Direttamente da Israele per Expo2015 ecco la ricetta dello challah, pane tradizionale ebraico a forma di treccia a sei capi servito solitamente in occasione dello Shabbat, festa del riposo osservata ogni sabato a partire dal tramonto del venerdì. E’ un pane morbido con un gusto vagamente dolce e rappresenta una pietanza immancabile sulle tavole degli israeliani. La sua preparazione, che non si può definire breve e che richiede tempo e pazienza, soprattutto per ciò che ne concerne la lievitazione, è un compito affidato alle donne.
ricette
Expo2015, falafel israeliani, ricetta
I falafel rappresentano una pietanza particolarmente sfiziosa di origine mediorientale. Oltre ad essere diffusi in Palestina, Siria, Giordania vengono preparati anche in Israele, paese, quest’ultimo, tra i partecipanti all’ormai imminente Expo2015. Non sono altro che polpette di legumi fritte ed accompagnate a piacere con diversi tipi di salse, tra le quali quella allo yogurt. Solitamente a base di fave, ceci o fagioli, il loro impasto viene arricchito e profumato con abbondanti spezie, cumino e coriandolo in primis.
Expo2015: nel Cluster Cacao protagoniste Modica, Perugia e Torino
Modica, Perugia e Torino saranno tra i protagonisti, nell’ambito di Expo2015 ed insieme ad Eurochocolate, del Cluster Cacao e Cioccolato, il padiglione dedicato al prezioso cibo degli Dei, all’interno del quale sarà possibile trovarle nell’area Distretti Italiani del Cioccolato. Città che rapprentano l’Italia del Cioccolato, durante l’evento avranno modo di promuovere il proprio territorio e di fare la propria parte nell’ambito della riflessione sul tema dell’alimentazione promosso da Expo2015.
Da Expo2015 il Trilece, ricetta albanese
Nonostante le origini di tale preparazione non siano certe (si dice possa provenire dalla Francia o dal SudAmerica) il Trilece, dolce albanese ai tre latti, è il dessert che vi propongo oggi, in attesa dell’inizio di Expo2015. Anche l’Albania sarà presente, infatti, all’evento più atteso del momento, all’interno del Cluster Bio-Mediterraneo dove offrirà ai visitatori la possibilità di conoscere non solo le sue bellezze naturali ma anche la sua cucina tipica. Ma tornando al trilece, esso non è altro che un dolce umido e goloso composto da pan di spagna imbevuto con una salsa di panna, latte condensato e latte vaccino.
Expo2015, ricetta shakshuka israeliana
C’è grande attesa per l’inizio di Expo2015 la cui inaugurazione avverrà a Milano il 1 maggio prossimo. Nel frattempo, però, possiamo deliziarci con una ricetta tipica di Israele, uno dei paesi partecipanti. Dietro la shakshuka si nasconde una pietanza particolarmente ricca e saporita a base di uova piccanti e speziate accompagnate da pomodori e peperoni ed insaporite con cipolle, aglio e aromi. Da quì il significato del suo nome che sta ad indicare, appunto, una mistura.
Expo2015, 4 ricette con il guaranà
Pianta originaria dell’Amazzonia Brasiliana, il guaranà rappresenta uno dei superfood di Expo2015. Ricco di proprietà benefiche esso è noto per il suo effetto energizzante, da quì il suo utilizzo mirato a contrastare la fatica e, proprio come la caffeina, alla quale si avvicina per struttura, per il fatto di stimolare il sistema nervoso centrale favorendo la concentrazione ma in assenza degli svantaggi legati al caffè.
Expo2015, ricetta Sharlotka, torta russa
Ecco la Sharlotka. Cosa si nasconde dietro un nome tanto misterioso quanto poco pronunciabile? Semplicemente una torta di mele proveniente dalla Russia, stato che, insieme a numerosi altri, sarà presente ad Expo2015 nel tentativo comune di proporre soluzioni rispetto i grandi temi legati all’alimentazione, nel rispetto della propria cultura. Dolce povero di grassi e ricco di frutta, la quale regala al dessert una consistenza piacevolmente umida, che si scioglie quasi in bocca. Ideale per una colazione golosa ma leggera, la Sharlotka può essere arricchita con l’aggiunta dell’uvetta.
Expo2015, la ricetta del sabich israeliano
Tra le presenze di Expo2015 ci sarà anche Israele, Paese che con il tempo è riuscito nell’ardua impresa, attraverso una ricerca costante ed un duro lavoro, di rendere fertili gran parte dei suoi territori aridi. Ed è proprio alla cucina israeliana che appartiene la pietanza che vi proponiamo oggi. Paragonabile ad un nostro panino farcito il sabich è una preparazione tipica particolarmente apprezzata a Tel Aviv.
Expo2015, il soda bread irlandese
Direttamente da Expo2015, nell’ambito del quale anche l‘Irlanda, insieme ad altri numerosi Paesi invitati ad interpretare il tema “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita” sarà protagonista, ecco il soda bread. Lo conoscete già? Non è altro che un pane a lievitazione quasi istantanea garantita dall’incontro tra il latticello ed il bicarbonato di sodio. In quanto al primo, nonostante sia ormai reperibile presso i supermercati più forniti, vi ricordo come possa essere preparato facilmente in casa semplicemente miscelando 250 ml di latte fresco scremato e a temperatura ambiente con un cucchiaio di succo di limone e lasciato riposare per almeno 15 minuti.
