Oggi piatto leggero all’insegna della cucina praticamente vegetariana: il seitan con la zucca e gli agrumi è un piatto unico che si prepara molto velocemente, è poco calorico e può essere facilmente personalizzato.
Adatto come piatto unico, il seitan con gli agrumi è un piatto un po’ esotico, ma al tempo stesso invitante, colorato e appetitoso adatto anche a chi abbia voglia di sperimentare in cucina.
Il seitan con verdure in padella rappresenta un ottimo e nutriente secondo piatto vegetariano. E’ leggero, particolarmente gustoso e si prepara in pochi minuti. Adatto a chi non mangi la carne per scelta o per obbligo, il seitan così cucinato rappresenta una valida alternativa per il pranzo o la cena. Viene in questo caso accompagnato da ortaggi di stagione quali gli asparagi ed i cipollotti unitamente a qualche zucchina che può essere sostituita da carciofi e/o fave.
Conoscete già il seitan? Definito da molti come la carne dei vegetariani, si tratta di un composto ricco di proteine, ricavato generalmente dal glutine del grano tenero o del farro. Oltre ad essere consumato al posto di carne e pesce, il seitan può diventare il protagonista di numerose pietanze. Oggi vi suggerisco come utilizzarlo nella preparazione di un gustoso ragù, adatto a condire la pasta, con la ricetta di Marco Bianchi.
Per la serie cucina salutare oggi vi propongo una ricetta di Marco Bianchi, i burger di seitan e patate. Pietanza vegetariana che in realtà va bene per tutti, i burger di seitan e patate rappresentano un secondo piatto semplice, gustoso e leggero. Si accompagnano con della rucola o del songino a piacere, oppure con una ricca insalata mista o un contorno di verdure saltate in padella. Sono di facile esecuzione e rappresentano una valida alternativa per chi abbia voglia di gustare un hamburger pur essendo vegetariano.
Abbiamo visto solo qualche giorno fa come preparare il seitan fatto in casa a partire da quello in polvere. Oggi invece vi propongo una ricetta tanto facile quanto sfiziosa: il seitan alla piastra. Cucinare il seitan in maniera impeccabile non è molto semplice, ciò può dipendere dalla qualità di quello che avete a disposizione. Può accadere infatti che in alcuni casi possa risultare un po’ gommoso, o peggio ancora duro. Nel caso di seitan al naturale l’ideale sarebbe cuocerlo per poco tempo, magari rosolandolo brevemente ed unendo parecchi ingredienti per insaporirlo a dovere.
I vegetariani sapranno già di cosa sto per parlare, agli altri, invece, si aprirà un mondo. Come si usa il seitan in polvere? Molto semplice, ma prima di tutto capiamo di cosa si tratta. Il seitan non è altro che un alimento che deriva dal glutine del grano e che risulta essere ricco di proteine, ecco perchè viene utilizzato nelle diete vegetariane in sostituzione della carne. Si può acquistare già pronto, presso i negozi appositi; può essere preparato a partire dalla farina, ma in questo caso il procedimento è lungo e laborioso, o, infine, può essere realizzato con quello in polvere, ovvero il seitan istantaneo.
Gli spaghetti alla carbonara vegan rappresentano la variante altrettanto gustosa della classica ricetta appartenente alla tradizione romana. Ovviamente, per adattarli ad una dieta vegana, la ricetta viene completamente stravolta non essendo possibile utilizzare ne le uova ne il guanciale, ne tantomeno il pecorino. Poco male, però, perchè questi vengono egregiamente sostituiti con altrettanti ingredienti consentiti, come la panna di soia ed il tofu ad esempio. Gli spaghetti alla carbonara vegana risultano così essere un primo piatto cremoso, da leccarsi i baffi.
L‘amatriciana è uno dei piatti della tradizione romana più conosciuti ed apprezzati anche nel resto d’Italia. Certo è che essendo preparata con il guanciale o con la pancetta non è il piatto ideale da servire ad un vegetariano. Ma se proprio si avesse voglia di accontentare chi non mangia la carne si può sempre ricorrere a questa amatriciana particolare, vegetariana con il seitan, proveniente dalla trasmissione i menù di Benedetta, preparata per l’occasione da Luca Bonaccorsi.
Considerato un valido sostituto della carne nell’alimentazione vegetariana, il seitan, apporta proteine vegetali in sostituzione di quelle animali derivanti dalla carne di pollo, di manzo, di maiale, etc. Molti sono coloro che hanno abbandonato il consumo di carne e pesce, sia per motivi di scelte etiche, che di salute. Il problema (iniziale) di uno stile di vita vegetariano, comporta le preoccupazioni relative alla sostituzione della carne o del pesce nell’alimentazione giornaliera, ma il seitan, che nulla a vedere con la carne, essendo un alimento proteico si, ma interamente di origine vegetale, sapientemente preparato va a sostituirla in maniera ineccepibile divenendo la base di molte preparazioni golose, come ad esempio il seitan alla veneziana.
Ilseitan è un alimento di origine vegetale ricavato dalla parte proteica del grano o di altri cereali, come il farro e il kamut. Nella cucina vegetariana in genere si utilizza per sostituire la carne e realizzare piatti nutrienti e gustosi, perchè è ricchissimo di proteine ed è privo di grassi e di colesterolo. Siccome le minestrine senza un filo d’olio mi hanno stufata, oggi voglio provare la ricetta dell‘insalata di seitan con le lenticchie e in questo modo, proverò per la prima volta questo ingrediente e soddisferò la mia curiosità, e se la dieta ne beneficierà è ancora meglio!
