Così il miele faceva parte – anche se saltuariamente – dell’alimentazione umana già in tempi estremamente remoti. Veniva mescolato a frutta ed a bacche per preparare, a crudo, dei semplici dolci arricchiti forse con erbe aromatiche e spezie.
Nella cucina mediterranea tradizionale – davvero tradizionale – sopravvivono ancora ricette di questo genere.
Ve n’è una, ricetta tipica di tutto il Nord Africa, in cui il gusto dolce dei datteri e dei fichi secchi è sottolineato dal contrasto con il retrogusto amarognolo delle noci mentre l’aroma rotondo e persistente del miele viene ravvivato da quello pungente dell’anice. Una ricetta le cui origini si perdono nel tempo e che si ritrova – con modifiche puramente formali – in molti altri dolci mediterranei quali i mostaccioli del meridione d’Italia o il panforte toscano: si tratta del nordafricano Halwa bi Tamar, tortino crudo di datteri, fichi e noci ai fiori d’arancio.
HALWA BI TAMAR
Ingredienti per 4 persone
- 250 gr. di datteri secchi
- 250 gr. di fichi secchi
- 150 gr. di noci sgusciate e spellate
- 2 cucchiai di miele
- 1 cucchiaino di semi di anice
- olio di mandorle
Ungete con l’olio di mandorle una teglia bassa, trasferiteci la pasta e copritela con un coperchio, più piccolo della teglia, su cui sistemerete un peso. Lasciate a rassodare per 10-12 ore quindi tagliate il composto in losanghe e servitelo abbinandolo ad un Passito di Pantelleria.
Ci sono anche versioni moderne di questo dolce che includono tra gli ingredienti la cioccolata fondente: il risultato è forse più vicino al gusto occidentale generale, ma il dolce risulta snaturato e per ciò la sconsigliamo decisamente.