Ogni salsa si caratterizza per ingredienti e aromi diversi e non necessariamente è detto che una sia adatta a tutti i piatti. In vista del Natale, quando ci si concede qualche ulteriore sfizio a tavola, ecco qualche dritta su come scegliere e abbinarle al meglio?
Salsa al pepe nero
Si prepara facendo cuocere insieme la panna, il pepe nero, la maizena, il burro e il sale. Bastano pochi ingredienti per ottenere una salsa bella cremosa e leggermente piccante che potrete preparare in poco tempo: ottima per accompagnare soprattutto arrosti di carne rosse e bianche.
Viene da Israele la matbucha, piatto che oggi vi proponiamo per la serie ricette dal Mondo per Expo2015. Si tratta di una sorta di insalata, piuttosto elaborata per la verità e che risulta essere più somigliante ad una salsa, a base di pomodori, peperoni, olio di oliva ed aglio. Il suo nome, in arabo, significa letteralmente “insalata cotta”. Da quì il suo utilizzo come accompagnamento a diversi tipi di secondi piatti.
Vi avverto subito: il punto di forza di questi tramezzini light, che in se e per se non sono niente di così innovativo, prevedendo una farcia forse anche banale di tonno, lattuga e pomodori, sta nelle salse di accompagnamento che rappresentano una rivisitazione poco calorica di alcune tra le più famose, a cominciare dalla maionese. Potrete quindi decidere di farcire il vostro tramezzino a piacere con una di esse e sentirvi soddisfatti ed appagati, ma senza sensi di colpa.
Chi sia solito cucinare si sarà sicuramente imbattuto almeno una volta in una ricetta che prevedesse la cottura a bagnomaria. Ma in cosa consiste nello specifico? Si tratta di un metodo di cottura indiretto, ovvero che non avviene a diretto contatto con la fonte di calore, destinato soprattutto a determinati tipi di pietanze, che per la loro delicatezza o per la loro natura necessitino di una cottura meno “aggresiva” rispetto quella sul fornello o al forno. Si basa sull’immersione del composto da cuocere all’interno di un contenitore di dimensioni maggiori che lo racchiuda completamente riempito con poca acqua. Una volta effettuata questa operazione il tutto sarà pronto per essere trasferito in forno o posto sul fornello.
Il concentrato di pomodoro, questo sconosciuto. Si ottiene con una lavorazione particolare facendo passare i pomodori in dei cilindri precedentemente scaldati a vapore. Attraverso questa operazione viene raccolto il loro succo che viene poi concentrato sotto vuoto. Si distingue in tre categorie a seconda del grado di concetrazione: concentrato, doppio concentrato e triplo concentrato. I primi due si trovano facilmente al supermercato in comodi tubetti, il terzo prevalentemente in mini lattine. Ma veniamo alla fatidica domanda: come si usa in cucina?
Oggi vi propongo un piatto della Bretagna: la Gallette. Ovvero l’equivalente della crepe ma preparata con il grano saraceno, ed il sapore del grano la rende davvero perfetta per preparare gustosi primi piatti o anche stuzzichini da gustare insieme agli amici, magari durante le vacanze natalizie! Infatti la gallette é utilizzata soprattutto nelle preparazioni salate ed in Bretagna la condiscono praticamente con tutto: uova e champignon, avocado e gamberetti, prosciutto e rucola ed inoltre la trovate anche già pronta in comode buste, come qui troviamo la piadina. Ma oggi vi fornirò la ricetta base di questa eccellente gallette anche perché é straordinariamente semplice da fare, inoltre potete anche preparane diverse e surgelarle, si conserveranno benissimo. Per il modo di condirle poi potete davvero sbizzarrirvi, io qui, visto che si sta avvicinando il natale, ve la propongo con avocado e gamberi ma voi sbizzarritevi come volete!
Eh, già, il passo è davvero breve. Perchè se tutti conoscono la besciamella, la salsa a base di latte, burro e farina che utilizziamo per la preparazione di molti piatti, forse non tutti sanno che lasalsa mornay, potrebbe essere definita come una besciamella arricchita. Difatti la preparazione della salsa mornay parte proprio come quella della besciamella dal classico roux, ovvero dall’addensante ottenuto mescolando sul fuoco il burro e la farina in parti uguali che, per restare in tema salse, ne costituisce la base di molte francesi.
