Londra è la città europea più cosmopolita, ma quando si tratta di cibo, l’Italia batte nettamente tutti gli altri paesi, nonostante la grande varietà di cucine in città.
Quando arrivai qui, quasi quindi anni fa, i ristoranti italiani erano già moltissimi, ma i pubs facevano ancora le classiche streak & kidney pie. Ora anche i pubs fanno lasagne e pizza, e le pie sono quasi scomparse, relegate in qualche ristorante che vuole mantenere le tradizioni.
Dopo arrivarono una miriade di ristoranti diversi, di tutti i paesi, e i ristoranti italiani iniziarono ad entrare in crisi. Ricordo che una volta a Soho, un amico inglese mi disse che per loro questa esplosione di diverse cucine era un vero bengodi.
Quando era giovane, si mangiava solo al pub, sempre le solite cose. Per fare festa si andava al ristorante italiano, oppure al cinese (sì, loro ci sono sempre), ma la cucina messicana, quella russa, quella thai, erano solo dei ricordi delle vacanze.
Poi un diluvio di ristoranti. I londinesi mangiano tantissimo fuori, perché non hanno tempo, e perché cucinano anche male (non se ne vogliano, sanno far bene altre cose). Ma il diluvio di cucine diverse aveva un po’ messo in secondo piano la cucina italiana. Ma una buona cucina non muore mai, e sa anche rinascere.
La rinascita del cibo italiano a Londra
Noi italiani siamo pieni di fantasia, e a Londra abbiamo ben capito cosa attira gli inglesi. Ecco allora la nascita delle food hall, grandi spazi dismessi, dove concentrare più imprenditori e creare dei poli del cibo. Ognuno fa qualcosa di diverso, e così non compete direttamente con il suo vicino.
Vecchie aziende chiuse, chiese sconsacrate, magazzini, tutti grandi spazi, impossibili da ripopolare per una sola azienda, restaurati e divisi in lotti, per dare alle piccole aziende il proprio spazio.
Non sono il classico street food, ma dei veri centri del sapore. In una vecchia cartiera di Elefant & Castle è stato aperto il Mercato Metropolitano.
I Market Hall sono invece alla terza apertura, a Oxford Station, dove c’era un magazzino di un’azienda che ha chiuso le porte. Potranno trovare la loro sede ben 12 ristoratori, per quasi mille visitatori al giorno. Al Camden Market è stato appena aperto l’Italian Alley, dove mangiare i classici fritti italiani, o la burrata.
E ancora, c’è il vecchio Old Spitalfields Market, rigenerato dalla ristorazione, il Seven Dials Market, il Vinegar Yard e Eataly, mentre a Waterloo Station aprira il Time Out Market.