L’alternativa al classico manzo in padella o sulla griglia? Il manzo alle spezie cotto a bassa temperatura. La ricetta non è difficile, ma naturalmente richiede diverse ore di riposo soprattutto per la marinatura: la ricettaè costosa nel senso che dovrete acquistare un bel pezzo di carne per poi procedere alla marinatura.
La caratteristica del piatto in effetti consiste propria nella ricca marinatura che viene effettuata attraverso l’uso di spezie e ingredienti diversi come zucchero, coriandolo, senape, ma ance miele.
Con il ritorno del caldo e dell’estate aumentano vorticosamente il numero delle intossicazioni e tossinfezioni alimentari e l’Italia non si piazza certo bene in un classifica stilata dal report europeo sulle zoonosi e sugli episodi epidemici di tossinfezione alimentare relativo al 2014.
Vomito, diarrea e nausea sono i sintomi più evidenti di queste intossicazioni che si manifestano soprattutto nelle fasce più deboli della popolazione, anziani, bambini e malati.
Si sa: la cottura al vapore è decisamente leggera e sana. Potrete applicarla alla carne, ai primi, alle verdure… e anche alla pizza. Ebbene sì: se decidete di cuocere la pizza fatta in casa al vapore, sappiate che potrete anche scegliere la cottura al vapore e rende la vostra pizza ancora più leggera.
Certo, se non siete dotati di un forno professionale la cottura sarà un po’ più impegnativa, ma vale proprio la pena provarci prima di tornare alla classica pizza cotta al forno o fritta. Vediamo come fare.
Seconda puntata del nostro viaggio nel mondo degli spaghetti. Ieri ci siamo dedicati a un po’ di storia, oggi invece parliamo della loro preparazione. Innanzi tutto, mettiamo l’acqua sul fuoco e prepariamoci a buttare la pasta!
Calcolare una media di 100gr di pasta a persona, se poi avete in programma un pasto sostanzioso chiaramente diminuite le quantità. Portate a ebollizione 1 litro d’acqua per ogni 100gr di pasta. Quando l’acqua bolle salatela. Per immergere gli spaghetti nell’acqua esiste un rituale ben preciso: prendete gli spaghetti, fatene un mazzo unico e teneteli con entrambe le mani, torcete il mazzo leggermente e gettate nella pentola. In questo modo gli spaghetti si apriranno a ventaglio e resteranno verticali e ben separati tra loro. Con un forchettone, meglio se di legno, girateli ogni 2 minuti per evitare che si attacchino.
Per decidere quando scolare la pasta non basatevi eccessivamente sulle indicazioni riportate sulle confezioni. Quei tempi sono puramente indicativi, la pasta, tutta, quella lunga e quella corta, deve essere scolata al dente, ovvero la consistenza deve essere cedevole sotto i denti ma la pasta deve mantenre sempre una certa resistenza. Regolatevi secondo il vostro gusto e quello dei vostri commensali, assaggiare è sempre la mossa migliore.
Il miglio è un cereale molto antico, originario dell’Asia Centroorientale e coltivato anche dagli Egizi. In Europa non è molto utilizzato, invece per alcuni paesi africani e asiatici è un alimento quotidiano e fondamentale.
E’ molto simile al frumento come composizione, solo che non contiene glutine, infatti viene molto utilizzato per l’alimentazione delle persone affette da celiachia. E’ indicato anche per chi soffre di acidità di stomaco, visto che è l’unico cerale che ha un effetto alcalinizzante. Impariamo adesso la sua cottura base e poi alcune ricette per preparlo.
Prima della cottura il miglio in chicchi va lavato molto accuratamente con acqua fredda, fino a che l’acqua non risulterà limpida, e dopo va sistemato in un colino a scolare. A questo punto può essere cotto. Sarebbe meglio prima tostarlo con pochissimo olio d’oliva, in modo che in seguito la cottura riesca meglio. Dopo la tostatura lo si ricopre con una quantità di acqua pari al doppio del suo volume. L’acqua l’avremo precedentemente portata a bollore e la verseremo nella pentola della tostatura, per poi riportare il tutto a bollore a fiamma elevata. Raggiunta l’ebollizione si può abbassare la fiamma e il miglio ha bisogno di circa 20 minuti per essere pronto, senza che sia necessario o consigliabile mescolarlo. Una variazione nella cottura può dipendere dalla qualità e dalla tostatura. Una volta cotto sarebbe meglio lasciarlo riposare nella pentola di cottura, in modo che possa finire di gonfiarsi e assorbire l’acqua in eccesso.
Il branzino conosciuto anche come spigola è un pesce dei nostri mari: lo troviamo infatti nel Mediterraneo o nell’Atlantico a profondità limitate. Si presenta in due varietà: quella di allevamento dal sapore più delicato e meno deciso e la variante selvaggia dal colore anche più marcato. Il suo sapore è molto apprezzato avendo una carne soda e saporita data anche dal fatto che è un pesce non troppo magro: contiene infatti il 7% di grassi, i quali però sono salutari in quanto ricchi di Omega 3 e quindi protettivi per arterie e cuore.
Quali sono i segni distintivi del branzino? Lo riconosciamo dal dorso bianco, il ventre si presenta argenteo e con pinne grigie. Ha carne bianca, soda e profumata che resiste molto bene alla cottura, per questo motivo risulta essere uno dei pesci più apprezzati. La cottura più idonea sembrerebbe essere la lessatura, ma anche arrosto dà risultati eccezionali. Tra le molte ricette a cui la spigola si presta maggiormente abbiamo scelto la più semplice, capace di esaltarne completamente il gusto Branzino al cartoccio (ingredienti per 4 persone)
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