Si chiama erbazzone ed è una preparazione tipica della regione Emilia Romagna:è una torta salata ripiena di bietole che viene preparata con un fondo di pasta alto un paio di centimetri.
La torta rustica viene arricchita dalla presenza di un impasto a base di bietole che viene anche insaporito con cipolla, aglio, parmigiano.
Flessibilità, approccio multitasking, orientamento al cliente: questi alcuni dei requisiti richiesti per lavorare come Crew all’interno della catena statunitense di fast food McDonald’s.
La nota catena statunitense sta selezionando Crew da inserire all’interno delle proprie strutture di Reggio Emilia, in Emilia Romagna e Milano Centro, in Lombardia.
Che cosa fa esattamente il Crew? La figura si divide tra la cucina e la sala ristorante e viene prevista una formazione specifica in tutte le posizioni. Per candidarsi è necessario collegarsi direttamente alla pagina dell’azienda (qui il link diretto): cliccare sulla pagina apposita e registrarsi inserendo tutti i dati personali richiesti. In alternativa, se si è già registrati, è anche possibile poter recuperare i dati inseriti precedentemente ed effettuare la candidatura.
Si chiama cassone o crescione ed è una tipica preparazione della regione Emilia Romagna che deriva direttamente dalla piadina.
La caratteristica è cha la sfoglia viene farcita e poi ripiegata su sé stessa e infine chiusa prima della cottura: il nome di crescione deriverebbe anticamente dalla ricca farcita di erba, il crescione, che veniva usata nella ricetta originale.
Sta per prendere il via l’edizione 2014 di Un Mare di Sapori, manifestazione che avrà luogo tra l’Emilia e la Riviera Romagnola tra fin giugno e settembre, all’insegna di eventi imperdibili e prodotti tipici e che tocherà diverse città tra Bologna, Ferrara, Cesenatico. Alla scoperta delle eccellenze enogastronomiche “Un mare di Sapori” promette anche quest’anno grandi novità con lo scopo di sensibilizzare gli operatori turistici ed i turisti all’uso ed al consumo dei prodotti di punta dell’Emilia-Romagna.
Ricca, abbondante e generosa, corposa e di sostanza , oggi parliamo di cucina Emiliana, una cucina piena di sapori. La tradizione culinaria emiliana e famosissima per le sue paste fresche, condite con meravigliosi e profumatissimi ragù, o per le sue paste ripiene, tortelli, tortelloni e tortellini che sguazzano nel brodo o in sughi appetitosi. Salumi e carni non mancano nelle ricette di questa regione, ma oggi voglio presentarvi una ricetta tutta a base di verdure, che tradizionalmente va cotta insieme alla salsiccia, così da portare in tavola un secondo completo di contorno, il Frizon, o per meglio dire il Friggione di verdure all’emiliana. Per i puristi della cucina italiana, vorrei sottolineare che tale ricetta è una variazione del più tradizionale Friggione di cipolle.
Anche quest’anno come per tradizione, si svolgerà a Finale Emilia, l’8 dicembre, la Festa della sfogliata, una vera e propria sagra in onore della Sfogliata, la torta salata degli Ebrei, nata all’interno della comunità ebraica di Finale già nel ‘600. La sfogliata è una preparazione a base di farina, strutto, burro, parmigiano, acqua e sale che da vita ad un prodotto molto calorico che viene consumato sia a pranzo e a cena, sia come merenda. La sagra ha anche un grande valore storico, di celebrazione di una preparazione con una lunga tradizione alle spalle che si è rinnovata negli anni.
Non so quanti di voi conoscono i Passatelli, io personalmente ho imparato a conoscerli quando mi sono trasferita qui in Emilia Romagna. Si tratta di un piatto tipico romagnolo che si può gustare sia in brodo che asciutto, ma io personalmente trovo che in brodo siano eccezionali. Per prepararli serve il così detto “ferro per passatelli” ma può andar bene anche uno schiacciapatate a fori larghi. Infatti si tratta di un impasto fondamentalmente a base di grana grattugiato, uova e pangrattato che dovrà avere una consistenza piuttosto morbida, simile appunto a quella della patata lessa. Una volta pronto questo impasto dovrete appunto metterlo nello schiacciapatate e spingere in modo che escano fuori queste striscioline lunghe e rugose di pasta, i passatelli appunto. Poi lasciateli asciugare un pochino su un vassoio ed infine tuffateli per qualche minuto in un buon brodo di gallina. Il risultato sarà eccellente, una valida alternativa ai cappelletti.
Inizia oggi la sfida, “THE FIRST! Passerella di Cultura Enogastronomica”, protagonisti due cuochi: Italo Bassi del ristorante “Enoteca Pinchiorri” di
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