Per la sera di San Valentino forse ci viene naturale iniziare a pensare subito al dolce, meglio se al cioccolato, bello ricco e anche un po’ accattivante, con un retrogusto di peperoncino magari … ma a meno che la coppia non sia super golosa e capace di cenare solo con dolci (ad esempio forse io e il mio fidanzato potremmo riuscirci!) bisogna comunque pensare a tutta la cena, che deve avere caratteristiche ben precise! Ad esempio iniziamo con lo sformato di grana su verdure e poi se vi va continuate a leggere per qualche consiglio su come proseguire!
La crema catalana, chi di noi non la conosce? Parente strettissima, cugina si dice, della crème brulée, si prepara quasi nello stesso modo e si presenta sempre con la sua crosticina in superficie, ma chiaramente, come potete immaginare, i Catalani affermano che la loro crema è di molto superiore a quella francese! Solitamente la crema catalana si consuma il giorno di San Giuseppe, ma noi sappiamo bene quanto sia prelibata, se ben preparata, in tutte le stagioni dell’anno.
Ciao a tutti! Oggi vi parlo di inverno e spezie, di sapori adatti al calore di un caminetto e di come la frutta possa rendere una torta soffice e succosa! Le spezie non sono mai state il mio forte, un curioso mix di odori troppo insistenti o troppo strani mi hanno sempre tenuta lontana dai dolci molto aromatici, sebbene fossero, a detta di molti, davvero meravigliosi. Quando, però, ti imbatti in una di quelle torte che proprio ti ispirano, per gli ingredienti o il colore, per il ripieno o per la curiosa associazione di qualche spezia, allora devi provarla, anche solo per curiosità! Con questa convinzione ho iniziato a preparare la torta rovesciata di pere per Paciulina e Ginger & Tomato e che, con mia grande sorpresa, mi è piaciuta moltissimo! La ricetta arriva da una rivista di qualche anno fa, l’ho modificata diminuendo le quantità di burro e sostituendo il miele di acacia con quello millefiori. La preparazione è un po’ diversa dal solito e si realizza partendo dalla fine: prima le pere e sopra l’impasto! Una sorta di tarte tatin autunnale. Vediamo come si fa!
Gli scones sono dei tipici dolcetti da tè scozzesi, che vengono serviti semplici con il burro, con la marmellata o con il miele e soprattutto possono essere preparati anche ripieni, con delle gocce di cioccolato, uva passa, oppure frutti di bosco come mirtilli o lamponi. Ho aggiunto l’aggettivo dolce perché vi suggerisco oggi una preparazione leggermente diversa, visto che di solito lo zucchero non si adopera in questa preparazione, gli scones restano neutri, tendenti al salato per lo più, e poi vengono farciti con qualcosa di dolce, insomma un perfetto dolcetto da tè in pieno stile inglese, o scozzese per mettere bene i paletti visto che lì ci tengono!
Quando penso a un dolce al cioccolato devo dire che il mio cervello fa un’equazione matematica immediata, probabilmente anche influenzato da papille gustative e spiccato desiderio di vedere dolci belli e non solo buoni da mangiare … insomma mi figuro sempre una torta compatta, di un bel colore scuro e la sua fetta è morbida e friabile, leggermente più scura. La classica torta al cacao, si, lo so, ma mi ricorda mia nonna, come capita spesso con i dolci, e il fatto che quella torta così comune fosse la più buona del mondo. Ecco che invece abbiamo imparato a conoscere torte al cioccolato sempre diverse, burrose all’interno, soffici come mousse, ripiene, ricoperte di glassa, e anche io oggi vi propongo una ricetta nuova.
La torta al cacao di oggi ha l’impasto bianco e un ripieno al cioccolato, ripieno che si presta a diventare anche copertura, dando quindi vita a un dolce tutto ricoperto di cacao che però all’interno si presenterà chiaro con un cuore di cioccolato.
Appassionati di formaggi, ho buone notizie per voi! Si sta svolgendo proprio in questi giorni e precisamente dal 16 al 19 settembre a Bra, comune piemontese in provincia di Cuneo, Cheese 2011, una fiera internazionale che si propone di far scoprire ai visitatori la storia di ogni singolo formaggio, ovvero tutto ciò che sta dietro la preparazione di ognuno di essi, il territorio, degli uomini e delle donne, le condizioni climatiche, gli allevamenti, i tipi di latte utilizzati e tanto altro ancora.
