Un dolce delicato, la torta di carote

torta-di-carote

TEMPO: 1 ora circa | COSTO: medio | DIFFICOLTA’: media

VEGETARIANA: SI | PICCANTE: NO | GLUTINE: SI | BAMBINI: SI


Mi è capitato tante volte di parlare di alimenti, o proprio di piatti, che adoro, che mangio con estremo piacere, e che amo cucinare. Ecco, le carote non fanno assolutamente parte di questi! Fin da bambina non le ho mai amate molto, eppure sono miope praticamente da sempre, e questa cosa che le carote fanno bene alla vista me l’hanno ripetuta migliaia di volte, ma non ha mai avuto presa su di me. In pratica non mi piacciono in nessun modo, riesco a mangiarle quasi con piacere solo alla julienne, ma diciamoci la verità: quelle che si acquistano già pronte solo da condire non sono mai buone, risultano sempre secche, ma è troppo una noia mortale mettersi a prepararle alla julienne le carote!

Si parte proprio dalla preparazione, odio pelarle, a differenza delle patate che si pelano con facilità e poi al pensiero di gustarle il sacrificio si fa volentieri, per le carote è un’altra storia, e poi se non sono belle dure diventa anche un pochino complicato effettuare l’operazione. Mi ritrovo spesso a inserile nelle insalate, al naturale o lessate, ma puntualmente, ogni volta, quando mi faccio il piatto le scanso, ne prendo pochissime solo perchè in fondo “fanno bene”, ma la maggior parte restano nella ciotola!

E’ più forte di me, ma proprio per questo ho deciso di proporvi questo dolce, perchè in fondo, come ingrediente di una torta, riesco a mangiarle e gustarle davvero con estremo piacere!

Un dolce freddo: la torta di pasta frolla e cioccolato bianco di Alessandra Spisni

Torta al cioccolato
TEMPO: 30 minuti+ il riposo in frigo| COSTO: basso| DIFFICOLTA’: media

VEGETARIANA:SI | PICCANTE:NO | GLUTINE: SI | BAMBINI: SI


E per la par condicio oggi altra ricetta proveniente direttamente dalla fortunata trasmissione La prova del Cuoco, a proposito, ma quanto vi manca Antonella Clerici? Se ieri abbiamo parlato di una ricetta di Anna Moroni, oggi è la volta di Alessandra Spisni, titolare della scuola di cucina “Vecchia scuola Bolognese”. Si tratta di una crostata golosissima con una base di pasta frolla ed un ripieno di cioccolato bianco, puro godimento. Al solito non riesco a rinunciare alla cioccolata ed, ahimè, al forno in estate, ma si tratta di un piccolissimo sacrificio di fronte a questa deliziosa crostata.

La cioccolata bianca, se non vi piacesse, potete sempre sostituirla con quella al latte o ancora meglio,  fondente. Potete aggiungere alla cioccolata delle nocciole tritate o delle mandorle, doneranno una golosa nota croccante al dolce. E poi, diciamolo, il fatto che questa torta si serva fredda di frigo invoglia ancora di più a soffrire quella mezz’oretta davanti al forno. Potete servirla sia a fette che a quadrotti, soluzione, quest’ultima che preferisco di gran lunga.

Ciambellone alla panna, una ricetta semplice di Anna Moroni

Ciambella 

TEMPO: 50 minuti| COSTO: basso| DIFFICOLTA’: bassa

VEGETARIANA:SI | PICCANTE:NO | GLUTINE: SI | BAMBINI: SI


Questa è senza dubbio una delle ricette dell’Annina nazionale che ho riprodotto in casa più e più volte, e credo di non essere la sola, tra i foodblogger impazza. Sarà che si tratta di una ciambella per la colazione di velocissima esecuzione, dai pochi e semplici ingredienti, dalla morbidezza impressionante e con un profumo da perderci la testa. Direttamente dalla prova del cuoco, dove l’ha eseguita ormai qualche anno fa ,ecco la ciambella alla panna.

L’ho definita ciambella da colazione ma può essere gustata in ogni momento della giornata, può essere aromatizzata alla vaniglia, come in questo caso, o al limone, aggiungendo la scorza grattugiata, all’arancia, alla mandorla, può essere variegata al caffè o al cacao, aggiungendo ad una parte dell’impasto uno di questi ingredienti, può ancora essere arricchita con gocce di cioccolato, con mele a pezzetti, con uvetta e pinoli ed infine, avete presente quelle gocce di frutta presenti sul mercato da poco tempo? Mi pare di averle viste all’albicocca e ai frutti di bosco, ecco, perchè non provarle?

