Il Natale si sa, è una festa ricca di tradizioni, così in ogni regione d’Italia sulle tavole del pranzo appaiono i piatti della tradizione culinaria. E’ questo il caso dei culurgiones de casu sardi, un primo che in Sardegna è per antonomasia il piatto delle feste in generale, del Natale in particolare. I “culurgiones” sono dei ravioli ripieni cesellati a mano; un tipico primo piatto della cucina rustica dell’Ogliastra, famoso in tutta l’isola, costituito da ingredienti semplici: una sfoglia di farina di grano duro e un ripieno che a seconda della zona della Sardegna cambia molto: composto di patate e a seconda della stagione formaggio pecorino o caprino fresco opportunamente lavorato (oppure grasso animale), menta (o aglio). Si consumano caldi spolverati con abbondante pecorino grattugiato e talvolta con salsa di pomodoro. Dei culurgiones non esiste una ricetta “universale”. Ogni paese e addirittura ogni casa ha la propria variante, (troviamo infatti il soffritto e la menta che viene aggiunto nei paesi della costa, mentre hanno più formaggio quelli di montagna) e addirittura variano in base alle stagioni. Ad esempio a Sadali ad Agosto si preparano col formaggio (culurgionis de casu); a Novembre con il grasso ovino (de ollu seu), ricavato dall’omento (sa nappa) degli ovini e dei vitelli – da offrire e consumare in ricordo dei defunti; a Febbraio, con lo strutto (de oll’e proccu), in occasione del carnevale.
I culurgiones, nella tradizione, vengono anche donati come segno di amicizia, di benevolenza o di rispetto. Sono considerati un piatto cerimoniale e speciale, e quindi non sono solo ottimi da mangiare ma anche buoni per comunicare.
La forma oblunga a mezzaluna, dovuta alla chiusura dei bordi effettuata pizzicandoli con le dita, è una lavorazione che dona al prodotto la particolare forma di una spiga. Un tempo venivano preparati per le festività di tutti i santi. Oggi, invece, i culurgiones vengono preparati per ogni ricorrenza importante.