C’è una nuova stella per la cucina indiana che va approfondita oggi. Situata nel cuore della vivace scena culinaria di Bangkok, la chef Garima Arora è la mente culinaria dietro al ristorante Gaa, premiato con due stelle Michelin. Dall’apertura nel 2017, ha affascinato il pubblico con la sua straordinaria visione, contribuendo a trasformare il panorama della cucina indiana sulla scena mondiale.
Cucina Indiana
Samosa indiani, la ricetta vegana
Oggi cuciniamo qualcosa di esotico e proponiamo la ricetta dei samosa, i popolari fagottini ripieni di origine indiana. Ma i samosa di verdure, rappresentano la variante leggera e vegana di un classico della cucina internazionale.
Senza latticini o carne, i samosa possono essere serviti come antipasto, a pranzo o a cena, ma sono ottimi anche come aperitivo.
Pollo al curry, la ricetta originale
È una delle ricette etniche preferite dagli italiani: il pollo al curry è una delle ricette cult della cucina indiana
Ondata di calore in arrivo, rinfreschiamoci con il lassi al mango
E’ in arrivo un’ondata di calore: come spesso accade in questo periodo dovremo fronteggiare il caldo intenso che caratterizzerà le prossime giornate. Soffrendo molto le alte temperature credo che mi barricherò in casa uscendo solo il minimo indispensabile così come anche è consigliato soprattutto per gli anziani, e cercherò di refrigerarmi a partire dalla tavola. In casi come questo la miglior soluzione è bere tanto, meglio se acqua, e mangiare frutta e verdura oltre che piatti freschi e leggeri. Quindi prediligete pasta e pesce rispetto alla carne e consumate più pasti piccoli e frequenti rispetto a pochi ma abbondanti.
Cucina etnica: dallo Sri Lanka qualche consiglio per preparare un piatto esotico
Il fascino della cucina esotica negli anni ha conquistato sempre più appassionati cultori delle bontà che provengono dall’oriente del mondo. E se certe culture – come la cucina cinese o giapponese – sono meglio rappresentate nel nostro paese, altre invece sono quasi del tutto sconosciute. Ma non è detto che non si tratti di piccole perle, tutte da scoprire. Uno di questi gioielli della gastronomia mondiale è certamente la cucina dello Sri Lanka, un misto tra tradizioni orientali, cinesi ed europee che sono certa vi conquisterà. La cucina dello Sri Lanka è il risultato della lunga storia del paese, che nei secoli ha subito le dominazioni portoghese, olandese e inglese. Il paese dunque ha imparato ad integrare le tradizioni occidentali – prima fra tutte la colazione con toast, uova strapazzate e caffè – con le più antiche influenze della cucina orientale e i piatti di carne tipici della gastronomia araba, le salse speziate di origine malese, i piatti vegetariani della cucina indiana e le salse agrodolci della cucina cinese.
Riso freddo all’indiana
TEMPO: 1 ora| COSTO: alto| DIFFICOLTA’: media
VEGETARIANA: NO | PICCANTE: NO | GLUTINE: NO | BAMBINI: SI
Questo piatto è estremamente sostanzioso. E’ ricco di ingredienti, pollo, prosciutto, funghi, cipolline, uvetta, ed è anche speziato, come sempre accade quando si prepara un piatto della cucina indiana. In più però c’è una variante.
Questa ricetta mi è stata passata da una mia cara amica, che ha provato a fare un’esperimento molto semplice, quest’estate, ma che potrete riproporre ancora adesso in autunno. Il riso, una volta lessato, si stende sul piatto da portata, e lo si lascia raffreddare completamente, infatti dovrà essere cotto assolutamente al dente, e con il riso Basmati è molto semplice. Quando il riso si sarà raffreddato adagiate sopra di esso la preparazione di pollo e funghi, caldissima.
Il risultato è un piacevole contrasto, dettato non solo dal caldo e freddo, ma ampliato dalla leggera consistenza del riso e dalla sua delizatezza, che va a sposarsi con il gusto forte del condimento composto da molteplici ingredienti. Provare per credere!
Le “marmellate” indiane: chutney di arance e datteri
I chutney potrebbero essere tranquillamente associati, almeno per quanto riguarda l’aspetto, alle nostre marmellate-conserve, se non fosse per il fatto che si contraddistinguono per il gusto agrodolce dato dalla presenza dell’aceto e dello zucchero. Solitamente i chutney prevedono la presenza di frutta mista a verdure e spezie per l’appunto. Ne risulta un mix meraviglioso che viene poi utilizzato sia per condire carni che salumi o formaggi, esaltandone così i sapori e valorizzando i piatti dal gusto delicato.
Di chutney la cucina indiana è ricca, ne esistono diverse varianti: al cocco, alla cipolla, al mango, alle mele, al pomodoro, al coriandolo, l’elenco è davvero innumerevole. Ed ancora accanto alla versione cotta, che prevede una lunga preparazione per permettere ai componenti di addensarsi e fondersi insieme, esiste quella fresca, che si ottiene macinando semplicemente gli ingredienti crudi ottendendo una pasta omogenea. L’origine del nome viene dalla parola “chatni” che in Oriente significa “fortemente speziato” ed infatti non troverei altro modo per poter definire questo composto agrodolce nel quale zenzero e cannella la fanno da padrone.