Dopo aver preparato quindi il roux, aver aggiunto il latte ed aver ottenuto la besciamella, arriva il momento della trasformazione. A questa base si andranno ad aggiungere 2 tuorli, del formaggio grana grattugiato e della panna liquida, una bella bomba calorica la nostra salsa mornay! Viene utilizzata soprattutto per i timballi di pasta e di verdure, ed ancora per i gratin, per riempire i bignè ed infine i vol au vent. Ed anche per accompagnare il pesce come ad esempio il salmone.
Cari amici lettori, spero che non siate tra quelle persone che hanno pensato bene di iniziare a controllarsi con il cibo proprio in questo periodo. Proprio adesso! A ridosso delle feste! A ridosso di pranzi e cene tra amici e parenti, cena della vigili, pranzo di natale e cenone di capodanno. Iniziare adesso a fare attenzione al peso, proprio non si può! Lasciamoci andare, con moderazione, e pensiamo alla nostra forma fisica in un secondo tempo, quando le feste saranno ormai digerite. Ora è il momento di sperimentare piatti, porzioni e condimenti da proporre, poi, nei vari banchetti delle feste che stanno per arrivare. Oggi vi propongo un condimento per pasta, tortellini e ravioli; un ragù: il Ragù d’agnello.
Il Ragù d’agnello è un’alternativa molto valida al normale ragù di vitello o di maiale. Dai sapori intensi e decisi, il Ragù d’agnello è un’ottima salsa per condire deliziosi piatti di pasta. Con il Ragù d’agnello, potrete stupire i vostri ospiti proponendo un sugo differente dal solito e dall’aspetto un po’ raffinato, pur giocando in perfetta economia, visto che la carne d’agnello non ha dei costi eccessivi. Credo che adesso, non vi resti altro da fare che assaggiare e poi decidere, se inserire il Ragù d’agnello nel menù delle feste!
La polenta. Piatto tipico di molte regioni che viene accompagnato dalle più varie salse e da molti condimenti, a seconda del periodo e delle usanze territoriali. Ma la polenta racchiude in sè anche tante altre piccole sfaccettaure che rendono questo piatto estremamente versatile e vario, un po’ come può raccontarci anche la sua storia. In molte regioni del Nord infatti la polentaè stata per anni e anni l’alimento base, povero ma sostanzioso, che non mancava mai sulle tavole popolari. Adesso ne esistono molte varianti preparate con le ricette più varie, e non dimentichiamo anche le polentegià pronte, in polvere, da diluire con l’acqua e i panetti, che in pratica sono solo da riscaldare e eventualmente tagliare a fettine. Tutto comodissimo ma il gusto sicuramente ci perde qualcosa!
La polenta viene preparata impastando farina di cereali, in Italia quella utilizzata comunemente è quella di granoturco, infatti la polenta è detta “gialla”, mescolata con acqua e sale, e la si cuoce in un paiolo, la particolare pentola utilizzata proprio per la polenta, che nella versione originale dovrebbe essere di rame. Il piatto comunque non è tipico solo dell’Italia, ma anche di alcuni paesi dell’Est, come la Serbia, la Romania e la Bulgaria, e anche dell’Austria e della Svizzera, e ho scoperto che la polenta si consuma anche in Brasile, Argentina, Venezuela e Messico.
Queste pizzette sono delle simpatiche varianti, ottime come antipasto, magari durante una cena in piedi, ma anche perfette da gustare a tavola, mentre si aspetta il primo piatto. Può essere carino iniziare e chiudere il pasto con la polenta, certo, non è estattemente leggerissimo, ma se preparate queste pizzette come antipasto potete poi pensare di concludere il tutto con dei simpatici dolcetti sempre a base di polenta.
Mai dare per scontate le parole che utilizziamo, anche in cucina. Tutti i termini hanno dei loro significati specifici, che magari variano di poco tra una parola e l’altra, però il mondo del cucinare è proprio uno di quegli ambienti in cui una piccola variazione può dar vita a un’altra ricetta!