Cheese, giunto alla sua ottava edizione, quest’anno punterà l’attenzione, su latti, mestieri e territori. Con un occhio particolare all’ambiente. Infatti Cheese, le forme del latte, punta alla riduzione dell’impatto ambientale scegliendo l’utilizzo di materiali riciclabili, una raccolta dei rifiuti differenziata e un utilizzo ragionato di acqua ed energia elettrica. A Cheese 2011 troverete tra gli altri, il Mercato dei formaggi, in Piazza Carlo Alberto e Piazza Roma, dove in 3000 metri quadri di esposizioni i produttori si riuniranno per presentare e far conoscere i loro prodotti, la Gran sala dei formaggi, nella quale troverete dei formaggi particolari provenienti da tutto il mondo, i Laboratori del Gusto, sede di degustazioni guidate alla scoperta delle tecniche di preparazione e della biodiversità, e i Laboratori del latte, dibattiti nei quali protagonista sarà il pubblico al quale sarà data la possibilità di interagire ed intavolare discussioni sulle problematiche relative all’alimentazione e non solo.
Quelli appena tornati dalle vacanze li riconosci subito.
Ci sono i fanatici della tintarella che si ostinano a mostrare ogni lembo di carne possibile per esibire il frutto del duro lavoro di una stagione intera.
Ci sono gli scorbutici che grugniscono a malapena “buongiorno” se li incontri in ascensore ma il cui sguardo si illumina con aria malinconica e sognante se gli domandi come hanno passato le vacanze.
Infine ci sono i maniaci del souvenir che con orgoglio sfoggiano magliette improbabili con scritte cubitali della meta visitata come per dire “io c’ero”.
Io sono una maniaca del souvenir atipica. Da brava foodie(e cioè amante della cucina ma detto in questo modo è più in) vado alla ricerca non di magliette ma di accessori per la cucina introvabili o di barattoli di spezie esotiche. Al ritorno da una vacanza in Alto Adige, ad es., avevo una piccola valigia piena di stampini per biscotti dalle forme più strane, mentre di ritorno dall’Austria avrei potuto passare per una contrabbandiera di Mozartkugeln per quante buste erano stipate nel bagagliaio.
Sono però soprattutto le sensazioni e ricordi che amo collezionare e allora, al ritorno a casa, provo a riprodurre i piatti che mi hanno colpito di più per non farmi divorare dalla nostalgia. Il bonet è uno dei ricordi culinari delle vacanze appena trascorse.
Non ho ancora dei bambini miei, ma spesso immagino il momento in cui li avrò e potrò dedicarmi alla loro crescita. Adoro cucinare e a volte mi ritrovo a farlo per i miei cuginetti che sono spesso a casa mia. Le ricette per i bambini devono essere curate, devono contenere ingredienti sani ed i piatti non devono essere troppo ricchi di condimenti in eccesso. L’altro giorno a pranzo, incuriosita, ho provato il riso al latte, che contrariamente a quanto si possa pensare dal nome, non è quel dolce a base riso cotto nel latte zuccherato, ma una ricetta pensata inizialmente per ibambini ma che poi in famiglia abbiamo apprezzato tutti a pranzo.
In più il riso al latte non contiene glutine e questo è una fortuna perchè risulta anche più digeribile. I bambini ne vanno matti anche perchè possono abbondare con il parmigiano, innevando letteralmente il piatto, cosa che, puntulmente, faccio anch’io. Per una versione più ricca del riso al latte, che vada bene anche per i bambini un pò più grandi, vi consiglio di aggiungere dei piselli e del prosciutto cotto a cubetti.
Lo confesso, sono una mangiatrice incallita di formaggi, non riesco a resistere, che si tratti di formaggi cremosi, filanti o a pasta molle, li adoro tutti, anzi non devono mai mancare in tavola nè a pranzo nè a cena. Per non parlare del parmigiano, protagonista indiscusso di questosformato di parmigiano con il bimby, per lui ho una vera e propria predilezione, ed anche quando lo metto sulla pasta abbondo sempre.
Lo sformato di parmigiano con il bimby è un piatto dedicato ai veri amanti di questo formaggio, può essere servito come antipasto o come secondo da accompagnare ad una ricca insalata. L’impasto è molto delicato anche se corposo: prevede la presenza della ricotta, del latte e di ben 5 uova, ma il risultato non è pesante a patto che non si esageri con le dosi. Lo sformato di parmigiano non ha bisogno di salse o condimenti particolari, anche perchè andrebbero a coprirne il sapore.
