Come si assegnano correttamente posti a tavola? Come si fanno le presentazioni?Quanto può passare prima che si risponda a un invito? Chi entra per primo al ristorante, come si paga il conto? Come si usano le posate e il cellulare a tavola? Quando si può passare a darsi del tu in un rapporto di lavoro?
Le risposte a queste domande potrete trovarle all’interno del nuovo libro di Csaba Dalla Zorza, Buone maniere – Guida allo stile contemporaneo, per distinguersi in ogni occasione (20 euro, edito dalla Luxury Books), un sorta di galateo contemporaneo che insegna con semplicità il gusto del “saper vivere”.
Una giornata tutta da trascorrere al mare senza nemmeno avere il pensiero di doversi spostare per pranzo: questo è quanto vogliono gli italiani che puntano al relax e che scelgono di consumare il pranzo o uno snack sotto l’ombrellone. Attenzione però al pranzo in spiaggia che richiede un proprio galateo da seguire in ogni occasione.
Insomma meglio evitate piatti e pietanze che potrebbero infastidire i vicini scatenando l’ilarità generale.
Arriva allora il galateo da spiaggia per poter imparare a godere il pranzo sotto l’ombrellone, ma nella totale educazione e nel rispetto altrui.
Quando la cena è più confidenziale e i padroni di casa si devono occupare anche del servizio, occorre che si alzino il meno possibile: innanzitutto predispongono un menù combinato in modo da evitare assenze troppo prolungate in cucina, e quindi allestendo tutto ciò che occorre parte in tavola e parte su piani d’appoggio facilmente raggiungibili da seduti, uno o due carrelli, un tavolinetto. Così in tavola ci saranno già tutte le posate, il cestino del pane, le saliere, la pepaiola, la mostardiera, la caraffa dell’acqua, le bottiglie con i loro sottobottiglia, un sottopiatto grande per appoggiare eventuali piatti caldissimi.
Sul ripiano alto del carrello saranno disposti i piatti di ricambio e le posate da portata, mentre si riserverà la parte bassa per i piatti sporchi. Sugli altri piani di appoggio predisponete un eventuale rechaud (fornello a spirito), un paio di presine nuove fiammanti, altro pane, altre bottiglie di vino, con quello bianco nella «glacette», un tovagliolo, qualche posata in più per ogni evenienza, e il vassoio con le tazze da caffè. Per il servizio non collocate il piatto di portata al centro della tavola in modo da evitare che gli invitati si debbano servire avvicinando il loro piatto.
Anche se a tavola non si canta nè si fischia, pur tuttavia una vivace conversazione durante il pasto fa parte delle sfumature gradite. Ma se una discussione appassionata non deve turbare il pasto, i commensali non devono sentirsi disturbati da un servizio troppo invadente, anche se a debiti intervalli deve aver luogo la distribuzione delle nuove vivande. Se l’ospite si accorgerà con un nuovo boccone che è stata servita un’altra portata ne trarrà giovamento l’armonia della cucina e del servizio.
Se si dispone tutto quanto serve su un carrello o un tavolino sistemato vicino alla tavola, non ci sarà necessità che alcun membro della famiglia debba restare accanto ai fornelli o debba continuare ad alzarsi: qui troveranno posto i piatti di portata che si faranno passare da sinistra a destra. La padrona di casa è la persona che dà il via alla nuova portata, solo dopo che tutti avranno vuotato i loro piatti si procederà a raccoglierli e posarli sul carrello o tavolino.
Fu nel 1558 che mons. Giovanni Della Casa pubblicò il suo Galateo ovvero de costumi in cui venivano dettate una per una le regole di buona educazione o di bon ton, come le vogliamo chiamare, per essere sempre appropriati in ogni situazione. Peccato che negli anni molte di queste regole ce le siamo dimenticati, cadendo sempre di più nella volgarità e nel mal costume. Sono sempre più dell’idea che signori si nasca ma si può sempre migliorare cominciando proprio dallo stare a tavola. Il galateo in questo caso ci indica tutta un serie di cose da non fare, qui di seguito ve ne elenchiamo qualcuna, leggetele e poi pensate…..
E’ severamente proibito mentre si sta a tavola:
Non masticare i cibi con la bocca aperta e non fare rumore
Fumare
Truccarsi
Mangiare con i gomiti alti
Alzare il mignolo mentre si beve
Augurare buon appetito
Sorseggiare la minestra
Toccarsi i capelli, allentare cinture e/o bottoni
Parlare con la bocca piena
Leggere
Telefonare
Parlare ad alta voce con persone all’altro capo della tavola
Tenere i gomiti sul tavolo
Tenere le mani sotto il tavolo
Soffiarsi il naso
Poggiare le posate sporche sulla tovaglia
Alzarsi prima che tutti abbiano terminato ma se è proprio necessario almeno chiedere scusa, giustificando l’azione
Galateo, etichetta, bon ton, tre espressioni con un unico significato: sapersi comportare in tutte le situazioni. Il termine Galateo deriva dal primo trattato sull’argomento, GALATEO OVERO DE’COSTUMI“, scritto dopo il 1551 (ma pubblicato postumo nel 1558), dall’ecclesiastico e letterato di origine fiorentina Giovanni della Casa, il quale lo dedicò all’amico monsignor Galateo Florimonte di cui erano conosciuti i buoni costumi. Oggi, le regole del Galateo non si limitano alle situazioni di alta rappresentanza o a quando si è in presenza di persone importanti ma coinvolgono ogni aspetto della vita di “società”: in auto, sui mezzi pubblici, a teatro, al cinema, quando si è in fila per la spesa e naturalmente a tavola.
Il galateo della tavola è molto rigoroso e coinvolge non solo il comportamento dei commensali ma anche la disposizione dell’apparecchiatura: il coltello deve stare a destra del piatto con la lama rivolta verso di esso e con accanto il cucchiaio; a sinstra le forchette (una, due, tre, a seconda del Menù); davanti al piatto le posate da dessert dove la forchetta avrà il manico rivolto a sinistra mentre il cucchiaino e/o il coltello saranno posizionati con il manico a destra; davanti alle posate da dessert, partendo da sinistra, i bicchieri, dal più grande per l’acqua fino a quello da dessert. Sarebbe buona norma mettere alla destra dell’ultimo bicchiere un piattino per il pane e una ciotolina d’acqua tiepida (magari con dei petali di rosa) per lavarsi le dita a fine portata nel caso questa avesse previsto l’uso delle mani.
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