Bignè è la trascrizione fonetica del termine francese beignet, che a sua volta deriva da beigne, ovvero rigonfiamento, bozza. Il bignè infatti è il classico pasticcino, che tutti conosciamo benissimo e che abbiamo mangiato tante volte, che si presenta tondeggiante, con il suo caratteristico aspetto rigonfio. Tutti noi li conosciamo principalmente come dolci, ma i bignè, farciti con un ripieno salato (uova, carne, pesce, verdure) possono essere un ottimo antipasto.
L’utilizzo dei bignè, come dicevamo, è comunque molto più comune in pasticceria, infatti vengono riempiti con cioccolato, crema pasticciera, panna, creme alla frutta e fanno spesso parte anche di decorazioni di dolci più complessi, o li compongono addirittura, infatti tutti conosciamo i profiteroles.
Sicuramente non sono un alimento dietetico, ma oltre che fritti, davvero buonissimi e in più la ricetta tradizionale li vuole così, i bignè possono anche essere cotti al forno. La temperatura ideale è di 200 °C e i tempi di cottura variano da 10 a 15 minuti, a seconda della dimensione dei pasticcini. Bisogna ricordare anche in questo caso, esattamente come accade anche durante la frittura dei bignè, che essi tendono a gonfiarsi fino a triplicare il loro volume. Quindi, se messi in forno, vanni distanziati bene l’uno dall’altro e se fritti, ne vanno gettati in padella pochi alla volta.