Il Natale dei lucani oggi si presenta così: tradizioni, profumi, colori, festa, corsa ai regali e tanta buona cucina. L’unica festa religiosa che per eccellenza, riesce a mantenere sempre vivi riti e modi di fare che si trasmettono di padre in figlio. Anno dopo anno i gesti sono sempre gli stessi, anche se il rito che si ripete con più forza è quello della cucina. Nella giornata di Natale si riscopre il piacere di una tavola imbandita e di riassaporare i gusti di una volta e che appartengono alla propria tradizione culinaria. La ricetta di oggi è tipica della tradizione lucana e unisce due ingredienti tipici di questa terra: gli strascinati e la lucanica. Gli strascinati sono un tipo di pasta di farina di grano duro, fatta in casa. Il nome “strascinato” deriva dal modo in cui si ottiene, letteralmente trascinando un pezzettino di pasta sotto le dita, su un piano chiamato “cavarola”. La lucanica invece, elemento di prestigio della gastronomia lucana, è una salsiccia di carne di maiale molto apprezzata anche a livello europeo, proveniente da maiali allevati allo stato semi brado ed insaccata in budello. L’unione di questi due ingredienti ci regala un primo piatto decisamente gustoso. La carne, lasciata cuocere lentamente nel nostro ragù, lo insaporisce dei suoi grassi e la nostra pasta fatta in casa sembra nascere apposta per accogliere tanta bontà.
Per fare gli strascinati formate dei “serpentelli” con la pasta che taglierete a tocchetti di circa 3, 4 cm di lunghezza. Il diametro dovrà essere di circa un cm, ma queste sono solo misure indicative per aiutarvi la prima volta che li farete. Presa la mano andrete ad occhio e ad esperienza.
Fate pressione sui tocchetti con tre dita premendo e contemporaneamente tirando verso di voi; “strascinando” appunto. Una volta cavati, se volete potete lasciarli chiusi o aprirli aiutandovi con la mano sinistra. Fate attenzione, dovrete cavare bene, altrimenti lo strascinato in cottura diventerà un mattoncino. Per raggiungere la giusta misura, mentre si cavano dovranno formarsi delle pieghine.