Masala, trionfo di cumino, coriandolo, zenzero, curcuma & Co.
Si potrebbe affermare che i masala sono il marchio di fabbrica della cucina indiana. Se spesso sono le spezie a conferire ai piatti la loro unicità e la loro identità geografica, i masala (miscele di spezie) sono responsabili degli aromi e dei sapori della cucina indiana. Alla base di questi preparati ci sono spezie più o meno comuni quali il peperoncino, il cumino, il coriandolo, lo zenzero e la curcuma.
Tra queste la mia preferita è forse quest’ultima: ha un sapore delicato e se conservata nel modo sbagliato perde le sue qualità in breve tempo; in India viene utilizzata anche per conferire al volto delle donne un colore dorato in occasione di particolari cerimonie. Dalle parole dello splendido libro “La maga delle Spezie” di Chitra Banerjee Divakaruni:
” Il giorno della curcuma, invece, è la domenica, quando la luce gocciola burrosa nei barattoli di latta che se ne imbevono fino a splendere.” Mi avvicino a lei e sento subito l’odore della curcuma, anche se mi ci vuole un attimo prima che il cervello ne registri l’aroma sottile, lievemente amaro come quello della pelle e quasi altrettanto familiare. Tilo mi invita ad accarezzarne la superficie con la mano: “Lascia che la polvere gialla ti infarini il palmo e i polpastrelli: è polvere d’ala di farfalla.” Poi anche lei fa scivolare il palmo della mano sulla superficie serica della spezia e l’avvicina al volto, strofinandosi le gote, la fronte e il mento. “Per millenni prima dell’inizio della storia, le spose – e le fanciulle che aspiravano a maritarsi – hanno fatto lo stesso. È la spezia della bellezza, più soffice del raso. Se la tengo tra le mani, la curcuma mi parla, con una voce di crepuscolo che riecheggia l’inizio dei tempi. La curcuma, chiamata anche halud, giallo, il colore dell’alba e dello squillo delle conchiglie suonate sul far del giorno. La curcuma capace di conservare, di mantenere sano il cibo in una terra di calore soffocante e di fame. La curcuma, spezia della fortuna, spalmata sulla fronte dei neonati in segno di buon auspicio e strofinata lungo gli orli dei sari nuziali”
I masala della cucina indiana
Ingredienti per piccole quantità:
Chutney di arance e cipolle
Desidero proporre questa preparazione dal gusto forte, deciso e ottima come accompagnamento di carni bollite o formaggi dal gusto delicato. Siamo ancora nella stagione in cui le arance sono presenti in abbondanza sul mercato per cui prezzo e qualità dovrebbero essere ottimi ed abbordabili.
Il peso degli ingredienti si riferisce sempre al prodotto netto, quindi senza bucce, semi o quant’altro. Mi sembra una confettura semplice da preparare, ripeto poco costosa, un tantino lunga solo per quanto riguarda la pelatura delle arance che va eseguita levando ad ogni spicchio la sua pellicina.
Tempo di preparazione: almeno 30′ per la preparazione degli ingredienti e 40′ per la cottura.
Costo: basso
Difficoltà: media
Biryani d’agnello, dalla cucina indiana un piatto unico ricco e sostanzioso
- 170 gr di riso basmati
- 400 gr di polpa d’agnello tagliata a bocconcini
- 1 dl di yogurt naturale magro
- 1 cucchiaino di semi di cumino
- 1 cucchiaio di zafferano
- 2 chiodi di garofano
- 2 bacche di cardamono
- 1 cucchiaino di coriandolo fresco
- 1/2 cucchiaino di curcuma
- 1/2 cucchiaino di peperoncino
- 4,5 dl di brodo vegetale
- 2 cipolle
- 1 spicchio d’aglio
- sale e pepe
- 100 gr di burro
La ricetta del pollo al curry: India ma non troppo
Magica polverina color ambra, ingrediente fondamentale della cucina indiana, miscela di erbe aromatiche dal potere afrodisiaco, il curry, sembra esser nato per condire il pollo e la carne ovina, le usanze religiose indiane, infatti, se non direttamente vegetariane, vietano il consumo di carne di vacca, ed della carne di suino. Ma la cultura indiana che trabocca di colori e odori, sa inventare miscele sempre nuove per poter variare i sapori delle carni, dando vita a piatti calorici, raffinati e tentatori.
Pollo Tandoori per un breve viaggio in India
Pollo tandoori.
Il pollo tandoori, tipico del Punjab, è un vero e proprio piatto unico, conosciuto in tutto il mondo. Noi di Ginger ve ne proponiamo la ricetta: prendetevi il vostro tempo perchè servono 3 ore per la marinatura del pollo.
Per preparare un vero pollo tandoori serve il garam masala, un mix di spezie molto usato nella cucina indiana. Lo potete trovare in un negozio che vende alimenti asiatici, oppure prepararla in casa (si conserva per dei mesi). Per farlo servono dei peperoncini rossi secchi, dei bastoncini di cannella, il curry, semi di coriandolo, cumino, pepe nero, chiodi di garofano, semi di senape. Il tutto va tostato a fuoco basso per 10 minuti e poi frullato.