Ho conosciuto questa bevanda molti anni fa in
Egitto e da quando sono tornata non è mai mancata nella mia dispensa. Il
Carcadè è ottimo come sostituto del
tè (non contiene sostanze come la
caffeina o teina) ma è anche molto dissetante se bevuto freddo con una fettina di limone. E’ riconoscibilissimo per il suo
colore rosso, appena violaceo, che deriva dal colore dei
fiori della pianta da cui è tratto.
Il Carcadè infatti si ottiene dai fiori di un arbusto che nasce spontaneamente in Africa. Le sue proprietà rinfrescanti gli africani le conoscono dai tempi dei tempi infatti durantre i lunghi viaggi nella calura era abitudine tenerne un fiore secco in bocca. In Italia questa bevanda è arrivata dopo la prima guerra etiopica ed ha conosciuto subito un enorme successo, favorito anche dalla campagna coloniale fascista e dal divieto di consumare prodotti non italiani (l’Eritrea era colonia italiana).
Negli anni seguenti è un po’ scomparso dalle abitudini degli italiani, nascosto nelle erboristerie o nei ricordi di chi tornava dalla vacanza sul Mar Rosso. Da qualche tempo a questa parte invece il
carcadè è tornato prepotentemente in voga, consigliato anche dai
diuretico e ricco, ricchissimo di
vitamina C, basti pensare che ne possiede il doppio di un’arancia.