Una nuova torta di mele? Quella gratinata

Torta di mele 

TEMPO: 1 ora| COSTO: basso| DIFFICOLTA’: medio-bassa

VEGETARIANA:NO | PICCANTE:NO | GLUTINE: SI | BAMBINI: SI


Di ricette di torte di mele ne è pieno il mondo. L’ennesima ricetta, direte voi? No, questa vuole essere una variante, almeno ci si prova. Si tratta della torta di mele gratinata. La differenza ? Sta appunto nella gratinatura superiore donata dalla farina, dal burro e dallo zucchero arricchiti da cannella in polvere che vanno a creare una croccante crosticina golosa. Ottima per colazione o come spuntino pomeridiano, una fetta tira l’altra. Se non doveste trovare la farina autolievitante, utilizzate quella “normale” setacciandola insieme a ½ bustina di lievito in polvere per dolci.

Potete servirla accompagnandola da una crema alla vaniglia o da panna montata. Si conserva per 2-3 giorni chiusa in un contenitore ermetico, anche sa faccio fatica a credere che dopo il primo assaggio ne rimarrà una fetta. L’unico inconveniente, se così si può definire, è l’accensione del forno, ma fidatevi, ne vale proprio la pena. Vi ricordo di raddoppiare le dosi ed usare una tortiera dal diametro maggiore se voleste una torta più grande.

La cucina Veloce: Dolce Rotolo ai Mirtilli


rotolo mirtilli

TEMPO: 10 minuti + 6 minuti la cottura | COSTO: basso | DIFFICOLTA’: bassa | VEGETARIANA: si | PICCANTE: no | GLUTINE: si | BAMBINI: si

Eccoci oggi con una ricetta veloce per preparare un dolce sano, nutriente e buonissimo. La merenda perfetta per i nostri bambini, che oltre a gustare questa ghiottoneria di dolce vi potranno anche aiutare a prepararlo. Questa versione del Rotolo ripieno é una ricetta tipicamente estiva perché prevede l’utilizzo della marmellata di mirtilli ma se volete prepararlo in inverno potrete tranquillamente sostituire la marmellata con la Nutella. Io preparo spesso questo dolce perché non solo é veloce ma anche comodamente porzionabile quindi comodo da portare ad un pic-nic o da mangiare in piedi alla fine di un brunch estivo, tra l’altro potete prepararlo il giorno prima ed avvolgerlo nella pellicola in modo da farlo restare soffice.

Impariamo ad aprire la noce di cocco e prepariamoci dei dolcetti

dolcetti al cocco 

TEMPO: 20 minuti| COSTO: basso| DIFFICOLTA’: medio-bassa

VEGETARIANA:NO | PICCANTE:NO | GLUTINE: SI | BAMBINI: SI


Esotico e sfizioso il cocco, quel simpatico frutto dalla corazza dura e dal cuore candido e gustoso che al primo assaggio evoca atolli, spiagge bianche e mari cristallini. Fresco e nutriente è un frutto dalle mille proprietà oltre che, ahimè, dalle numerose calorie. Quando acquistate una noce di cocco prendetela in mano, deve risultare pesante, e scuotetela per sentire lo sciacquio del succo: tanto più il liquido è abbondante, tanto meno la noce di noce è matura. La presenza del liquido tuttavia non è sinonimo di qualità. Dipende semplicemente dall’uso che se ne deve fare: se quello che ci serve è la polpa, dovremo secgliere un frutto maturo. In ogni caso non buttate il liquido: l’acqua di cocco, ricavata dai frutti maturi ha proprietà dissetanti, rinfrescanti ed è leggermente lassativa.La noce di cocco intera si conserva in luogo fresco e può essere consumata entro una settimana. Chi si trova a dover aprire una noce di cocco sicuramente avrà notato che non si tratta di un’operazione semplicissima. Allora per evitare le scenette tipiche dei cartoni animati, vi do qualche indicazione per eseguire l’operazione di apertura.

Innanzitutto forate il guscio con un punteruolo facendo fuoriuscire il liquido, i punti da bucare dovranno coincidere con gli opercoli (termine che indica le macchie scure presenti nella parte superiore del frutto). Dopodichè procedete con un martello all’aperura dando un colpo secco alla parte esterna dopo aver appoggiato il cocco su un piano solido. Dopo aver praticato l’apertura, inserite la lama di un coltello per facilitare l’operazione, ed il gioco è fatto, siete pronti per rimuovere la polpa dal guscio. In alternativa provate così: mettete la noce di cocco qualche minuto in forno a 180C°, dopo averla svuotata del liquido. Il calore asciuga e induce delle crepe nel guscio, che si puo’ poi rompere con facilità. Visto che ci sono vi lascio una ricetta semplicissima per dei dolcetti di cocco veloci.