Già da prima di iniziare a vivere da sola mi sono trovata in difficoltà a volte, sfogliando un ricettario o volendo provare una ricetta che sentivo e vedevo nei tanti programmi tv, c’erano dei termini specifici, che adesso mi sono chiarissimi, ma che allora rappresentavano un gran mistero! Così l’altro giorno, mentre sfogliavo un vecchio libro di ricette, ho trovato tra le prime pagine un piccolo dizionario, con i termini fondamentali, e ho immediatamente pensato di proporlo. Alla fine serivrà alle cuoche esperte per dare una ripassatina e a quelle più giovani e che si stanno addentrando in questo fantastico mondo, per capirci qualcosa tra le mille sfumature di cottura, tagli, pulizia degli alimenti e altro ancora!
Lunedì e si é di nuovo lunedì, quindi ci troviamo con la nostra rubrica settimanale della Cucina Rapida ed oggi ci occuperemo di pesce. Pertanto eccovi due suggerimenti rapidi per preparare una cena veloce e stuzzicante: Spiedini di gamberi al curry e Branzino bollito con salse.
Per il primo piatto Spiedini di gamberi al curry per 4 persone vi occorrono
16 code di gamberoni | una mela renetta | un’arancia | un mazzetto di rucola | 1 lattuga romana | 2 pomodori maturi | olio evo | panna acida | 2 cucchiaini di curry mild | sale q.b
Preparazione: lavate e fate asciugare l’insalata, poi mettetela in un piatto aggiungendo la mela tagliata a tocchetti piccoli, l’arancia spellata a vivo e il pomodoro. Nel frattempo pulite le code dei gamberoni ed infilatele negli spiedini, 4 in ognuno, e fateli rosolare in una padella con un fili d’olio. Una volta cotti adagiateli sopra l’insalata e servite con la salsa al curry a parte. Per la salsa mescolate il contenuto di un vasetto di panna acida con il curry e portate in tavola in una ciotolina. Se non trovate la panna acida potete sostituirla con dello yogurt greco.
I Fondi insieme ai Roux rappresentano le “basi in cucina”, i primi sono sughi molto ristretti indispensabili per completare molte preparazioni a base di carne e pesce; i secondi sono composti di burro e farina, e dall’unione dei due nascono le cosiddettesalse madri.Oggi parleremo prevalentemente del Roux che é essenzialmente un composto di burro e farina. Ma cosa possiede di speciale questo semplice composto? la risposta é semplice: unito come addensante ai fondi consente di ottenere salse liscie e senza quei grumi che si formerebbero se utilizzassimo solo la farina. Ma come si prepara il Roux?
Allora fate fondere il burro in una casseruola e quando sarà spumeggiante stemperatelo con la farina in pari quantità. Mescolate utilizzando un cucchiaio di legno o plastica fino ad ottenere un composto omogeneo. Cuocendo a fuoco moderato per qualche minuto si elimina il sapore crudo della farina e si ottiene il Roux Bianco. Se si procede nella cottura si ottiene invece il Roux Biondo. Stemperato con i fondi bianchi o con i fumetti ci aiuta ad ottenere delle delicate salse vellutate per accompagnare carne o pesce, mentre diluito nel latte é alla base della besciamella. Se invece continuiamo a farlo cuocere ancora otterremo il Roux Bruno che si utilizza associato ai fondi di cottura degli arrosti per ottenere delle salse dai sapori forti.
Oggi parleremo di uno degli eventi più tradizionali e tipici che si svolgono nel nostro Paese. Ci troviamo in Puglia, una delle regioni più ricche di storia e tradizione, i cui abitanti difendono fervidamente per scongiurare un eventuale smarrimento del proprio senso d’identita collettivo e culturale.
L’appuntamento è a Rutigliano in provincia di Bari per il 20 e 21 dicembre 2008 con la 24° edizione della Sagra con le Pettole. Grazie all’instancabile impegno ed entusiasmo dei volontari della Pro Loco di Rutigliano, la sagra, arrivata ad avere un successo strepitoso, sarà una vera e propria festa dei sapori, tra i più antichi e genuini della tradizione pugliese.
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