Conoscerete tutti i famosi biscotti brutti ma buoni. Dolcetti per i quali ammetto di non andare matta (non mi va a genio la loro consistenza, nello specifico), ma c’è chi in famiglia farebbe carte false per assaggiarne uno, specie nella loro versione al pistacchio, ed allora lo accontento. I brutti ma buoni ai pistacchi sono i classici biscotti utili per accompagnare il te, uno tira l’altro, ed in questa golosa variante, a mio parere, risultano ancora più intriganti.
La ricetta classica a base di mandorle solitamente mette tutti d’accordo, ma credo che questa abbia una marcia in più, non sottovalutateli! Riprovati qualche giorno fa mi sono stati ricommissionati immediatamente, con mia somma soddisfazione. Nel caso vi sia rimasta della frutta secca da smaltire avanzata dalle feste non fateveli sfuggire. L’ideale sarebbe utilizzare gli insuperabili pistacchi di Bronte, se li trovate. Sullo stesso genere vi consiglio di provare anche i brutti ma buoni con la ricetta tipica toscana ed i biscotti al cioccolato bianco di Valentina Gigli.
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