 

 

La torta rustica di Giuseppina

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TEMPO: 30 minuti | COSTO: medio | DIFFICOLTA’: media

VEGETARIANA: NO | PICCANTE: NO | GLUTINE: SI | BAMBINI: SI


Questa ricetta me l’ha passata una mia cara amica durante le vacanze di Pasqua. Quando ho visto il suo rustico, nella teglia, ho subito pensato di aver trovato una soluzione per una mia curiosa aspirazione. Spesso preparo dei dolci semplici, torte della nonna, ciambelloni, crostate, e poi le mangiamo a colazione, come merenda, o se c’è qualcuno a casa per pranzo e cena ne assaggiamo una fettina anche alla fine dei pasti. Mi piace fare questo, trovo molto più sano fare una bella colazione con una fetta di torta piuttosto che mangiare una merendina preconfezionata.

Ma arriviamo alla mia aspirazione. Qualche tempo fa avevo deciso di fare una cosa simile con una torta rustica, ogni tanto prepararne una, per uno spuntino pomeridiano salato, o anche per un brunch, accompagnata con un succo d’arancia. Non avevo mai trovato una ricetta giusta, la ricetta di una vera è propria torta rustica, a pasta morbida come un ciambellone, ripiena di tutto ciò che si vuole! Come vedrete la ricetta è molto semplice, uova, farina, olio e latte, ma in cucina a volte se qualcuno non ci indica la strada giusta noi non riusciamo a inventare di punto in bianco una ricetta esclusiva!

Con questi ingredienti qui la ricetta rispecchia la variante preparata da me proprio questo fine settimana per un picnic, ed è molto simile alla preparazione di base, ovvero quella mangiata durante le vacanze pasquali e cucinata dalla mia amica!

Un’idea per la torta di Compleanno: il Moelleux alla Banana

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TEMPO: 55 minuti inclusa la cottura | COSTO: medio | DIFFICOLTA’: media | VEGETARIANA: si | PICCANTE: no | GLUTINE: si |BAMBINI: si

 Visto che ultimamente mi stanno arrivando molte richieste di consigli per le torte di compleanno ho pensato di proporre, oltre alle numerose che già trovate su GINGER, anche un classico della cucina francese il Moelleux alla Banana. Si tratta di una torta piuttosto semplice arricchita però dal gustoso sapore della banana e da una ghiotta crema al formaggio che farà da “glassa”. Questa ricetta poi va bene in ogni periodo dell’anno, dal momento che le banane si trovano praticamente sempre. Inoltre si tratta di una torta che si conserva anche 4 giorni se la avvolgete dentro la pellicola alimentare, ed infin ,se mai dovesse avanzare, potete affettarla e surgelarla per una merenda dell’ultimo minuto.

I colori in cucina: i biscottini di frolla con la marmellata

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TEMPO: 30 minuti più 1 ora per il riposo in frigo| COSTO: basso| DIFFICOLTA’: bassa

VEGETARIANA:NO | PICCANTE:NO | GLUTINE: SI | BAMBINI: SI


E’ vero che in cucina molto spesso l’aspetto non conta ai fini del gusto, ma è pure vero che anche l’occhio vuole la sua parte e che solitamente veniamo rapiti dai colori accattivanti degli ingredienti e dei piatti che portiamo in tavola.

È di grande importanza l’aspetto estetico dei cibi e la trasmissione di ciò che ci giunge dalla vista di alcuni colori: basti pensare alle sensazioni suscitate dalla vista di alcuni alimenti quali ad esempio una coppa di gelato dai diversi gusti o i colori accesi di alcuni frutti tipo le fragole e le ciliegie, gli ananas o i kiwi. L’acquolina aumenta e la fame anche.

Il colore è quindi strettamente legato al nostro corpo. Non a caso la cromoterapia punta sull’effetto che i colori esercitano sul nostro stato d’animo. Inoltre ogni singolo colore susciterebbe in ognuno di noi sensazioni diverse ed influirebbe sul nostro benessere psicofisico. Per fare un esempio il giallo, un tipico colore caldo, che personalmente associo al sole, comunica entusiasmo, movimento, libertà e ottimismo. Il blu invece diffonderebbe calma e pace interiore.

