Amo i conchiglioni ripieni al ragù perchè sono una buona alternativa, anche molto originale, alla classica pasta al forno oppure alle lasagne al ragù. Il formato dei conchiglioni, grossi e cavi, gli permette di raccogliere il sugo e tutti i condimenti, che restano dentro la pasta creando uno sformato golosissimo.I ripieni possibili sono molti ma il ragù di carne resta il mio preferito, specialmente se è abbinato a una bella dose di besciamella e di parmigiano grattugiato. Insomma, avrete capito che non si tratta di una ricettina leggera ma di un bel piatto sostanzioso, perfetto per i giorni di festa.
ragù napoletano
Passatelli asciutti con il ragù
Oggi parliamo di un primo piatto abbastanza particolare: i passatelli asciutti. I passatelli sono un tipo di pasta fatto con mollica di pane, uova e formaggio grattugiato, che generalmente si gustano insieme a un buon brodo. La loro consistenza morbida e il sapore di formaggio li rende perfetti per un piatto di minestra ma anche i passatelli asciutti, cioè cucinati con un sugo e senza brodo, sono squisiti. Io vi consiglio di prepararli con un condimento a base di ragù di carne, ma anche un semplice sugo pomodoro e basilico potrebbe andare bene.
Il ragù della domenica
TEMPO: 6-7 ore | COSTO: medio-alto | DIFFICOLTA’: difficile
VEGETARIANA: NO | PICCANTE: NO | GLUTINE: SI | BAMBINI: SI
Il ragù della domenica. In ogni famiglia napoletana “verace” il profumo di questa salsa si diffonde, anzi, forse sarebbe meglio dire “si diffondeva”, per tutta la casa, celebrando tutte le domeniche e ogni altra festa familiare. E’ una tradizione che un po’ si è persa, ma personalmente credo che nelle mani di ogni napoletano risieda nascosta la capacità di preparare un ottimo ragù.
L’etimologia della parola è francese, deriva da ragout, parola che a sua volta proviene da ragouter, che significa rinforzare il gusto, e questa parola poi a sua volta deriva dal latino gustus. Il senso etimologico è proprio perfetto, la cottura così prolungata della salsa di pomodoro, che viene unita solo alla fine a una combinazione di ingredienti molto ricchi di grasso, e che adesso non si utilizzano nemmeno più in modo così preponderande anche nella cucina napoletana, e mi riferisco alla sugna, insomma, tutto ciò rinforza il gusto del ragù fino a renderlo così ricco e sublime, un’esperienza nuova e antica allo stesso tempo, per il nostro palato.
La sua origine dovrebbe risalire alla metà del ‘700, e probabilmente deriva dalla trasformazione di qualche ragù all’italiana già esistente, il primo a parlarne è stato il Cavalcanti, oltretutto citando questo sugo senza nemmeno dargli l’importanza che poi ha preso nel corso del tempo.
Ma lasciamo parlare la ricetta, che è così ricca da avere molte cose da dire!
Le Braciole napoletane al sugo