Il WiMu è il Museo del Vino a Barolo, un’opera grandiosa che ha richiesto 44 mesi di lavoro, 3 mesi di studi scientifici e il lavoro di 270 professionisti, coordinati dal grande architetto svizzero Francois Confino. Il risultato ottenuto è semplicemente geniale, improntato sull’approcio più infantile dell’uomo alla vite. Come hanno già scritto alcuni critici, nulla è come l’immaginazione di un bambino, che fissa nella memoria i concetti che gli interessano. Ecco allora che il WiMu è stato creato con itinerari ricchi di giochi di luci, musiche, immagini, suoni, filmati e giochini dinamici che sollecitano la partecipazione attiva del visitatore, abbandonando le vecchie ideologie standardizzate di esposizione di documenti e attrezzature storiche.
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Barolo, Re dei vini rossi
Il Barolo, definito “il re dei vini e il vino dei re“, è uno splendido vino rosso piemontese, tra i fiori all’occhiello dell’enologia italiana. In undici comuni delle Langhe, produttori saldamente legati al territorio trasformano il Nebbiolo, l’ultima uva rossa della stagione ad essere raccolta, trasformandolo in uno dei vini più apprezzati nel mondo.
Brasato al Barolo, un piatto di carne della tradizione piemontese
Anche se la primavera è ormai entrata nel vivo, io non so ancora rinunciare a un piatto caldo e avvolgente di carne, specialmente se si tratta di un brasato al Barolo, che con il suo aroma forte di vino è uno dei miei piatti di carne preferiti. La preparazione è un po’ lunga e laboriosa perchè bisogna dedicare almeno 12 ore alla marinatura della carne nel vino, ma io ho un segreto. Per risparmiare tempo metto la carne a marinare nel vino la sera prima e la lascio lì per tutta la notte. L’indomani la carne è pronta da cucinare. Da brava siciliana qualche volta ho riadattato questa ricetta e, anche se i puristi storceranno il naso, confesso che mi è successo di affogare la carne in un ottimo Nero d’Avola. Vi assicuro che il risultato è ottimo!
Terre da vino vi porta alla scoperta delle Langhe
Terra da Vino, cantina con sede a Barolo, da Maggio ad Ottobre proporrà ai turisti l’opportunità di scoprire alcuni dei territori enologici più famosi.
Grazie a proposte di viaggio di due o tre giorni, infatti, si potrà imparare a scattare una fotografia, a fare i tajarin, la tipica pasta, ad apprezzare un grande autore. Se poi, alla fine del tour, ci si può portare a casa anche una barrique, il gioco è fatto. Quella del Barolo, è considerata una tra le più belle “cattedrali del vino” d’Italia. Grazie alla proposta di viaggio dell’azienda sarà possibile unire la conoscenza del Barolo e degli altri grandi vini del territorio alla scoperta della cultura delle Langhe. Ma c’è di più.
Un secondo per natale, il brasato al barolo
Il brasato è una di quelle preparazioni che non trovano largo spazio sulle tavole di tutti i giorni, quelle caratterizzate molto spesso da piatti veloci visti i tempi ristretti di molti. Questo perchè richiede una lunga cottura, tanto lunga che la carne deve risultare stracotta, così tanto che non serve utilizzare il coltello per gustarla ma semplicemente il cucchiaio. Ecco perchè credo che questo sia un secondo perfetto per un giorno festivo, come può essere il prossimo Natale 2010. La cottura del brasato infatti avviene a fiamma molto bassa per un tempo prolungato. Per la preparazione del brasato al Barolo dovrà essere utilizzato questo tipo di vino, ma se non l’avete a disposizione potrete optare per un altro vino rosso generoso.
La preparazione del brasato al Barolo prevede una marinatura della carne nel vino con gli altri ingredienti per almeno 24 ore. Trascorso questo tempo la carne andrà tolta dal vino, che non dovrà essere buttato ma conservato e filtrato, asciugata e fatta rosolare nel grasso di prosciutto e burro, da tutti i lati. Nel frattempo il vino della marinata dovrà essere cotto finchè si sarà ridotto almeno della metà.