A Roma è arrivata la carica degli chef stranieri, nonostante sia una città con una cultura culinaria ben definita e radicata. Ma comunque resta una grande metropoli, con tanti stranieri che hanno voglia di cose diverse.
Certo, la Capitale è la città dei carciofi alla giudia, delle osterie e delle fraschette, ma si sta aprendo molto anche alla cucina internazionale. E si parla sempre più straniero nella Città Eterna. Tra le tante novità c’è un bel ristorantino dietro alla celebre Campo de’ Fiori, che si chiama Antica Fonderia. Qui troverete la spagnola Alba Esteve Ruiz, che si è formata con i famosi gamberi alla brace che in Spagna sono tra i piatti più conosciuti. Ma Alba si è aperta anche alle contaminazioni, con i tortelli di secreto iberico, granchio reale e topinambur, un mix di equilibrio italo-ispanico per la giovane chef di Alicante.
Per completare l’internazionalità dell’Antica Fonderia, c’è anche il sommelier Michel Magoni, di Capo Verde, premiato anche dalla Guida di Repubblica ai sapori e ai piaceri di Roma e del Lazio. Il sommelier propone delle scelte interessanti.
Il tour dei cinque continenti
A Roma oggi si può fare il tour dei cinque continenti, grazie ai tanti chef stranieri con locali dedicati a cucine particolari, come il Reserva che offre sapori sudamericani. Tanti nuovi locali di cui il Reserva di Paulo Aires è un esempio di estro e qualità, anche grazie alle stelle di Heinz Beck, ora al La Pergola del Cavalieri.
Altro chef molto importante approdato a Roma è Anthony Genovese, dalle origini calabresi, ma viene dalla Francia, paese che ne ha chiaramente influenzato la cucina, come l’Asia.
Altra francese anche a Casa Coppelle, dove la direttrice artistica è Rachelle Guenot affiancata dallo chef Fabio Rossi. A Roma c’è anche la Germania con Oliver Glowig che si esprime al Barique. Moltissima esperienza italiana per questo chef, che prima preferiva Capri ma ora è decisamente “romano”. Ai Parioli invece troviamo il colombiano Roy Salomon Caceres, chef del Metamorfosi, che non poteva non proporre il suo paese a tavola.
Un po’ d’Albania infine, con Fundim Gjepali all’Antico Arco, bellissimo ristorante del Gianicolo.