Due giorni fa abbiamo avuto il nostro primo approccio con il seitan, scoprendo di cosa si tratta e quali sono le sue principali caratteristiche, concludendo poi con due ricette molto veloci e semplici. Ieri invece abbiamo visto come si prepara il seitan fatto in casa e invece, per chi desidera acquistarlo, vi ho dato alcuni consigli per comperare del seitan di ottima qualità. Oggi concludiamo il nostro viaggio nel mondo del seitan e del vegetarianesimo con tre ricette un po’ più elaborate, da provare, se siete in vena di sperimentare nuovi gusti.
Brasato di seitan
Ingredienti: 300gr. di seitan, 1 cipolla media, 1 carota, 1 spicchio d’aglio, 2 rametti di rosmarino, 3 foglie di salvia, ½ bicchiere di vino bianco secco, 1 cucchiaio di salsa di soia, 2 cucchiai di maizena.
Tagliare il seitan a fette e disporlo in una teglia da forno. Sistemarvi intorno la cipolla sbucciata e tagliata e fette, la carota pulita e tagliata a listarelle non troppo sottili, lo spicchio d’aglio sbucciato e schiacciato, il rosmarino e le foglie di salvia. Arrostite il seitan girandolo più volte, in modo che possa rosolare da tutte le parti, poi bagnate con il vino, lasciate che evapori e infine unite del brodo preparato con acqua, salsa di soia e il liquido presente nelle confezioni di seitan acquistato (abbondante nelle confezioni di vetro, poco in quelle sottovuoto). Lasciate sobbollire per un quarto d’ora circa e infine unite la maizena, in modo che il brodo la assorba e si formi una crema. Servire ben caldo.
Ieri abbiamo parlato del seitan, abbiamo spiegato cos’è e da cosa è composto, e alla fine abbiamo anche visto un paio di ricette per imparare e provare a cucinarlo. Oggi ci concentriamo su una cosa un po’ particolare, la sua preparazione casalinga, visto che non è affatto difficile!
Tutto ciò che serve per ottenere il seitan in modo casalingo sono acqua e farina. In una terrina molto larga si pone la farina, integrale o parzialmente setacciata, si aggiunge dell’acqua fredda o appena tiepida e, come per la preparazione del pane, si impasta a mano vigorosamente, in modo da ricavarne una massa soda ed elastica. Per quanto rigurda la quantità d’acqua dipende dal fattore proteico: se la farina è ricca di proteine si utilizza una quantità d’acqua pari a quella della farina, se invece la farina non è molto proteica, o è macinata di fresco, si utilizza una quantità d’acqua minore. Nel caso in cui l’acqua aggiunta risulti troppa basterà aggiungere farina per asciugare l’impasto. L’operazione dell’impastare va eseguita con molta cura, visto che consente alle molecole del glutine di agglomerarsi. Una volta finito di impastare la pasta va fatta riposare, coperta da un panno, per mezz’ora a temperatura ambiente. Alcuni consigliano di lasciare la pasta a riposare coperta di acqua tiepida, in modo da avviare subito il processo di separazione del glutine. Entrambi i sistemi sono giusti e garantiscono uan buona riuscita del seitan fatto in casa.
Parliamo di vegetarianesimo. Ma non solo. Io non sono mai stata vegetariana ad esempio ma in un periodo della mia vita ho provato tutta una serie di alimenti “naturali” (seitan, tofu, germogli) per sentirne il sapore e conoscere nuovi cibi, e ancora adesso mi porto dietro le esperienze, i sapori e le ricette di quel momento.
Quando c’è una riduzione o una totale eliminazione del consumo della carne bisogna porre attenzione sul reperimento di fonti proteiche alternative. Un aiuto molto valido viene proprio dal “glutine di frumento”, visto che il suo prezioso patrimonio di proteine ne fa praticamente una sorta di carne vegetale. In Italia ancora oggi non è un alimento molto conosciuto e facilemente reperibile (i miei esperimenti risalgono a dieci anni fa circa, ma ancora oggi il seitan si trova solo nei negozi specializzati in alimentazione vegetariana o naturale). In gran parte dell’Estremo Oriente questo prodotto è consumato da secoli, mentre in America venne introdotto all’incirca negli anni ’60, dai Mormoni.
Finisce il nostro viaggio alla scoperta di questo affascinante mondo gastronomico. Abbiamo fatto un tuffo nella storia delle alghe e una brevissima puntata per conoscere quelle di uso più comune, che non sono difficili da trovare nemmeno per noi in Occidente. Oggi concludiamo con le ultime quattro ricette, che hanno come protagoniste le alghe Iziki e Arame. Buona lettura e se vi andrà di cercare gli ingredienti e sperimentare qualche nuovo sapore, buona prova di cucina orientale, alla scoperta di nuovi sapori.
Iziki alle mandorle
Ingredienti: 50gr. di iziki, 2 cucchiai di shoyu, 60gr. di mandorle sgusciate, alcuni rametti di prezzemolo.
Lavate le alghe, sistematele in un recipiente, aggiungete dell’acqua e rimescolatele, fate lo stesso sponstandole in un altro recipiente. Infine copritele d’acqua e lasciatele in ammollo per 10 minuti. Trascorso questo tempo tagliatele a pezzi di circa 4 cm, mettete l’acqua dell’ammollo in una pentola, facendo attenzione che sul fondo non vi siano granelli di sabbia, e fate bollire le alghe, aggiungendo, se necessario, altra acqua. Lasciate cuocere per 35 minuti, a fuoco moderato e pentola coperta, unite lo shoyu e lasciate sul fuoco ancora per 20 minuti. Una volta evaporato il liquido unite alle alghe le mandorle tostate e tritate. Guarnite con del prezzemolo tritato e portate in tavola.
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