Personalmente, soprattutto quando si parla di dolci, cerco sempre di puntare sia sui colori che sugli sugli abbinamenti cromatici, per esaltarne l’aspetto, come nel caso di questi dolcetti di frolla, per la cui decorazione ho optato per la confettura di arance e per quella di frutti di bosco.

Scopriamo una varietà di pane indiano attraverso The Millionaire: il chapati

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TEMPO: 20 minuti (più 1 ora di riposo)| COSTO: basso| DIFFICOLTA’:bassa
VEGETARIANA: SI | PICCANTE:NO | GLUTINE: SI | BAMBINI: SI


Negli ultimi tempi raramente un film mi ha appassionato particolarmente, eccezion fatta per quello oggetto di questo articolo: The millionaire. Appena letto il titolo non sapevo che genere di film aspettarmi, ma devo dire che le mie impressioni sono state più che positive.

In sintesi Jamal, il protagonista, arrestato perché sospettato di imbrogliare al famoso gioco Il milionario,  viene interrogato dalla polizia. Mentre ripassa le domande una per una, inizia, attraverso vari flashback, a ricordare la storia  della sua vita  da bambino passata dapprima per le strade insieme al fratello Selim e Latika, una bambina di cui si innamorerà e perderà di vista salvo poi … forse è meglio che mi fermi quì. Non vorrei rovinare la sorpresa a chi non ha ancora visto il film.

Tra i vari momenti che gli tornano alla mente c’è questo: lui e Selim, il fratello, sono riusciti a scappare dalla banda che li ha imprigionati e che li avrebbe accecati se solo fossero rimasti lì,  e  con un espediente riescono a rubare qualche chapati

Il chapati è il pane indiano, forse la varietà più diffusa. E’ molto semplice da preparare e prevede l’utilizzo di pochi ingredienti facilmente reperibili.

I sofficini cambiano forma, scegli quella che fa per te

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I sofficini, chi non ricorda la famosa pubblicità nella quale, dopo aver praticato un’incisione sul dorso di queste simpatiche crepes ripiene, fuoriusciva un sorriso smagliante? Credo che quell’immagine ormai faccia parte dell’immaginario collettivo.

Da qualche tempo non li compro più, in generale tendo a riprodurre in casa i cibi confezionati e surgelati che si trovano in commercio. Vi assicuro che la soddisfazione di portare in tavola una riproduzione così perfetta dell’originale è immensa, così come grande è la tranquillità di mangiare un prodotto genuino che non contiene altro che ingredienti sani.

E allora vi lascio questa ricetta con la quale potrete sbizzarrirvi sia per quanto riguarda la forma che il ripieno, abbondando con ciò che più vi piace. Questa volta ho scelto di ottenere dei cuori ripieni, ma oltre alla classica mezzaluna, potrete optare per dei quadrati, o dei rombi, o ancora dei fiori, tutto sta alla vostra fantasia.

Qualche suggerimento per il ripieno? Il classico con mozzarella e pomodoro, o mozzarella e prosciutto, o verdure (tipo spinaci o zucchine) o funghi, tutti mescolati a della besciamella, oppure caprino ed erba cipollina, salsiccia e ricotta, melanzane fritte a tocchetti e ricotta salata. Se decidete di prepararne in grande quantità potrete anche congelarli.

 

Le “Tortine Farfalla” al caffè

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TEMPO: 1 ora e 30 minuti | COSTO: medio | DIFFICOLTA’: media

VEGETARIANA: SI | PICCANTE: NO | GLUTINE: SI | BAMBINI: NO


Terza ed ultima parte delle preparazioni di dolci al sapore di caffè. Prima di passare alla ricetta alcune piccole considerazione sul perchè non si deve abusare di questa bevanda, dopo aver  analizzato nella precendente puntata tutta una serie di buoni motivi per utilizzare il caffè, sempre in dosi moderate, quotidianamente.

Innanzi tutto bisogna dire che è provato scientificamente che gli effetti del caffè non sono uguali per tutti, e che quindi sia i benefici che gli effetti negativi possono essere diversi da persona a persona. Un aspetto fondamentale riguarda chi riscontra in modo molto forte l’effetto di eccitamento e di risveglio dell’organismo: questi soggetti devono consumare il caffè in piccole dosi, infatti sono maggiormente a rischio per la tachicardia, il cardiopalmo e l’insonnia, dovuti all’abuso di questo alimento.

