Ecco la versione di un purè, ma non di un purè qualsiasi: la ricetta del purè di Joël Robuchon, tratta dal libro“Le meilleur et le plus simple de Robuchon” è una ricetta semplice, ma con qualche accortezza tutta da seguire per la preparazione di una ricetta tradizionale che piace veramente a tutti.
Uno dei trucchi per la riuscita della ricetta è la scelta selezionata degli ingredienti: il consiglio è di utilizzare la varietà delle patate ratte, di forma allungata, ma abbastanza difficili da reperire nel nostro paese.
La ricetta di Manuel e Christian Costardi delle polpette con funghi porcini e con pure di patate, rappresenta l’ennesima variazione, ma decisamente golosa, delle polpette di carne: in questo caso la carne viene attecchito dalla presenza dei funghi porcini, i più buoni fra i funghi, e il tradizionale purè di patate come contorni speciali.
Potrete scegliere ovviamente anche il tipo di carne che preferite optando per il manzo, il pollo, il maiale o il tacchino.
In fondo si tratta di un pasticcio di carne e patate ma se lo chiamate cottage pie sarete subito catapultati nelle atmosfere grigie dell’Inghilterra e della sua cucina tradizionale, che se la guardi da vicino ha tante ricette squisite che vale la pena provare almeno una volta. La ricetta originale del cottage pie prevede di utilizzare un misto di carni di vitello e di maiale, ma anche solo la carne di manzo va benissimo. Nella sua versione irlandese, questo piatto viene chiamato shepherd’s pie ed è realizzato con la carne di pecora o di agnello.
Si, si tratta di cupcake salati ma non immaginatevi i soliti, questi sono decisamente originali e potrebbero tranquillamente rientrare nella categoria delle ricette creative; i cupcake salati di carne e purè di patate, difatti, sono composti da una base di carne, ovvero del composto solitamente utilizzato per preparare il polpettone, e da una copertura di pomodori a fette e purè di patate, fatto uscire direttamente da un sac a poche, quasi a volere riprodurre lo stesso effetto che farebbe la classica crema di burro.
Ok, vi starete chiedendo che ci vuole a preparare un buon purè di patate? Probabilmente niente di speciale eppure è una di quelle preparazioni che riconosco essere facili ed alla portata di tutti, ma che al momento dell’assaggio non mi soddisfa mai appieno. Allora ho voluto provare questa versione di Benedetta Parodi: mi aveva ispirato particolarmente quando l’ho visto preparare durante una puntata della sua trasmissione, soprattutto per il suo aspetto, si presentava come un composto particolarmente soffice, almeno alla vista: potevo dunque non tentare? Posso affermare con certezza di avere raggiunto il risultato sperato (finalmente!) tanto da essere stata eletta ricetta ufficiale del purè di patate, almeno in casa mia.
Anche se non è un ingrediente molto utilizzato nella nostra cucina, insisto proponendovi la ricetta del purè di topinambur. Io l’ho scoperto da poco e devo confessare che, un po’ per pigrizia un po’ per uno strano pregiudizio legato alla sua forma che mi ricordava il rafano, non avevo mai assaggiato il topinambur ed è un vero peccato. Il suo sapore è leggero e delicato, simile un po’ alla patata e al carciofo, ed è perfetto per accompagnare come contorno piatti di carne e verdure in generale. Se poi lo tagliate a fettine sottili e lo friggete, otterrete delle chips di topinambur squisite, ottimo sostituto delle comuni patatine fritte per un’aperitivo. Insomma, il topinambur è un alimento dai mille pregi e adesso che l’ho scoperto lo cucinerò molto più spesso.
La ricetta che vi propongo oggi per queste costolette in pastella con tartufi è davvero ricca, elaborata e speciale, adatta per essere preparata per un’occasione importante, ma volendo anche per una tranquilla cena in famiglia, per la quale avrete del tempo a disposizione da dedicare alla preparazione di questo piatto. L’esecuzione della ricetta tutto sommato non è poi così lunga, ma solo molto delicata, visto che andremo a sovrapporre le costolette “ripiene” di parmigiano e tartufo e dovremo poi fare molta attenzione che durante la cottura non si aprano, facendo fuoriuscire la gustosa e delicata farcitura.
L’altra sera, ho fatto per cena del purè semplice, semplice, utilizzando il mio inseparabile aiutante in cucina, il Bimby; ho messo nel boccale con la farfalla, 1 Kg di patate pelate e tagliate a rondelle, 350 g di latte e un pizzico di sale. Ho fatto cuocere per 25 minuti a 100° velocità 1, ed al termine della cottura, ho aggiunto 30 g di burro, 30 g di parmigiano, un trito di salvia, rosmarino e noce moscata, e, ho fatto montare il purè per 30 secondi, a velocità 3.
Mi è venuto un purè soffice e molto profumato, ma ne è venuto davvero tanto, e quindi quello rimasto l’ho messo in frigo…..
Qualche tempo fa un amico mi aveva raccontato come lui avesse riutilizzato del purè avanzato….quindi, ho aggiunto degli spinaci ed ecco il risultato…..delle crocchette favolose, dal cuore cremoso, dolce e straordinariamente delicato, potete farvene un’idea guardando la foto 18 della gallery, ricoperte da una gustosa crosticina croccante e dorata, in una sola parola…squisite.
Mio figlio e mio marito, non mi hanno dato il tempo di farle arrivare in tavola!
Il viaggio alla ricerca di sapori genuini e tradizionali ci porta a Solarolo Monasterolo, piccolo centro inprovincia di Cremona, dove il prossimo 30 novembre è prevista la tanto attesa iniziativa organizzata dalla Pro Loco locale “I Corvi” e denominata “La Nimalàada”. Nel paese lombardo, sorto – come lascia ben intendere il nome – intorno ad un monastero, sarà possibile assistere alla lavorazione artigianale del maiale e alla preparazione di insaccati – prosciutti dolci e speziati, salami di differenti dimensioni, cotechini e salamelle crude o cotte alla brace; degustare ottimi ciccioli – dialettalmente detti gratòon – e la particolarissima torta di sangue, preparata con latte, uova, olio e sangue di maiale a cui aggiungere a propria discrezione una quantità a scelta di mele. Il pranzo è a base di abbuffata di maiale e vino di cognac appositamente servito in scodelle di legno.
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