al punto giusto, nè troppo acerbe nè troppo mature. per preparare la ricetta odierna, la caponata di melanzane, ricordatevi innanzitutto di tagliare a dadini le melanzane, metterle in un colapasta con del sale e lasciarle sgocciolare per almeno un paio di ore affinchè perdano l’amaro.
I pistacchi: buoni anche col pesce
Acquistate sempre pistacchi con il guscio integro e dal colore brillante, segno di avvenuta maturazione sulla pianta, ed evitate quelli con la polpa raggrinzita in quanto troppo vecchi e non più commestibili. I pistacchi si conservano per sei-sette mesi in un luogo fresco e asciutto, al riparo dalla luce, chiusi ermeticamente, altrimenti prendono un sapore ed un odore sgradevoli. Consigliati nell’alimentazione dei bambini e degli sportivi in quanto altamente energetici, i pistacchi sono però controindicati in casi di gastroenterocoliti, ulcere gastroduodenali, malattie del fegato, diabete e obesità.
La coltivazione del pistacchio è molto impegnativa e faticosa: le piante infatti fruttificano solo una volta ogni due anni e crescono di norma in terreni accidentati, dove è estremamente difficile far uso di macchine per operazioni colturali; inoltre i pistacchi vengono raccolti a mano, uno ad uno, tenendosi in equilibrio con sacchi di tela legati al corpo.
Penne al pesce spada e melanzane. Ovvero quando l’aroma della menta incontra il profumo del mare