In Francia si chiama insalata nizzarda, o nicoise ed è un piatto tipico della Costa Azzurra, ma pochi sanno che in Italia esiste una versione praticamente equivalente di questa ricca insalata che diventa un vero proprio piatto completo.
Si chiama condiglione è un’insalata fresca mista, un vero e proprio classico della cucina ligure nata nelle città di Genova e di Imperia anche se con il passare del tempo si è praticamente diffusa in tutta la Liguria. Il condiglione è una ricca insalata adatta all’estate come piatto unico.
In occasione della settimana del Festival di Sanremo facciamo un tuffo nella cucina tipica della città dei fiori che punta soprattutto su ingredienti semplici, ma di qualità che diventano protagonisti di piatti deliziosi.
Oggi proponiamo la ricetta della torta verde con le zucchine, una ricetta ligure che si prepara con la zucchina trombetta, una zucchina di Albenga che si caratterizza per la polpa particolarmente aromatica e che si presenta con una forma allungata.
Per chi non la conoscesse ancora, la panissa è una preparazione tipica della tradizione ligure. Dietro un nome tanto misterioso non si nasconde altro che una farinata, molto più spessa di quella classica però, che va tagliata a pezzi grossi e gustata una volta rappresa, semplicemente condita con olio e limone, oppure ridotta in strisce e fritta in padella con dell’olio di oliva ben caldo. Va gustata appena cotta e può essere accompagnta con diversi alimenti, primi fra tutti dei cipollotti freschi affettati sul momento.
E quando si parla di pasqua non possiamo assolutamente tralasciare la torta pasqualina. Una ricetta regionale per una torta salata rustica molto preparata in Liguria in questo periodo, quello che precede la Pasqua. Della torta pasqualina esistono diverse versioni, quella con le bietole e quella con i carciofi ad esempio. Oggi vorrei proporvi forse la versione classica: quella con le erbette.
La torta pasqualina, come tutte le ricette regionali, ha origini antiche: veniva preparata già nel 1400 prevedendo nel ripieno, oltre le erbette, anche la cagliata, ossia un formaggio che oggi viene facilmente sostituito dalla comune ricotta, ed infine delle uova. L’esecuzione di questa ricetta è abbastanza lunga, anche perchè non utilizza nessun escamotage, come ad esempio la pasta sfoglia pronta. Infatti la base è costituita da una pasta fatta in casa a base di sola farina, acqua ed olio che viene ridotta in una decina di sfoglie spennellate singolarmente con olio.
L’argomento di oggi mi mette un po’ in confusione! Non che tratti di un argomento scabroso, ma per il semplice fatto che vale la pena soffermarsi a palare di entrambi i due ingredienti principali della ricetta che descriverò. Procediamo con ordine ed iniziamo dal nome: Trofie con fave e pancetta. Spero che adesso capiate da dove scaturiva la mia confusione. Come non soffermarsi sulle trofie, e come non parlare delle fave!
In primis parliamo della pasta. Le trofie, questo particolarissimo formato di pasta tipico della Cucina Ligure, dal nome ambiguo. La traduzione dal nome dialettale trofie vuol dire, infatti, gnocchi! Ma questa pasta con gli gnocchiha ben poco da spartire, sia per la forma, stretta e allungata in contrapposizione a quella piena e tondeggiante degli gnocchi, sia per gli ingredienti, le trofie si fanno solo con la farina.
La tradizione ligure vorrebbe che le trofie si mangiassero condite con il pesto, ma a noi piace andare fuori dagli schemi e provare nuove combinazioni di sapori. Così arriviamo alle faveortaggio tipico di questo periodo. In questi giorni, infatti, come vuole la tradizione della Capitale e di alcune località del Sud si iniziano a sgranocchiare le prime fave crude accompagnate al pecorino. Ma adesso basta parlare, e via in cucina a preparare le Trofie con fave e pancetta.
Mi sembra di sentire il rumore delle onde unito al vocio del mercato, esplodere in una festa di colori e musiche, di profumi e di sapori … no, non sto vaneggiando, non preoccupatevi! Mi sono lasciato trasportare dalle note di Creuza de mä, la bellissima canzone di De Andrè, che ho messo come sottofondo per scrivere.
La scelta del brano non è affatto casuale, visto che oggi ho intenzione di parlarvi dei moscardini.
Per chi non li conoscesse, con il nome moscardini, tipicamente ligure, ma oggi molto diffuso in tutto lo stivale, si indicano quei polipetti molto piccoli e teneri, che possono essere utilizzati per preparare deliziosi antipasti o primi piatti.
I moscardini, cucinati in modi differenti, sono molto presenti nelle ricette della cucina ligure, ed in questa regione è abitudine mangiarli come antipasto, magari, seduti con il mare all’orizzonte ed un buon bicchiere di vino bianco in mano.
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