Prendere una tazzina di caffè, la mattina, a stomaco vuoto, sembra faccia bene, può aiutare lo stomaco a sbarazzarsi dei residui della digestione e prepara a gustare una buona colazione, e così può andar bene. Infatti il caffè la mattina non può sostituirsi ad un pasto completo e bilanciato, bisogna comunque fare colazione e perdere l’abitudine che hanno moltissime persone di prendere solo una tazzina di caffè prima di iniziare la loro giornata. Restando in tema di colazione, il cappuccino è un’ottima bevanda mattutina, visto che riempie bene lo stomaco e dona sazietà per molte ore. Unica nota negativa, se si hanno difficoltà digestive, sarebbe meglio non utilizzare latte bollente o comunque molto caldo. Questo perchè con l’alta temperatura si combinano l’acido tannico del caffè e la caseina del latte, dando vita al tannato di caseina, difficile da digerire.

Infine, se dovete mettervi in viaggio prendete il caffè solo se partite dopo aver mangiato. Prendere un caffè a stomaco vuoto rischia di farvi venire un bel mal di stomaco mentre siete alla guida (e forse almeno una volta è capitato a tutti che un caffè a metà mattina o a metà pomeriggio ci abbia dato problemi allo stomaco), questo perchè stimola le secrezioni gastriche, e se non c’è niente da digerire possono comparire i crampi!

Ma adesso pensiamo solo alle delizie a cui può dar vita la bevanda preferita di questi tempi moderni.

Delizia al caffè

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TEMPO: 2 ore e 15 minuti | COSTO: medio | DIFFICOLTA’: media

VEGETARIANA: SI | PICCANTE: NO | GLUTINE: SI | BAMBINI: NO


Il caffè. Tutti lo conosciamo, tutti lo beviamo, alcuni ne abusano, altri lo utilizzano per convenzione.Ti offrò un caffè” è una frase tipica della nostra società, a volte è il modo principale con cui ringraziamo un amico per averci fatto un piccolo favore, e comunque anche quando qualcuno viene a trovarci a casa, su invito o facendoci una sorpresa, dopo qualche minuto scatta “lo prendi un caffè?“.

Io non sono un’amante di questa bevanda, sono una gran golosa di cappuccino, caldo, freddo, con la schiuma, senza schiuma, in vetro, non ingrana la mia giornata senza una tazza di latte e caffè, però non sono una gran consumatrice di questa bevanda scura che ci tira su e ci unisce, in un certo senso, in rituali sociali. Forse è per questo che ho pensato di proporre alcune ricette di dolci al caffè, così da soddisfare gli amanti dell’aroma e anche chi, come me, ne può fare a meno ma ogni tanto ama provare quel sapore, ma non necessariamente in una tazzina!

Sappiamo tutti che ormai il caffè è anche uno stasus simbol, esistono manifestazioni a riguardo e ormai la sua preparazione è diventata una specie di gara creativa, ne esistono di mille varianti, dall’Irish Coffee, che ora è quasi un classico anche nel nostro paese, fino ad arrivare a mescolare aromi di ogni genere (fruttati, creme varie, nocciole, mandorle, peperoncino) per avere ogni volta un sapore sempre nuovo. Nella preparazione dei dolci invece è bene che il caffè sia classico, amaro, e magari anche ristretto! In questo mi saranno vicini sicuramente gli amanti del caffè originale, che credo non amino affatto tutti gli orpelli vari di cui parlavo prima!

Cuor di biscotti

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Non so per quale arcano motivo, l’impasto dei biscotti e pastafrolle varie non deve essere lavorato troppo. Almeno così mi hanno sempre detto. Non ho mai fatto domande. Ho seguito sempre le indicazioni materne. Soprattutto ho sempre MANGIATO e ZITTA. Quindi prendetelo come DOGMA DELLA FEDE.

Anche sul fatto che i dolci vadano mangiati il giorno dopo…. beh, si narrano leggende degne di LESSICO FAMILIARE su come e dove venissero nascosti i dolci e prelibatezze che potevano essere toccati e consumati solo il giorno dopo. Ma non sono questi i luoghi e tempi per cotante narrazioni.

Chili e chili di biscotti che hanno allietato giornate. I prediletti? In un certo senso, dipende dalla concezione  metafisica che attribuite al concetto di biscotto. Per me quelli buoni sono quelli perfetti per ogni occasione: leggeri ma saporiti, buoni per colazione, merenda e sfizio di fine pasto col caffé.

Dalla mia tradizione familiare porto dietro la ricetta antica di questi biscotti, che con gli anni e le generazioni hanno mutato aspetto e nome, fino a diventare i Cuor di Biscotto.