Torta sforzesca: un mix di frutta secca

TEMPO: 1 ora | COSTO: medio | DIFFICOLTA’: media

VEGETARIANA: SI | PICCANTE: NO | GLUTINE: SI | BAMBINI: SI

Nel periodo rinascimentale in cui Ludovico il Moro era, di fatto, il vero signore di Milano e dei suoi vasti possedimenti, anche la cucina attraversò un lungo periodo di gloria nelle numerose feste che si susseguirono negli intervalli di tempo tra una guerra e l’altra. I maestri pasticcieri erano i grandi protagonisti con preparazioni monumentali di grande effetto scenografico.

 In un vecchio ricettario dell’epoca abbiamo però rintracciato alcuni dolci di carattere quasi “moderno” come la “torta sforzesca” qui proposta. Per gli autori esiste una generica indicazione “da maestri napoletani”, a significare che fin da allora i pasticcieri napoletani godevano di grande prestigio presso le Corti italiane e quella degli Sforza era tra le più ambite.

Per rendere più gradevole questa preparazione ci siamo però concessi una sola eccezione: l’aggiunta di un poco di cioccolato fondente in sostituzione di alcune spezie oggi introvabili. Il risultato finale è così ancora più interessante.

Festa dei sapori d’autunno: a Monticiano di Siena il 15 e 16 novembre

Il Festival delle Sagre italiane ci porta inevitabilmente a varcare i confini di una delle regioni più appetitose dell’italia eno-gastronomica: la Toscana. L’excursus conduce fino a Monticiano, località delle coline senesi,che presta i propri spazi alla Festa dei Sapori d’Autunno: in programma sabato 15 e domenica 16 novembre, l’occasione è ideale per degustare pietanze e bevande della tradizione toscana.

Strudel dolce di ricotta e frutta secca

TEMPO: 40 minuti | COSTO: basso | DIFFICOLTA’: media

VEGETARIANA: SI | PICCANTE: NO | GLUTINE: SI | BAMBINI: SI


Vedendo i prati ricoperti dal gelo mi sono detta: “Qui ci vuole un carico di energia!”. E tenendo conto anche delle virtù benefiche della frutta secca, mi accingo a parlare di questo semplice, sontuoso e calorico dolce. Basta mangiarne in quantità moderata.

Insisto sempre sulla facilità della preparazione di quasi tutte le vivade, giusto per non scoraggiare le principianti. Al lavoro allora!!

Ingredienti:

30 gr. di pinoli | 30 gr di gherigli di noci | 30 gr di mandorle | 30 gr di nocciole | 100 gr di cioccolato fondente | 400 gr di ricotta | 1 confezione di pasta sfoglia o brisé (in questo caso ho usato la sfoglia) | 1 cucchiaino piccolo di cannella | 2 cucchiai di zucchero (60 gr.) | 2/3 biscotti secchi | Zucchero a velo | Burro

Plum cake al cioccolato e non solo

Questo plum cake è nato stamattina dalla necessità di far “fuori” degli avanzi. Ricordo ancora, qualche anno fa, che un amico di mio figlio vinse alla lotteria un uovo di Pasqua del peso di 8 kg. Non sapendo come utilizzarlo ne diede una parte a Simone, appunto mio figlio, che arrivò a casa con questo sacchettone di pezzi di cioccolato.

Per curiosità lo pesai, perchè mi sembrava veramente tanto: erano 3 chili e mezzo. Così, per tutto l’inverno feci dei plum cakes al cioccolato, dandone diverse fette a mia figlia. Infatti quasi ogni mattina andava in treno a Torino per frequentare i suoi corsi all’Università e viaggiava con un’amica che, se il dolce non era stato fatto da me non lo mangiava – vero Margot? -.

Avevo un sacchetto di farina autolievitante – oddio funzionerà ancora? – e una tavoletta di Cioccoblocco da far fuori. delle uova da consumare, perchè di lì a due giorni la mia amica Fiorella me ne avrebbe regalato delle altre (adoro Fiorella. le sue uova e le sue galline), dei gherigli di noci, avanzate da altre preparazioni (lo strudel di frutta secca) e il muesli della Cameo che consumo avidamente da una settimana e ho visto usato in un’altra torta.

