Risotto agli asparagi selvatici, appena colti

risotto asparagi selvatici

Qui dalle mie parti, ed in particolare all’Isola d’Elba, è già possibile trovare asparagi di campo, piccoli, fini e molto, molto più saporiti di quelli che si trovano comunemente negli alimentari o nei supermercati. Andiamo alla scoperta quindi di questi asparagi particolari, un po’ più difficili da trovare, ma che valgono la ricerca.

 

L’asparago è conosciuto fin dall’antichità ed i greci lo usavano anche per le sue proprietà terapeutiche, preparandoci tisane e decotti. Le sue origini le ritroviamo probabilmente in Mesopotamia, ma il nome deriva dal latino Asparagus, germoglio.

 

Gli asparagi selvatici rispetto a quelli di serra hanno un sapore più penetrante ed amarognolo e sono perfetti per frittate e risotti. Da noi in Toscana sappiamo che quando le giornate tornano ad allungarsi e si sente aria di primavera i campi si riempono di questi steli. So per esperienza che un occhio non allenato (come il mio) difficilmente riesce a distinguere i piccoli asparagi, abilissimi a mimetizzarsi nel verde dei campi. Fortunatamente ho chi li raccoglie per me!

La burrata: un prodotto nato dalla necessità di conservare il cibo.

La burrata nasce negli anni 30 in un caseificio di Andria, in provincia di Bari.
L’idea fu di Lorenzo Bianchino Chieppa, che pensò di creare un “fiaschetto” per conservarvi la panna e la mozzarella sfilacciata.
La sua peculiarità e data dall’impasto, composto da ritagli di mozzarella mescolati a panna, mentre il “guscio” è fatto di pasta filata.