In dialetto si chiama gnòc fret, ma in pratica parliamo dello gnocco fritto, una ricetta tradizionale diffusa in tutta l’Emilia Romagna. Come ogni ricetta che si rispetti presenta non poche varianti in base alla città, ma sono tutte buonissime.
In particolare, la ricetta dello gnocco fritto di Modena si caratterizza per l’aspetto gonfio che gli viene regalato dalla presenza dell’acqua frizzante ghiacciata e dello strutto nonostante l’impasto non presenti nessun tipo di lievito.
Sogliola e platessa sono due tipi di pesce estremamente leggeri che possono essere apprezzati anche dai più piccoli. Light e molto digeribili sono ottime al forno, in padella, ma anche proposte come involtini.
Le ricette che proponiamo, le sogliole al pesto di salva e la platessa croccante, sono due ricette di pesce molto leggere e appetitose.
Questa è sicuramente una delle più sfiziose tra le mie ultime preparazioni. I bastoncini di mozzarella fritti rappresentano una proposta ideale per l’aperitivo. Si tratta di bastoncini di mozzarella, lunghi e non troppo sottili, da passare prima in un composto di farina, poi in uno di uova sbattute con un pizzico di sale ed infine in un piatto contenente di base del pangrattato, al quale aggiungere a piacere una serie di spezie e/o aromi. Qualche consiglio? Del prezzemolo fresco tritato o un mix di erbe, del parmigiano grattugiato, del peperoncino (se piace) o ancora dei semi oleosi come ad esempio quelli di sesamo.
Eccoci arrivati alla nona edizione di Fritto Misto. Dal 24 Aprile al 1 Maggio Ascoli Piceno ospiterà i visitatori dell’evento presso il Palafitto Piazza Arringo accogliendoli con una serie di piatti, rigorosamente fritti, preparati da chef esperti provenienti da tutto il Mondo. L’evento, ricco di novità, è organizzato da Tuber Communication insieme all’Agenzia SediciEventi e con il patrocinio della Regione Marche e del Comune di Ascoli Piceno.
Proseguiamo oggi la nostra rassegna delle ricette di Natale: suggerimenti, idee strane e meno strane, ricette tradizionali ma anche alternative vi accompagneranno fino ai preparativi del cenone della vigilia e del pranzo di Natale (ma anche oltre). Quest’oggi vi volevo proporre la ricetta dei gonfietti di patate: ottimi come antipasto, come finger food ma anche come secondo decisamente stuzzicante che saprà accattivare i vostri ospiti.
Non sono un’amante delle tradizioni, a dispetto invece della mia famiglia che, se non prepara l’abbacchio con le patate dice che non è natale, diversamente sono sempre alla ricerca di deliziare i commensali legando tradizione ma anche novità. E così, in un vecchio libro di cucina, alla voce ricette di natale, ho trovato la ricetta dei gonfiotti con le patate, li ho provati e credo proprio che li riproporrò quanto meno per il 26 dicembre, giorno di Santo Stefano.
Quest’oggi vi proponiamo delle crocchettine molto semplici da fare ma decisamente originali: le crocchette di patate al tilsiter. Molti si chiederanno cosa sia il tilsiter e noi di ginger siamo qui per parlarvi di questo formaggio poco conosciuto ma dal sapore dolce e saporito!
Il tilsiter è un formaggio svizzero dall’aspetto molto simile alla fontina. E’ a pasta semidura con una tradizione molto antica. Se ne trovano 2 qualità : verde, preparato con latte termizzato o rosso, preparato con latte pastorizzato. Quello verde è un formaggio pastoso dal gusto delicato. Quello rosso, invece, può essere acquistato con gradi di maturità diversi, il suo gusto aromatico aumenta durante la fase di stagionatura che va da tre a sei mesi. In Italia è molto diffuso soprattutto nei grandi supermercati e per questo non vi sarà difficile reperirlo e preparare queste squisite crocchettine!
Pellegrino Artusi, padre delle pubblicazioni sulla cucina italiana, ebbe non poche difficoltà per veder stampato il suo libro ‘La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene’. L’avreste mai creduto?
In un’epoca in cui è tutto un germogliare e rivaleggiare di libri libretti e librettini che parlano di cibo (con quale competenza non sempre sappiamo) è piuttosto difficile immaginarlo.
Eppure lo dice proprio lui, nella ‘Storia di un libro che assomiglia alla storia di Cenerentola’ prefazione dell’opera, alla sua 18a edizione (e parliamo del 1914!). ‘Questo è un libro che avrà poco esito’ aveva sentenziato, con gran dispiacere dell’autore, un noto editore. Stampato infine a spese dell’autore, fu addirittura schernito, come capitò a Forlimpopoli, paese natale dell’Artusi, nel corso di una ‘gran fiera di beneficenza’.
E invece il libro ottenne un successo grandissimo nel corso dei decenni fino a oggi.
Vedi giudizio uman come spesso erra commenta l’Autore.
Un libro che dà della cucina del tempo un quadro preciso e che riletto, pur nella sua prosa solenne, non perde di attualità, ma magari fa sorridere e sognare. Sognare un’epoca in cui, in barba al colesterolo e ai molti consigli di sobrietà elargiti spesso dal nostro Autore, i FRITTI, proprio loro, sempre vilipesi e additati al pubblico ludibrio quali responsabili di infinite nequizie ( a cominciare…dai brufoletti!), godevano di grande popolarità. Ne ho contati più di sessanta!
Abbiamo, per esempio: crocchette, crocchette d’animelle, crocchette di riso semplici, crocchette di riso composto…testicciuola d’agnello fritta (che ve ne pare?), frittelle di tondone (?), crescioni, granelli fritti, donzelline, pallottole di semolino…e nel mio libro mancano alcune pagine!!!
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