E allora perchè non fare una cosa non dico nuova : il plum cake è il pklum cake, ma con qualche aggiunta anche un pò insolita può diventare un dolce molto gradevole. E a basso costo e a bassa difficoltà. Il che non guasta mai.

Fagiolini verdi in salsa di pomodoro alle noci

Siamo sempre alla ricerca di variazioni per cucinare le verdure, accompagnate magari da salsine saporite e stuzzicanti. Nella fattispecie i fagiolini, quelli teneri e privi di filamenti laterali, sono i migliori da accompagnare a questa gustosa salsa di pomodoro alle noci. Anche se non è una ricetta propriamente estiva, viste le temperature ancora torride per me siamo ancora in piena estate, potete sempre conservarla e riproporla appena le temperature calano un pochino.
Fagiolini verdi in salsa di pomodoro alle noci (ingredienti per 6/8 persone)

1kg di fagiolini verdi freschi
425gr di pomodori pelati in scatola
1 cucchiaio di olio d’oliva extravergine
2 spicchi d’aglio, schiacciati
2 cucchiaini di cumino in polvere
2 cucchiaini di coriandolo in polvere
1/4 di cucchiaino di pepe di Cayenna
90gr di noci tritate, tostate
1/2 tazza di foglie di coriandolo fresche
1 cucchiaino di zucchero
1 piccolo peperone rosso (150 gr)
1 piccolo peperone giallo (150 gr)

Un contorno da leccarsi i baffi: le Patate al cartoccio con gorgonzola piccante

 

Patate al cartoccio.

Un contorno che non esiterei a definire una vera leccornia per i palati che amano i sapori un po’ forti e che si presenta con un aspetto molto invitante e persuasivo sono sicuramente le Patate al cartoccio con gorgonzola piccante.

Le patate sono sempre un contorno molto appetitoso, che raramente viene disdegnato, possono essere cucinate in qualsiasi modo e, statene certi, non ne resteranno mai nel piatto! Le patate sono un contorno ideale per tutti i piatti, il loro sapore delicato, si accosta a tutti i tipi di portate, e la loro pastosità fa sì che puliscano la bocca dal grasso di alcuni piatti, soprattutto di quelli a base di carne.

Le patate al cartoccio sono un classico della cucina del centro Europa o dei paesi anglosassoni, che per tradizione sono dei grandi consumatori di questo tubero. La versione più semplice prevede esclusivamente l’uso di un po’ di burro e, ovviamente delle patate. Ma oggi vi propongo una versione più saporita… le patate al cartoccio con gorgonzola piccante. Ecco gli ingredienti:

 

Halwa bi Tamar, tortino di datteri, fichi e noci ai fiori d’arancio

Sulla parete di una grotta spagnola, La Cueva de las Aranas, un artista preistorico ha dipinto, migliaia di anni fa, una figura umana arrampicata su delle rocce che tende le mani verso un alveare: e la pittura rupestre che ho citato non è la sola a raccontarci quanto gli uomini primitivi fossero attratti dal miele; ne esistono infatti altre, nella stessa Spagna come in altre parti del mondo.

Così il miele faceva parte – anche se saltuariamente – dell’alimentazione umana già in tempi estremamente remoti. Veniva mescolato a frutta ed a bacche per preparare, a crudo, dei semplici dolci arricchiti forse con erbe aromatiche e spezie.
Nella cucina mediterranea tradizionale – davvero tradizionale – sopravvivono ancora ricette di questo genere.

Ve n’è una, ricetta tipica di tutto il Nord Africa, in cui il gusto dolce dei datteri e dei fichi secchi è sottolineato dal contrasto con il retrogusto amarognolo delle noci mentre l’aroma rotondo e persistente del miele viene ravvivato da quello pungente dell’anice. Una ricetta le cui origini si perdono nel tempo e che si ritrova – con modifiche puramente formali – in molti altri dolci mediterranei quali i mostaccioli del meridione d’Italia o il panforte toscano: si tratta del nordafricano Halwa bi Tamar, tortino crudo di datteri, fichi e noci ai fiori d’arancio.