Non è la prima volta che mi affido alle ricette del mitico pasticcereLuca Montersino. Ho avuto la possibilità di vederlo in video all’azione e l’ho apprezzato per la sua preparazione e chiarezza di esposizione delle ricette. In particolare dopo aver provato la sua crema inglesemi si è aperto un mondo di gusto e semplicità. Avete mai preparato la crema inglese?
In pratica si tratta di una crema più liquida rispetto alla crema pasticcera e più leggera se vogliamo. Viene utilizzata come base per le bavaresi ma anche per accompagnare diversi dolci. Io ad esempio la accompagno sempre alla torta al cioccolato o alla apple pie, pura goduria! La crema inglese si prepara a partire da latte, uova, tuorli zucchero e vaniglia, non ha bisogno di grandi attenzioni e l’unica accortezza che dovrete prestare sarà quella di metterla a raffreddare, una volta pronta, in una ciotola piena di acqua e ghiaccio.
Esiste un compromesso accettabile tra la cotoletta strafritta, buonissima ma supercalorica e il pollo cotto senza grassi (alla piastra per intenderci), leggero ma senza sapore? Secondo Benedetta Parodi, autrice di questa ricetta dal libro “Benvenuti nella mia cucina”, sì. Io l’ho provata ieri sera e le ho dato ragione, tanto che credo che segnerò questa ricetta nel mio quaderno delle ricette preferite, cioè di quelle più golose e che riescono sempre bene. Per quanto la cotoletta fritta resta sempre al primo posto, quando non mi va di esagerare con le calorie e ho voglia di sapori più delicati, le cotolette di pollo al latte sono la ricetta giusta. E poi sono facili da preparare e veloci. Basta tenere il pollo a marinare nel latte per circa 20 minuti e poi cuocerlo in forno dopo averlo impanato per soli 10 minuti.
Quanto sono buoni i panini al latte! Morbidi, dolci e soffici sono perfetti per essere imbottiti e mangiati a merenda. I panini al latte sono dei bocconcini di pane soffici, adatti per i buffet delle feste dei bambini perchè sono fatti di un impasto morbido che resta tale anche dopo averli sfornati da un po’. I panini al latte sono ideali da portare ad un picnic o una scampagnata; preparateli il giorno prima e vedrete che manterranno intatto il loro sapore e la loro fragranza.
Forse vi sembrerà difficile riuscire a realizzare dei panini al latte buoni come quelli del panificio, ma tranquilli, questa è una ricetta semplice e dai risultati incredibili. Questi panini sono morbidissimi ma consistenti e sono l’ideale come base per panini per aperitivi (soprattutto se li decorate con qualche semino di papavero). A me piacciono tantissimo anche a colazione, con burro e marmellata. Inoltre se non li fate troppo piccoli, sono i panini perfetti per una versione sana dell’hamburger (pane fatto in casa, insalata, pomodoro, cipollotto e manzo di prima scelta). Con le dosi di questa ricetta dovreste ottenere circa 30 panini.
Volete preparare un ottimo e rapidissimo milkshake alla fragola? Bastano pochi secondi per fare un frappè fresco e gustoso, con ingredienti semplici: fragole, latte e ghiaccio. Io adoro i frullati, i frappè, i milkshake, possiamo chiamarli in mille nodi ma restano sempre quelle fresche, morbide bevande che nella mia mente associo all’estate e alle giornate calde e, se proprio vogliamo esagerare, ad una spiaggia con tanto di palma e lettino prendisole. A dire il vero, tra tutta la frutta, mi piace un sacco anche il sapore della fragola quindi questo milkshake per me è perfetto. Io in genere lo preparo per merenda o a colazione (ma solo in estate), in alternativa alla solita colazione con il latte.
Per me che sono golosa, il milkshake non è tale se non è accompagnato da un bel ciuffo di panna montata e dalle fragole fresche. Magari sarà meno leggero ma sicuramente è più gustoso. Inoltre il colore rosa mi ha appena fatto venire in mente un’idea: perchè non prepararlo in occasione della festa della mamma? Dedicate alle vostre mamme questo frullato tutto rosa e dimostrategli ancora una volta il vostro affetto!
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