Ricette dolci, panettone alla frutta

Un altro  giorno di festa ci aspetta oggi. E’ il 6 gennaio e la befana ha portato questa notte i regali anche ai più cattivi. E’ ancora tempo però di preparare dei dolci non solo per i bambini ma anche per i grandi. La dieta può aspettare. Oggi prepareremo un buonissimo dolce: il panettone alla frutta. Sicuramente in casa ne avremo uno. Siamo stufi di mangiarlo in modo semplice? Allora trasformiamolo in dolce ancora più nutriente. Come? Aggiungendo della frutta e se magari ne abbiamo voglia anche altro. Va di moda “riciclare” il panettone e oggi vi daremo un consiglio originale per farlo! In poche mosse avrete preparato un dolce da portare sulla vostra tavola imbandita. Una ricetta facile da preparare e veloce.

Ricette dolci, gelato con amaretti e mandorle

In questi giorni abbiamo sicuramente fatto una grande abbuffata di dolci ma non è ancora tempo di mettersi a dieta! Aspettiamo il 6 gennaio e intanto prepariamo un buonissimo gelato con gli amaretti e le mandorle. Un dolce facile da preparare che unisce il sapore croccante delle mandorle a quello dei biscottini. Il liquore al’amaretto renderà il gelato ancora più buono. Realizzare il gelato in casa non è poi così complicato e in meno di un’ora potrete preparare da voi delle buonissime coppette da servire poi a vostri ospiti.

Le chiacchiere, dolcezze per grandi e piccini

Le chiacchiere sono dei dolci che non abbiniamo mai a questo periodo dell’anno. Tipiche del Carnevale sono dolcetti che vengono preparati praticamente in tutte le regioni italiane, con moltissimi nomi diversi. In realtà questi dolci possono essere delle merende, magari non troppo frequenti se le prepariamo fritte, per i bambini, soprattutto in inverno, sono sostanziose e possono accompagnare alla meraviglia un latte al cioccolato o una cioccolata calda.

Dolci veloci: la ciambella semplice

Davvero pronta in un attimo. Questa ciambella dal sapore leggermente aromatizzato dai liquori è una preparazione per dolce estremamente veloce, e in più è composta da ingredienti semplici e sempre presenti in casa. Questa ultima caratteristica la rende una di quelle famose ricette di emergenza, della serie: amici dei figli che vengono a studiare o a giocare a casa, invitati improvvisi a pranzo e a cena, l’amica che ci raggiunge per un caffè, la mamma che passa a fare un salutino lungo un intero pomeriggio! Se poi dovesse arrivare la suocera non c’è bisogno di preparare alcun dolce!

Crostata al limoncello, il liquore dell’estate

Buongiorno! Anche se ho detto di non essere una grande intenditrice di liquori ed alcolici in generale, tra i miei preferiti c’è di certo il limoncello, non tanto perchè io sia solita berlo (tranne magari qualche occasione particolare in cui mi trovo con amici, o alla fine di una cena fuori casa), quanto perchè lo utilizzo spesso in cucina in varie preparazioni. Ad esempio tempo fa ricordo di aver preparato una crema pasticcera al limoncello da leccarsi i baffi. Ma non è di questo che vorrei parlarvi oggi, bensì della crostata al limoncello, un dolce strepitoso che mi ha letteralmente conquistata. Nel caso in cui non voleste preparare un’unica crostata, potete utilizzare degli stampini ed ottenere delle crostatine, proprio come ho fatto io.

La ricetta del nocino di San Giovanni tra storia e leggenda

Chissà quanti di voi siano già informati sulla storia che si cela dietro il nocino. Apparentemente si tratta di un liquore ottenuto a partire dal mallo delle noci che vengono messe in infusione nell’alcool e particolarmente diffuso e preparato nella zona del modenese, ed in realtà lo è. Ma forse non tutti sanno il perchè il nocino sia legato al 24 giugno ossia il giorno in cui si festeggia San Giovanni. Bene ve lo spiego subito: sin dall’antichità l’albero di noci è stato associato all’idea di riti ed incantesimi. La storia vuole che le noci venissero raccolte proprio durante la notte di San Giovanni precisamente dalla donna giudicata più abile nella sua preparazione. Il giorno dopo la raccolta il mallo veniva messo in infusione nell’alcool fino alla notte di Halloween.