Lasagne al pesto: una variante gustosa del classico piatto emiliano

Le lasagne al pesto costituiscono un’alternativa davvero gustosa ed originale alle classiche e sempre appetibili lasagne col ripieno di carne. La lasagna è propriamente una pasta all’uovo tagliata in grossi quadrati, o rettangoli, usati soprattutto per pasticci al forno. E’ un prodotto tipico di Marche ed Emilia Romagna, ma di tutto il centro Italia in generale, dove il piatto più conosciuto che ci si prepara sono le lasagne al forno.
La guida del 2003 del Touring Club Italia, “L’Italia della pasta”, ci informa che se nel nord Italia il termine può indicare anche strisce lunghe e larghe (circa 2 cm) di pasta all’uovo, da consumare quasi sempre asciutte, e più raramente nei minestroni, nel sud Italia il termine lasagne o sagne viene usato alternativamente a lagane per indicare strisce lunghe e larghe ricavate da un impasto di semola di grano duro e acqua. In Puglia e Basilicata si usano le sagne ‘ncannulate cioè attorcigliate girandole intorno ad un supporto cilindrico in forna elicoidale. Nella cucina campana e nella cucina siciliana la besciamella viene spesso sostituita con ricotta fresca e i condimenti vengono appesantiti con l’introduzione di uova sode, polpettine di carne fritte, formaggi semiduri ed ortaggi.

La dieta in rosa: consigli dietetici per rimanere in forma a tutte le età

Aspetti un bambino? Consuma verdure a foglia verde e oli vegetali. Soffri dei disturbi della menopausa? Mangia più soia. Gli scienziati hanno scoperto che la salute delle donne si difende anche e soprattutto a tavola, con alimenti che ci aiutano a prevenire importanti patologie, ma anche a rendere la pelle più bella o a combattere piccoli fastidi tipicamente femminili. Vuoi saperne di più? Leggi qui.

Olio e frutta secca per una «dolce attesa». Noci e nocciole, ma anche olio d’oliva, olio di mais e olio di germe di grano sono tra i protagonisti di una corretta dieta al femminile. «Si tratta di alimenti ricchi di vitamina E, soprannominata “vitamina della fertilità” perché contribuisce al buon funzionamento dell’apparato riproduttivo e aiuta la donna ad affrontare al meglio la gravidanza», spiega la dottoressa Evelina Flachi, nutrizionista e specialista di scienza dell’alimentazione a Milano e Roma. Si tratta, però, di alimenti piuttosto calorici: le noci forniscono 600 calorie per 100 grammi, l’olio di oliva 900. «Per non litigare con la bilancia, quindi, non eccedere nelle quantità: per accrescere l’apporto quotidiano di vitamina E bastano due noci e un cucchiaio d’olio nell’insalata».

Latticini, gli alleati delle ossa «I latticini sono ricchi di calcio», prosegue la dottoressa Flachi «Durante la crescita, il calcio contribuisce alla formazione dell’ apparato osseo. In età matura, combatte la perdita di minerali che colpisce le donne dopo la menopausa e che può causare l’osteoporosi, una patologia che rende le ossa più fragili». Lo yogurt, poi, ha un’altra virtù: aiuta a prevenire i disturbi vaginali grazie al contenuto di Lactobacillus acidophilus, un microrganismo che riequilibra la flora batterica.

Antipasto pasquale: uova con fantasia

Si avvicina la Pasqua e siamo un po’ tutti alla ricerca di facili ricette da realizzare, che sappiano coniugare gusto, tradizione ma anche leggerezza. Sembra ieri che abbiamo concluso con i lauti pranzi e cenoni del periodo natalizio che già la nostra mente è alle prese con la preparazione del pranzo e dei dolci di Pasqua. Nei prossimi giorni non mancheranno ricette per l’ occasione, dolci e salate e, se avrete la voglia di seguirci, non rimarrete delusi. Oggi la redazione di Ginger&Tomato vi consiglia un antipasto davvero saporito e facile da realizzare
Uova fantasia (ingredienti per 8/10 persone)
  • 12 uova
  • 250gr di tonno
  • 150gr di piselli freschi
  • 1 bicchiere di aceto
  • 1 cucchiaio di succo d’arancia
  • 1 cucchiaio di succo di limone
  • 3 gherigli di noce
  • 250gr di caprino cremoso
  • 40gr di prosciutto crudo
  • 1 cucchiaio di pecorino sardo grattugiato
  • 12 punte di asparagi
  • erba cipollina
  • 2 rametti di maggiorana
  • 1 pezzetto di cipollotto
  • 1 noce di burro
  • olio extravergine di oliva
  • sale e pepe

