Pasticcini alla marmellata di ribes rosso

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TEMPO: 1 ora circa | COSTO: medio | DIFFICOLTA’: media

VEGETARIANA: SI | PICCANTE: NO | GLUTINE: | BAMBINI:


I piccoli dolcetti sono delle delizie del palato. Vanno bene in tantissime occasioni, si possono offrire agli ospiti alla fine di un pranzo, senza spaventarli magari dopo un pasto pantagruelico con una torta vera e propria. Sono comodissimi e in perfetto stile per concludere una cena in piedi, vanno bene come colazione o come merenda per i bambini e oltretutto sono molto divertenti da preparare!

Questi pasticcini in più sono perfetti in questo periodo, la primavera sta arrivando e il loro ripieno al ribes rosso dà subito la sensazione del primo caldo e della cucina assolata.

Occhi di bue alla marmellata di albicocche

Li volete dei biscottini semplici semplici, che scandiranno i momenti della vostra giornata, magari a partire dalla colazione, o come spuntino, come accompagnamento ad un buon thè fumante o ancora come fine pasto per una coccola serale? Ovviamente i momenti per gustarli sono infiniti, anzi ogni scusa sarà buona…

Questi biscotti sono composti da due dischi (o in questo caso fiori) di frolla, una frolla però più friabile di quella tradizionale, nella quale viene utilizzata una piccola quantità di lievito per dolci, e racchiudono all’interno una dolce sorpresa, ma il bello è che potete sceglierla voi: sarà marmallata di albicocca (a mio modesto parere questo gusto è quello che ne esalta maggiormente la bontà), sarà crema pasticcera ? o sarà crema al cioccolato? Quello che è sicuro è che, qualsiasi sarà la scelta, andranno via come le ciliegie.

Il loro nome la dice lunga sul loro aspetto, il foro sul disco di pasta superiore infatti richiama la forma di un uovo ad occhio di bue. Vi consiglio di cuocere le basi e i “sopra” separatamente per ottenere una cottura uniforme, ed una doratura impeccabile, risultato assicurato. Con le dosi che ho riportato si ottiene una grande quantità di biscotti, quindi, se non avete una famiglia molto numerosa, vi consiglio di dimezzare le dosi, a meno che non vogliate cimentarvi proprio in questo periodo, si avvicina Pasqua e, racchiusi in eleganti sacchettini, potrebbero costituire un gradito regalo.

Polpettine alle erbette

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TEMPO: 1 ora circa | COSTO: medio | DIFFICOLTA’: media

VEGETARIANA: SI | PICCANTE: NO | GLUTINE: SI | BAMBINI: SI


Le Erbette sono un tipo di verdura che ricorda gli spinaci, infatti durante la stagione estiva li sostituiscono. La differenza principale è che hanno meno foglie di scarto. Appartengono alla famiglia della coste, e vengono chiamate anche Bietole.

Vanno pulite come gli spinaci, eliminando le foglie esterne, quelle più scure e quelle avvizzite, e anche la parte finale del gambo. Si fanno lessare in acqua bollente, volendo far risaltare il loro sapore si può usare la stessa acqua in cui sono state sistemate per il lavaggio. Come quando si lessano verdure simili a questa solitamente lo si fa salando l’acqua e poi lasciandole cuocere a fiamma sostenuta lasciando la pentola scoperta. Possono poi essere cucinate come gli spinaci, usate nelle minestre, per farcire e insaporire piatti di carne. Per non perdere il colore verde brillante delle loro foglie prima di lessarle basta passarle sotto un getto di acqua fredda.

Questa ricetta è molto saporita e originale, e come sempre quando di parla di verdure e bambini presentando a tavola delle verdure fritte, a forma di polpettine e con un sapore non troppo “da verdura” si possono conquistare anche i loro palati.

La Cucina Rapida: muffin al Parmigiano e Minestra di primavera

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Anche se é pasquetta é pur sempre lunedì per cui siamo tornati con due nuove proposte per questa settimana di primavera: i muffin al parmigiano ed una minestra con le verdure di stagione. I primi potete servirli come antipasto ed anche come accompagno ad un buon prosciutto di parma, mentre la minestra é un ottimo primo piatto leggero e gustoso allo stesso tempo.

Allora per preparare i vostri muffin, circa 20, vi occorrono i seguenti ingredienti

270 gr di farina autolievitante | una punta di cucchiaino di bicarbonato di soda | 2 cucchiaini di zucchero | 100 gr di basilico tritato | 100 gr di parmigiano grattuggiato | 40 gr di pecorino dolce tritato | 185 ml di latte intero | 125 ml di olio di semi di soia | 2 uova | foglie di basilico per guarnire.