Il liquore al caffè? Prepariamolo in casa

Sembrerà strano, eppure mi sono accorta di non aver mai parlato di liquori o preparazioni simili  quì su Ginger. Eppure in casa ne produciamo ragolarmente, in particolare limoncello e liquore al caffè e al cioccolato. La ricetta del liquore al caffè la provai quasi per caso dopo averla vista preparare alla trasmissione  la  prova del cuoco da Anna Moroni. Il risultato, nonostante fosse una delle prime volte in cui mi cimentavo nella preparazione di un liquore al caffè, è stato molto soddisfacente. E poi una caffeinomane come me non poteva certo perdersi l’occasione di avere un liquore del genere a disposizione in casa. Il liquore al caffè vi tornerà utile in molte occasioni.

Coriandolo, una spezia dalle molteplici qualità

Questa pianta aromatica è utilizzata a livello industriale per ricavare un’essenza, la quale non deve mai essere usata se non dietro prescrizione medica.

I frutti del coriandolo contengono vitamina C e un olio essenziale, il cui principale costituente è il linalolo.

Leggendo qua e la ho anche scoperto che, le proprietà del coriandolo, sono antisettiche, antispasmodiche, aperitive, digestive, carminative e stimolanti. Nei casi di digestioni difficili e di meteorismo si utilizza l’infuso preparato mettendo a riposare 1 cucchiaino di frutti essiccati in 250 mi d’acqua bollente per una decina di minuti. Trascorso questo termine si filtra e se ne consuma mezza tazza dopo i pasti principali. Lo stesso infuso confezionato nelle dosi precedentemente dettate e consumato nella misura di mezza tazza prima dei pasti principali, è utile per combattere l’aerofagia. Lo stesso infuso, ancora, risulta utile nei casi di spasmi intestinali.

Nel caso di vertigini e nausee si può ugualmente utilizzare l‘infuso di coriandolo. Anche in questo caso si pone a riposare 1 cucchiaino di frutti essiccati in 250 mi d’acqua bollente per una decina di minuti. Trascorso questo periodo si filtra e se ne consumano 1 o 2 tazze al giorno a seconda del caso.

Giuggiole sotto spirito, un ottimo digestivo

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TEMPO: 30 minuti + tempo macerazione| COSTO: medio| DIFFICOLTA’: difficile

VEGETARIANA: SI | PICCANTE: NO | GLUTINE: NO | BAMBINI: NO


Abbiamo già incontrato le giuggiole in passato, concentrandoci sulla loro estrema dolcezza e quindi preparando qualcosa di molto adatto nella preparazione di dessert e dolci, la marmellata di giuggiole. In questa ricetta invece andiamo su un argomento completamente diverso, i digestivi e ciò che possiamo preparare in casa da soli.

Tutti conoscono qualcuno che sa fare il limoncello in casa, così come il fragolino o qualche altro liquore o digestivo più comune, questa ricetta invece vi garantisce una certa originalità, visto che non parliamo del più classico brodo di giuggiole, che oltretutto non so se sanno preparare in molti, ma di un vero e proprio liquore, dal doppio utilizzo, che avrà però bisogno di 6 mesi di macerazione.

Una volta pronto non solo sarà ottimo da sorseggiare, soprattutto se amate i sapori dolci anche per gli amari di fine pasto, ma le giuggiole saranno la vera innovazione, infatti esse stesse, più del liquore da loro ricavato, avranno proprietà digestive, potrete presentarle ai vostri ospiti in un piattino o in una ciotolina e loro potranno mangiarne un paio per avere un dolcissimo effetto digestivo.

La zuppa inglese … ma all’ananas

ananas

 

TEMPO: 35 minuti| COSTO: basso| DIFFICOLTA’: medio-bassa

VEGETARIANA:SI | PICCANTE:NO | GLUTINE: SI | BAMBINI: SI


Qualche giorno fa mi è venuta un’improvvisa voglia di ananas, dopo averne mangiato un paio di fette così al naturale, ho deciso che non mi bastava. Da golosa quale sono ho pensato a un dolce da poter preparare a base di questo frutto, ma niente. Tra le riviste di cucina, i libri ed i foglietti dove puntualmente appunto ricette e spunti, e che, sempre puntualmente non riesco a trovare quando mi servono, non ho trovato niente che mi andasse a genio.

