La pentola a pressione è una gran bella invenzione, checchè se ne dica costituisce uno strumento che, se si ha in casa, trova sicuramente la sua utilità. Innanzitutto diminuisce notevolmente i tempi di cottura, garantisce il fatto che le sostanze nutritive non si disperdano senza contare il risparmio di energia. Allo stesso tempo però ha degli svantaggi, quello, tra gli altri, di non poter cuocere tutti gli alimenti, i legumi ad esempio sono banditi. Per fortuna però i carciofi rientrano tra quelli permessi, ecco perchè vi consiglio vivamente di cucinare i carciofi alla romana in pentola a pressione.
cucina con la pentola a pressione
Cucinare con la pentola a pressione, Acticook di Lagostina
Le nostre cucine sono piene di pentole, padelle, tegami e coperchi di ogni genere e misura, ma quello che secondo me non deve mai mancare in casa è la pentola a pressione. Vi chiedete perchè? Beh tra le qualità che preferisco c’è sicuramente il risparmio di tempo infatti i tempi di cottura per molti piatti sono più che dimezzati e con la vita frenetica che conduciamo ogni giorno, devo dire che non è da sottovalutare. Inoltre i cibi mantengono inalterate le loro caratteristiche nutritive, conservando vitamine e sali minerali e il tutto usando meno grassi rispetto alle cotture tradizionali. Infine, in un momento in cui il risparmio energetico e l’ecosostenibilità sono così importanti, la pentola a pressione permette un minore consumo di gas, che per la preparazione di alcune pietanze può arrivare anche al risparmio del 25% .
Io l’ho sempre usata nella mia cucina ma in questi giorni sto utilizzando la nuova pentola di Lagostina Acticook che sarà disponibile a partire da questo mese. Una pentola davvero innovativa ma allo stesso tempo semplice da usare e che è riuscita a ridurre i tempi di cottura del 35% rispetto alle pentole a pressione tradizionali.
Quando il pacco è arrivato in redazione sono rimasta molto sorpresa perchè pensavo di trovarmi di fronte alla solita pentola invece ho dovuto ricredermi; una pentola di ultima generazione composta da 3 sistemi eco-tecnologici: un acceleratore di cottura con una valvola che rilascia fino all’85% di aria riducendo i tempi di cottura; l’ecodose, cioè un dosatore da 250 ml che indica la quantità di acqua necessaria per ogni ricetta; l’ecotimer, un timer che una volta inseriti i minuti di cottura del piatto emette un suono per indicare l’inizio della cottura e quindi il momento in cui si può abbassare la fiamma e un segnale alla fine della cottura per avvertirci che il nostro piatto è pronto.
Grano e farro, una buona accoppiata per la Zuppa d’autunno
La Zuppa d’autunno è una ricetta che, solitamente, faccio d’autunno, da cui il nome, ma che può esser riproposta anche in altri periodi, per esempio, se si fa più asciutta e si lascia raffreddare è un’ ottimo contorno anche nei mesi più caldi.
La pentola a pressione e la sposina anni ’60 (con risotto ai funghi veloce)
Come venire a capo di tanto sudiciume? Che poi domani sarà lo stesso, se non peggio, visto che aveva una velocità di riproduzione (il sudiciume, si intende) molto vicino a quella della luce. Oggi più di ieri e meno di domani. Ma non era una frase d’amore? E invece eccola lì, alle prese con detersivi spugnette e via dicendo, altro che amore e poesia del matrimonio.
E poi LUI, lo sposino, anche lui anni ’60, doveva mangiare. La sua mamma lo aveva abituato così. Tolleranza va bene, ma a un certo punto lo stomaco reclamava i suoi diritti. E allora? Un matrimonio d’amore rischiava di naufragare subito subito sommerso dalla meno romantica delle routine. Che tristezza.
In quei tempi lontani era una vera primizia. E quella, poi. L’aspetto era più o meno quello consueto di una pentola come le altre. Il segreto era NEL COPERCHIO. Spesso e pesante, con uno strano ‘volante ‘ al centro. Volante che andava girato, con una certa forza, fino a raggiungere una chiusura perfetta. E poi c’era la valvola, se no di che pressione potevamo parlare? Una volta in funzione sussultava e fischiettava. L’effetto era inquietante. C’era chi preferiva scappare via dalla cucina, temendo esplosioni e macerie. Ma la nostra sposina, impavida, armeggiava con quella specie di disco volante con una certa disinvoltura. Armata di coraggio e di un manuale d’uso partì alla scoperta del NUOVO MODO DI CUCINARE promesso. In verità per lei più che nuovo era il primo!
Nella foto di copertina del manuale una giovane signora, capelli cotonatissimi e foulard, stile Grace Kelly in Caccia al ladro, sorrideva invitante. Le ricette erano di cucina francese, molto raffinate, ma l’esecuzione non era poi così difficile. Bastava un po’ d’attenzione. Anzi, moooolta attenzione. Beh, non era neanche così semplice… Ma vennero minestre, spezzatini, arrosti e molto altro ancora. Si specializzò in risotti, nel corso degli anni. Diciamo pure dei decenni.