La cucina regionale Pasquale. Le cuddure siciliane

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Oggi vi faccio conoscere una preparazione tipica siciliana che si gusta in questo periodo, proprio in prossimità della Pasqua. Si tratta delle cuddure cu l’ova (corone con le uova), dei dolci di pasta biscotto, in origine solo a forma di ciambella, a cui poi si sono aggiunte diverse sagome tra cui colombe, pulcini, campane, croci e quant’altro, ognuna con un significato simbolico intrinseco. L’uovo rappresenta il ciclo della vita per la sua forma ovale, il pulcino è il simbolo di una nuova vita che nasce.

La loro origine risale ai primi anni del novecento, quando ancora le uova di cioccolato non erano commercializzate e diffuse come oggi. Inizialmente costituivano una sorta di dolce dei poveri, difatti si era soliti prepararli in ambito contadino. Addirittura in principio erano preparate con la pasta di pane, versione che in alcuni paesi sopravvive ancora, anche se oggi sono conosciute soprattutto come dolci.

Dopo aver preparato la pasta biscotto, caratterizzata dalla presenza dello strutto al posto del burro e dell’ammoniaca per dolci al posto del lievito, si procede dando la forma alla cuddura, si incastonano nella pasta le uova precedentemente bollite fino a diventare sode. A lavoro ultimato si spennellano con dell’uovo sbattuto e si cospargono con i confettini colorati. Sono uno spettacolo da vedere tutte colorate.

Dolce ricetta per fette di cuore

TEMPO: 45 minuti | COSTO: basso | DIFFICOLTA’: media

VEGETARIANA: SI | PICCANTE: NO | GLUTINE: SI | BAMBINI: SI


Si diceva appunto dell’arrivo della primavera, con il sole che timidamente si impone, il lento rifiorire, la natura che si sveglia ed esce dal letargo, gli uccellini che cinguettano, un po’ di spossatezza dell’ora legale, voglia di fare e di uscire, i tramonti sempre più lunghi… e gli ormoni che impazzano.

La primavera vi fa sentire più romantici o no?

Per chi avesse bisogno di ritrovare il romanticismo o semplicemente coronare i benevoli afflati primaverili, ecco una delle proposte di  Emporio 74. Si tratta di un originalissimo stampo per ciamabellone. Non lasciatevi trarre in inganno da quello che a prima vista potrebbe sembrare un banalissimo ciambellone. La peculiarità di questo stampo sta nell’ottenere delle fette a forma di cuore.

Dopo chi ci ha stupito e deliziato con il Ciambellone con gocce di cioccolato, ecco una nuova e romantica ricetta dolce,  perfetta per questo romantico stampo, da fare in un pomeriggio in accordo con il nuovo umore primaverile.

Cucina Spagnola – L’insostenibile leggerezza dei Churros

TEMPO: 1 ora e 15 minuti | COSTO: basso | DIFFICOLTA’: media

VEGETARIANA: SI | PICCANTE: NO | GLUTINE: SI | BAMBINI: SI


Il must in Spagna? Ma i Churros naturalmente!  Deliziosa tradizione di chioschetti in ogni piazzetta di Spagna e Portogallo. C’è chi adora inzupparli nel caffé fumanti la mattina a colazione, chi pensa che siano perfetti con marmellata per merenda, oppure delizia ricoperta di zucchero a velo per accompagnare il té pomeridiano, ma soprattutto poderoso rimedio traboccante cioccolato post sbornia nel rientro a casa dopo le infinite serate spagnole.

In pratica i churros sono una sorta di dolci cialdoni. La ricetta base è molto semplice, quindi sbizzaritevi nel ripieno o semplicemente servirteli con una spolverata di zucchero.

Forse un po’ invernali? Ma con il tempaccio di questi ultimi giorni è nostro preciso dovere fare uno strappo alla regola per ritrovare il buon umore.

Chi ne vuole uno?

I muffins di “Via col vento”


Prima di passare al tema dell’articolo vorrei solo esprimere la mia gioia per essere entrata a far parte della squadra di Ginger e la mia gratitudine per averne ricevuto la possibilità. Cominciamo…

Alzi la mano chi non ha mai visto Via col Vento, il film diretto da Victor Fleming nel 1939 oramai diventato un cult, che ha portato al successo l’attrice Vivien Leight, l’interprete della capricciosa ed a volte insopportabile, ma sempre di grande fascino, Rossella O’Hara. Personalmente l’avrò visto 4 volte, ma non tutte sono riuscita ad arrivare alla fine, ma ok, questo è un altro discorso…

Chi l’ha visto, dicevo, ricorderà che nel momento della preparazione per la festa alla quale la signorina O’Hara è invitata, precisamente durante la vestizione, con tanto di classico “strizzamento” del busto, Mamy le porge dei dolcetti su un vassoio dicendole:

Miss Rossella, le signorine di buona famiglia alle feste devono mangiare come un uccellino, prima di uscire mangia uno dei miei muffins…

Jamie Oliver e le sue Homemade Egg Tagliatelle

Staccate il telefono, prendetevi una pausa. Oggi cuciniamo a casa di Jamie Oliver. Ecco il biondo e giovane chef che ci mostra passo passo come fare in 6 minuti la pasta fonduta. Tutto quello che vi serve sono:

uova | farina | parmigiano | panna da cucina | fontina | sale e pepe

Cuoco innegabilmente accattivante, ricco, simpatico, piacente. Sembra davvero una fonte inesauribile di idee e progetti. Da quando qualche anno fa ha debuttato come  uno dei migliori cuochi emergenti del panorama gastronomico europeo, non si è fatto mancare niente.

Il mio Ciambellone con gocce di cioccolato e nocciole

Credo che tutte le persone che amano fare i dolci hanno, o dovrebbero avere, una loro ricetta classica, molto semplice, che le contraddistingue. Spesso appunto è un dolce molto facile da realizzare e che è composto dai classici ingredienti “da dolce”, farina, zucchero, uova, burro e magari cioccolato o marmellate, ma non è importante la semplicità del prodotto finale, è che quel dolce rappresenta la persona che lo prepara, magari perchè il cuoco o la cuoca ha inserito dei particolari o un modo di preparare che è divenatato come un marchio.

Il mio dolce è una semplice torta base, arricchita in mille modi diversi e che ha sempre e comunque la forma di un ciambellone. Già dalla prima volta che l’ho preparato ho cambiato un po’ di cose che c’erano scritte nella ricetta, fino ad arrivare ad adesso, momento in cui sono completamente padrona della ricetta, la eseguo a memoria e il gran finale è sempre diverso o si ispira al classico, la mia prima volta, in cui appunto ho sfornato il ciambellone con cioccolato e nocciole.

In più mi ha sempre dato molta soddisfazione, sia perchè piace a tutti e me ne chiedono sempre più di una fetta, sia perchè mi trovo quasi sempre a dettare o a scrivere la ricetta, visto che è così semplice da eseguire e che risulta così appetitoso.

Roux e Fondi: le basi in cucina parte 1

I Fondi insieme ai Roux rappresentano le “basi in cucina”, i primi sono sughi molto ristretti indispensabili per completare molte preparazioni a base di carne e pesce; i secondi sono composti di burro e farina, e dall’unione dei due nascono le cosiddette salse madri. Oggi parleremo prevalentemente del Roux che é essenzialmente un composto di burro e farina. Ma cosa possiede di speciale questo semplice composto? la risposta é semplice: unito come addensante ai fondi consente di ottenere salse liscie e senza quei grumi che si formerebbero se utilizzassimo solo la farina. Ma come si prepara il Roux

Allora fate fondere il burro in una casseruola e quando sarà spumeggiante stemperatelo con la farina in pari quantità. Mescolate utilizzando un cucchiaio di legno o plastica fino ad ottenere un composto omogeneo. Cuocendo a fuoco moderato per qualche minuto si elimina il sapore crudo della farina e si ottiene il Roux Bianco. Se si procede nella cottura si ottiene invece il Roux Biondo. Stemperato con i fondi bianchi o con i fumetti ci aiuta ad ottenere delle delicate salse vellutate per accompagnare carne o pesce, mentre diluito nel latte é alla base della besciamella. Se invece continuiamo a farlo cuocere ancora otterremo il Roux Bruno che si utilizza associato ai fondi di cottura degli arrosti per ottenere delle salse dai sapori forti.

Maenza, tra Presepi e Crespelle “doc”

Natale, in Italia, per molte famiglie significa Presepe. Questo è più che mai vero nell’Italia centrale, culla del primo esempio di presepe della Storia (“griffato” da un coreografo come San Francesco) ed ora terra di grandissime scuole come quella – celeberrima – napoletana. Ma per chi non riuscisse ad accontantarsi di vivere “solamente” la magia che regala l’ammirare la ricostruzione della Natività di Gesù Cristo, ecco che il comune laziale di Maenza (provincia di Latina) ha pensato ad un itinerario tra gusto e tradizione che sicuramente non potrà lasciare indifferenti.

Il prossimo 4 gennaio, infatti, questo borgo situato tra le colline della Ciociaria, che sembra vivere in una condizione immutabile ormai da secoli, sarà ideale sfondo del momento più alto della manifestazione “Maenza tra Presepi, Tradizioni e…”: la Sagra delle Crespelle. La crespella di Maenza, infatti, non è quella che siamo abituati a gustare in qualche bar o pasticceria “specializzato” (il nome appropriato di quel dolce sarebbe piuttosto “crepes”).