Allora ecco che si risveglia in me il famosissimo principio secondo il quale ” guarda che cos’hai in dispensa e crea un dolce“, e così è stato. Avevo una confezione di savoiardi per di più già aperta da utilizzare, niente panna o yogurt o ricotta, ma una crema si può sempre preparare ed allora ho dato vita ad una zuppa inglese, si, però rivisitata: la zuppa inglese all’ananas. Ora vi racconto come ho proceduto…

Dolci d’estate: il budino della zia Ida

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TEMPO: 1 ora circa | COSTO: basso | DIFFICOLTA’: media

VEGETARIANA: SI | PICCANTE: NO | GLUTINE: NO | BAMBINI: NO


Questo dolcino, nonostante il nome che richiama quasi immediatamente ai fanciulli e nonostante il resto del titolo “zia Ida” che può far pensare a qualcosa di genuino e un po’ casereccio, bè, diciamo che il testo della ricetta potrebbe davvero portarvi fuori strada!

Questo budino è davvero adatto per una serata tra amici. Offrite qualcosa da bere, magari di forte, whisky, rum, o anche qualche cocktail che però non sia molto fruttato, e poi vi presentate ai vostri ospiti, magari in giardino, o sul terrazzo, ma andrà benissimo anche nel vostro salottino, con questo delizioso budino superalcolico! Certo, può andare bene anche dopo una cena, ma io credo sia davvero perfetto se invitate a casa degli amici direttamente sul tardi, perchè fuori è troppo caldo, o perchè sono amici che non vedete da tempo e volete fare due chiacchiere tranquillamente, insomma, questa è un dolce davvero da gustare come se fosse un liquore di quelli vischiosi, che si bevono lentamente, ed è giusto ogni tanto concedersi anche una serata così, senza fretta,  evitando il caldo dei locali e la confusione dei banconi, senza però farsi mai mancare qualcosa di buono da mangiare e da offrire.

Pasqua Post Pranzo: verso la distruzione o la digestione?

post-pranzo

Non so voi, ma mi sento così ora, come questa zuccheriera. Tonda, piena, straripante e col tappo un po’ così. Felici risvolti del pranzo familiare Pasquale, dove ogni commensale da il meglio di sé nella proposta enogastronomica e nel consumo (lento ma inesorabile) di tale prelibatezza.

E mentre sorseggio il caffè di fine pasto, invoco tutti i santi perchè intercedano e mi facciano la grazia: riuscire a digerire questo lauto pasto e darmi la forza di superare anche la grigliata fuori porta di domani, per Pasquetta.

Ecco quello che avrei dovuto fare

  • Limitare insaccati, condimenti di origine animale, fritti, unti e bisunti, che rallentano la digestione
  • Masticare piano, molto e lentamente.
  • Favorire condimenti di origine vegetale, come l’olio di oliva extravergine e preferibilmente a crudo.
  • Limitare alcol a 1 o 2 bicchieri di vino a pasto, eliminare bevande gassate, confezionate e zuccherate.
  • Porzioni piccole, variare su tutto il ricco menù, soprattutto verdure, e non incaponirsi su quella meravigliosa colomba. Alla seconda fetta avrei dovuto fermarmi.

E adesso, mentre sprofondo sul divano slacciando il primo bottone dei pantaloni per poter respirare, elaboro congetture e teorie su pratici sistemi per favorire una corretta digestione. Sempre con il prezioso supporto dei consigli della nonna.

Ecco 5 trucchi per una sana e corretta digestione:

Liquore all’arancio

Ci sono in vendita ancora delle belle arance a prezzo ragionevole, anche se non ce le tirano ancora dietro e, con i tempi che corrono, mai lo faranno.

Pesce azzurro, economico ma anche “chic”

azzurro

I pesci azzurri sono così chiamati per la colorazione della pelle. E’ una categoria decisamente ampia e non ben definita che comprende tutti quei pesci di mare generalmente di piccole dimensioni che possono essere pescati lontano dalle coste, come lo sgombro, le acciughe, la sarda e molti altri ancora. Quella dei “pesci azzurri” non è però una categoria scientifica, e non comprende tutti i pesci che hanno il dorso azzurrognolo.

Il pesce azzuro, che decisamente abbonda nei nostri mari e quindi sui banchi delle pescherie, è spesso conosciuto e preferito per la sua economicità, ma è allo stesso tempo sottovalutato, sia dal punto di vista nutritivo e salutistico, che da quello del gusto.

Nel passato il pesce azzurro costituiva il pasto dei comuni pescatori e veniva “snobbato” dagli alti ranghi. Anche oggi nonostante il pesce azzurro sia entrato di diritto nella cucina delle famiglie italiane, è raro che sia servito ad una cena elegante o una cerimonia, forse perchè considerato “poco raffinato“. In realtà vedremo come anche con questo pesce povero sia possibile realizzare delle ricette di “alta cucina” e fare belle figura.