Il giorno di Natale è passato e vi ritrovate in casa una mole non indifferente di avanzi da utilizzare? Con i cappelletti potrete preparare un timballo da cuocere in forno e gustare per pranzo. I cappelletti rappresentano una delle pietanze più preparate nell’ambito della cena della Vigilia di Natale. Se ne avete preparati troppi non vi perdete d’animo, uniteli ad un condimento a piacere, in questo caso di verdure, ma solo perchè ho voluto mantenermi sul leggero, e trasferite il tutto in forno per pochi minuti, vedrete che bontà.
cappelletti
Pasticcio di tortellini al forno in crosta
Ci sono piatti che più di altri ci parlano del clima natalizio e delle feste. Uno di questi è sicuramente il pasticcio di tortellini al forno in crosta. I tortellini sono un patrimonio della nostra cultura culinaria da condividere e tramandare dalla nonna ai nipoti, per continuare a far sopravvivere vecchi sapori che si mescolano a nuovi profumi. Per una ricorrenza importante come il Natale, il pasticcio di tortellini o di cappelletti è un piatto immancabile che vi farà godere ancor di più dell’atmosfera delle feste e del piacere della tavola da condividere con parenti e amici.
Cucinare con gli avanzi: pasticcio di pasta imbottita
TEMPO: 1 ora circa | COSTO: basso | DIFFICOLTA’: media
VEGETARIANA: NO | PICCANTE: NO | GLUTINE: SI | BAMBINI: SI
Ormai siamo abituati ad utilizzare in cucina la bilancia per pesare tutti gli ingredienti, quindi spesso, anche nella preparazione di primi piatti, le dosi sono esatte, anche se facciamo una cena con tante pesone, non è però mai garantito che non avanzi qualcosa, magari un abbondante piatto di pasta e sarebbe davvero un peccato buttarla via, e soprattutto io credo che il cibo comunque non vada mai buttato.
A volte non basta riscaldare un piatto perchè sia di nuovo buono, magari è stato tanto tempo fuori dal frigo e si è seccato, o sono passati un paio di giorni e non basta una noce di burro per rendere di nuovo saporiti dei tortellini o dei cappelletti. Questa ricetta renderà la vostra pasta imbottita come nuova, sicuramente il pasto risulterà più completo e sostanzioso, e sarà come una vera e propria nuova ricetta per un avanzo che rischierebbe di essere mangiato quasi per forza.
La pasta imbottita d’estate si consuma meno, anche se non è detto, magari dopo una giornata al mare in cui abbiamo mangiato solo una macedonia o un tramezzino può non dispiacerci un piatto di tortellini, cucinato con un sugo leggerissimo, anche fresco, pomodori e basilico da versare sulla pasta calda, e che può compensare il pasto leggero del pranzo.
I cappelletti: una ricetta tipica del Natale
Un celebre autore di cucina Pellegrino Artusi disse “…quando incontrate la cucina emiliana fate una riverenza che se la merita”. L’Emilia Romagna si può effettivamente definire la culla del mangiar bene. Fra le creazioni più famose le paste all’uovo ripiene hanno un posto di grande rilievo, ma attenzione a dire che sono tutte uguali, ogni parte della regione offre infatti versioni differenti. Prendendo spunto dal libro del cuoco medievale degli Estensi Cristoforo Messisburgo andiamo a Ferrara, regno della corte Estense, e vediamo che in questa città ci sono diverse paste fresche ripiene tipiche: la prima che si usa come ricetta tipica per Natale sono i Cappelletti, la seconda che si propone ad ogni buona occasione, anche a Natale, sono i Cappellacci.
Cappelletti ferraresi
Ingredienti per il ripieno:
90 gr costata di manzo o altro taglio purché saporito | 70 gr di prosciutto fresco | 70 gr di filetto o polpa di maiale | 80 gr vitello | 70 gr pollo | noce moscata | grana grattuggiato | olio d’oliva | sale | 1 uovo | 1 cucchiaio di pane grattuggiato
Impariamo i segreti della cucina reggiana
I protagonisti, nonchè insegnanti d’occasione, saranno alcuni degli chef più rinomati del territorio e si alterneranno dietro i fornelli per mostrare come cucinare tagliatelle, lasagne, cappelletti, quadretti con fegatini e altre specialità tipiche di una delle terre ai primi posti in classifica dal punto di vista culinario. Ogni lezione si dividerà in una parte teorica, esercitazioni pratiche e finalmente una meritata degustazione… nel bene o nel male… dei piatti realizzati. Ogni partecipante avrà a disposizione una propria postazione di lavoro attrezzata con tagliere e matterello.