Combattere lo stress: quali alimenti vi aiutano a rilassarvi e quali no

stress

Avete uno stile di vita frenetico, come tutti ormai, avete appena smesso di fumare, i vostri figli vi fanno impazzire, il lavoro vi sommerge e come ciliegina sulla torta vi siete messi a dieta? Tutti questi fattori sommati ad un regime alimentare sbagliato possono crearvi stress e farvi sentire stanchi e nervosi. Con il tempo alti livelli di stress possono anche influire sul vostro stato di salute. In particolare uno stile di vita stressante vi può indurre ad avere una dieta fatta di piccoli spuntini, alimenti poco nutrienti e consumati in tutta fretta. Pensate che questo possa farvi dimagrire? Niente di più sbagliato!

In realtà quando siamo stressati il nostro organismo rilascia il cortisolo, un ormone che fa aumentare l’appetito invitandoci così ad imbottirci di cibo, spesso junk food (cibo spazzatura), facilmente reperibile e facilmente consumabile.

Infatti quando siamo nervosi siamo anche meno propensi a cucinare (come negarlo?) e ci rifugiamo in cibi “pronti”: come risultato la nostra dieta risulta povera di quegli elementi nutrizionali necessari per affrontare la vita davvero con più relax, ed i chili aumentano con conseguente e proporzionale incremento delo stress.

Matrimonio di Radicchio Rosso di Treviso con mele Golden e pere Kaiser

TEMPO: 30 minuti | COSTO: basso | DIFFICOLTA’: bassa

VEGETARIANA: SI | PICCANTE: NO | GLUTINE: NO | BAMBINI: SI


E’ il dono che l’autunno fa all’inverno, come recita un detto popolare, si parla del radicchio rosso. È il frutto della terra che con i suoi colori, forti ed accesi, ravviva i campi bruni ed incupiti.

I racconti su questo ortaggio sono tanti e ancora oggi può capitare di sentirseli raccontare dagli anziani contadini del trevigiano, ognuno ricco di fascino e fantasia, uno, tra i tanti, narra che, in tempi remoti, degli uccelli abbiano trasportato il seme di questo ortaggio sopra il campanile del paese, e che da allora i frati che lo trovarono seppero conservarlo e coltivarlo con cura. Ma dalla storia si apprende che la coltivazione del radicchio, con l’annesso processo di imbianchimento e forzatura, inizia da metà del XVI secolo, in provincia di Treviso e non in tempi più antichi.

Il caratteristico colore rosso vinoso del radicchio di Treviso, nelle sue due selezioni “Precoce” e “Tardivo”, si ottiene dallo sviluppo delle foglie in assenza di luce, che prive o quasi di pigmenti clorofilliani, evidenziano la colorazione rosso intensa della lamina fogliare e perdendo la consistenza fibrosa, assumono croccantezza ed un sapore gradevolmente amarognolo. Tali risultati si ottengono praticando i processi di imbianchimento legatura rispettivamente per il radicchio rosso tardivo e quello precoce. La duttilità del radicchio fa si che si possa apprezzare sia crudo ad insalata che cotto o arrostito. Croccante e amarognolo, talvolta per smorzarne il forte sapore, è consigliato tenerlo, a bagno nell’acqua per due-tre ore prima di consumarlo.

Oltre che per le sue doti gastronomiche, il radicchio, è noto anche per le sue proprietà mediche, dalle radici secche, infatti, si ottengono sciroppi e decotti, usati da molto tempo in medicina come digestivo e depurativo, mentre le foglie, messe in infuso stimolano le funzioni digestive, depurano il fegato e facilitano la diuresi.