Per una cena speciale piccola o grande, con gli amici o con i colleghi vi propongo una scelta di side dishes, ovvero di contorni che renderanno la vostra serata unica. Spesso si pensa che sia l’inizio del pasto o il dolce finale a rendere indimenticabile una cena, ma si dimentica che ogni dettaglio é importante per cui anche le verdure con cui i vostri commensali accompagneranno il piatto principale hanno un ruolo fondamentale nella riuscita della serata.
Veniamo ora alle proposte: Asparagi con prosciutto, fagiolini con burro all’acciuga, funghi grigliati.
Per la ricetta degli Asparagi con prosciutto per 4 persone vi occorreranno:
400 gr di asparagi | 150 gr di prosciutto cotto Praga | 1 cucchiaio di olio extravergine di oliva | 1 cucchiaino di senape mild | uno spicchio d’aglio schiacciato
Diffusissimo condimento, la senape, è ricavata dai semi, piccolissimi e sferici, di una pianta della stessa famiglia del cavolo. Sono questi semini, o meglio l’olio essenziale che si forma quando si schiacciano e si mescolano all’acqua a dare il caratteristico sapore piccante. Il seme di senape si usa come spezia da migliaia di anni, ma solo nel XVII secolo, in Francia, divenne la base di preparati più complicati a base di miele e aceto o anche di mosto d’uva.
Sembra che l’etimologia della parola moutarde (la senape in Francia) venga proprio da `’mosto ardente”. Il primato spetta alla città di Digione che, nel 1634, ottenne il permesso esclusivo di produrla; ancora oggi da lì proviene metà della senape consumata in tutto il mondo. Nel ‘700 si delinearono i più comuni tipi di questo condimento, usati ancor oggi: l’inglese, preparata con semi di senape nera e bianca, ha sapore marcato e piccante; fra le francesi, quella di Digione è chiara e molto piccante, mentre quella di Bordeaux è più scura e aromatica. C’è anche la senape tedesca, simile a quella di Bordeaux agrodolce e aromatizzata con spezie. In Italia la senape è utilizzata nella mostarda, di cui molte città del nord hanno ricette diverse.
La polenta istantanea è un grande jolly da tenere in cucina a disposizione delle diverse esigenze; si dice che una donna dovrebbe sempre avere nell’armadio almeno una camicetta bianca ed un paio di pantaloni neri allo stesso modo dico che in ogni cucina, in autunno, dovrebbe sempre esserci una confezione di polenta istantanea ed una di funghi, secchi o surgelati che siano. Io personalmente li tengo tutti e due, ma come dicono le mie amiche io sono maniacale in cucina. Comunque vi propongo due idee per preparare una cena e un antipasto veloce, se avete ospiti all’ultimo minuto o se semplicemente avete avuto una giornata super impegnata e non avete granché voglia di star lì a cucinare: Purea di polenta con bistecchine di collo di maiale e funghi, Polenta grigliata con funghi.
Eccovi gli ingredienti per il primo piatto:
4 bistecchine di collo | 2 pleutoros freschi o una confezione di misto funghi | 2 cucchiaini di senape | 1 mazzetto di erbe aromatiche -timo e rosmarino- | 700 ml di brodo di pollo | 170 gr di polenta istantanea | 50 gr di mascarpone | 40 gr di burro | sale e pepe nero.
Preparazione: mettere il burro in un tegame e far fondere, aggiungere il mazzetto di erbe aromatiche, tutto il brodo tranne una tazzina e portare ad ebollizione. Aggiungere gradatamente la polenta e girare, far cuocere per circa 4 minuti. Togliere la pentola dal fuoco, aggiungere il mascarpone, aggiustare di sale e pepe e servire nei piatti accompagndo con le bistecchine di collo cosparse di senape che avrete cotto in una padella bollente e la salsa di funghi a parte.
Per la salsa fate ridurre il fondo di cottura dei funghi con dello scalogno un cucchiaino di burro, due cucchaini di farina ed un poco di brodo.
Non sto per affermare nulla di nuovo, ma lo ribadisco: fa caldo. E tanto. Anche se in questi giorni, soprattutto la sera, l’aria sembra diventare più clemente c’è un luogo dove il caldo sembra non diminuire mai: la cucina.
Non c’è che dire in questo periodo anche solo accendere un fornello per farmi un caffé diventa un atto di coraggio. Se possibile preferirei in assoluto rinunciare alla mia dipendenza cronica da caffeina piuttosto che sopportare il caldo sprigionato dalla fiamma blu del gas. Ma, è inutile che rinunci al mio caffé, tanto la fonte di calore aumenta quando a pranzo o a cena sono costretta magari ad accendere anche più di un fuoco per cucinare. A meno che non decida di mangiare prosciutto e formaggio ogni giorno, e in questo modo vi assicuro rischio la separazione, devo pur cucinare.
Ecco allora una soluzione facile e indolore, che permette di preparare qualcosa di sostanzioso rinunciando a fiamme varie, fonti d’insano calore. Oddio, la mia insalata di pollo prevede per qualche minuto un fornello acceso, ma lo giuro solo per 5 minuti poi tutto il resto è a freddo, fresco e pronto, per un pranzo o una cena, senza rinunciare alla sostanza di un pasto nutriente e completo.
La mostarda è una salsa a base di frutta, intera o tagliata a pezzi, fatta candire in una salamoia a base di zucchero ed estratto di senape. Dolce e piccante allo stesso tempo, è ottima per accompagnare bolliti, formaggi, salumi ed è uno degli ingredienti del ripieno dei ravioli di zucca mantovani. Molte le tipologie di mostarda italiane, di seguito vi elenchiamo le più diffuse nel nostro paese:
mostarda vicentina, a base di polpa di mela cotogna, che si ottiene dalla cottura della polpa con zucchero al 50% in peso. Una volta raffreddata la marmellata ottenuta, si aggiunge olio essenziale di senape. Si usa anche farla con le pere.
mostarda cremonese, la più conosciuta e diffusa, una miscela di frutta candita e sciroppo con una percentuale di zucchero del 50-60%, con l’aggiunta di olio essenziale di senape. Usualmente si utilizzano ciliegie, pere, mele cotogne, mandarini, fichi, albicocche, pesche.
mostarda mantovana, anche questa con mela cotogna, eventualmente anche con pere ma con frutti interi, rispetto alla vicentina; viene usata come ingrediente nei tortelli di zucca nelle zone del mantovano confinanti con il cremonese.
mostarda di Voghera, miscela di frutta candita e sciroppo.
La prima colazione è un pasto generalmente molto trascurato…un caffè in piedi, un cappuccino di corsa, un cornetto in tre bocconi!
Perchè non trasformarla in un momento unico di convivialità e gusto almeno di sabato o domenica, quando la fretta della settimana rimane fuori dalla porta?!
Il termine brunch viene dalla combinazione di due parole inglesi: breakfast (prima colazione) e lunch (pranzo). Questo costume è molto amato da inglesi, americani e australiani i quali riprendono tale abitudine dalle luculliane colazioni che venivano preparate nelle residenze aristocratiche di campagna o meglio del countryside. In queste occasioni la colazione veniva servita dalla mattina presto sino a mezzogiorno per permettere anche ai dormiglioni di approffittare del meraviglioso buffet a base di salsiccia, pancetta fritta, salmone, uova ….
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