Ad Expo2015 il Gelato delle Regioni
Ad Expo2015 nel padiglione Italia, ad attendere i visitatori ci sarà anche il Gelato delle Regioni. Merito del progetto presentato dalla gelateria artigianale Rigoletto la quale si è aggiudicata la gestione in esclusiva dell’area tematica Gelato e Cioccolato all’interno dello stesso. Presso la piazzetta di Rigoletto Gelato e Cioccolato i fortunati presenti potranno assaggiare più di 30 gusti di gelato ideati appositamente per l’occasione sulla base di un’attenta selezione mirtata a privilegiare i migliori ingredienti scelti tra le eccellenze dei prodotti gastronomici italiani.
Topinambur, tutte le ricette in cucina
Probabilmente poco utilizzato in cucina, intorno al topinambur aleggia da sempre un alone di mistero. Cos’è, come si mangia, come si cucina? A queste domande risponderò più giù, intanto mi limito a specificare come tale alimento provenga dall’omonima pianta erbacea originaria del Nord America e del Canada i cui tuberi, caratterizzati da una polpa bianca molto simile, nel sapore, ai carciofi risultano essere ottimi sia per le proprie qualità salutari che da utilizzare nella realizzazione di diverse pietanze. Ma ecco le ricette nelle quali impiegarli.
MasterChef, il talent show di cucina più famoso del mondo
E’ arrivato anche in Italia, ormai da un paio di mesi, MasterChef, il talent show di cucina importato da un famoso format inglese che va in onda su Cielo ogni mercoledì in prima serata ed ogni giorno per l’ora di pranzo, dal lunedi al venerdì. E’ interessante notare come la passione per la cucina si sia dapprima affacciata timidamente per poi ottenere grande successo in Tv grazie anche a trasmissioni come la Prova del Cuoco, o Cotto e Mangiato, solo per citarne alcune. Ma MasterChef è molto di più, è una vera e propria sfida ai fornelli che vede protagonisti 18 concorrenti destreggiarsi tra prove e fornelli e 3 grandissimi Chef di fama internazionale in qualità di giurati.
Il Seitan: cos’è, come si cucina, come si mangia (prima parte)
Parliamo di vegetarianesimo. Ma non solo. Io non sono mai stata vegetariana ad esempio ma in un periodo della mia vita ho provato tutta una serie di alimenti “naturali” (seitan, tofu, germogli) per sentirne il sapore e conoscere nuovi cibi, e ancora adesso mi porto dietro le esperienze, i sapori e le ricette di quel momento.
Quando c’è una riduzione o una totale eliminazione del consumo della carne bisogna porre attenzione sul reperimento di fonti proteiche alternative. Un aiuto molto valido viene proprio dal “glutine di frumento”, visto che il suo prezioso patrimonio di proteine ne fa praticamente una sorta di carne vegetale. In Italia ancora oggi non è un alimento molto conosciuto e facilemente reperibile (i miei esperimenti risalgono a dieci anni fa circa, ma ancora oggi il seitan si trova solo nei negozi specializzati in alimentazione vegetariana o naturale). In gran parte dell’Estremo Oriente questo prodotto è consumato da secoli, mentre in America venne introdotto all’incirca negli anni ’60, dai Mormoni.
Vellutata di funghi e acciughe
Mi è capitato nell’ultima settimana di mangiare spesso fuori casa per lavoro e oltretutto visto che ero ospitata dal Festival per cui stavo lavorando i ristoranti erano tutti ottimi e di un certo livello. Una goduria non solo per il palato, ma anche per gli occhi che si sono spesso mostrati più golosi dello stomaco e della bocca nel desiderio di imparare e capire le ricette raffinate e squisite che mi venivano servite. Ho notato la fortissima presenza delle vellutate. Insomma, questi piatti così estremamente delicati se preparati da abili mani di cuochi tra i fornelli delle cucine, magari anche di ristoranti un po’ di lusso, garantiscono una riuscita della ricetta davvero perfetta, ma perchè non provare a sperimentare anche a casa questa stessa magia?
Spesso ci vengono offerte dagli scaffali dei supermercati numerose combinazioni e preparazioni già pronte di creme e vellutate, precotte, in polvere o già cremose, solo da versare nella pentola e da scaldare. Io non le trovo di certo disgustose, ma il loro sapore “già pronto” secondo me va ingannato con abbondanti spolverate di parmigiano o pecorino o con del peperoncino, e allora, perchè non cimentarci nella preparazioni di vellutate, tanto basta avere un frullatore e qualche accorgimento per rendere la crema densa al punto giusto.
Preparate una vellutata per pranzo, accompagnandola con dei crostini risulterà leggera e sarà comunque in grado di saziarvi, o anche per una cena, magari dopo un antipasto ricco può essere una buona idea servire ai vostri ospiti una crema leggera, per poi passare anche solo a un abbondante contorno di verdure e saltare al dolce.