I brutti e buoni sono dei dolcetti tipici della tradizione toscana. Io ho vissuto in questa regione per quasi 10 anni e devo dire che ogni città aveva la sua pasticceria o forno che preparava i brutti e buoni secondo antiche tradizioni tramandate da anni e anni, con delle ricette speciali e anche segrete, come sempre accade per i dolci tradizionali regionali. Il loro nome chiaramente deriva dall’aspetto, ruvido e spigoloso, bruttino per l’appunto, che invece cela un sapore speciale e una croccantezza tutta da assaporare.
Oggi vi propongo una ricetta base, buonissima e davvero semplicissima, alla quale potrete infatti aggiungere delle nocciole spezzettate così come delle mandorle in pezzi, per rendere i vostri dolcetti più completi e magari più simili a quelli che avete assaggiato tra le colline senesi o tra i monumenti fiorentini e che vi sono così tanto piaciuti.
Da poco ho scoperto un ingrediente alternativo, per così dire, non nel senso della novità, visto che in cucina lo utilizziamo continuamente, ma nel senso della praticità: l’albume in bottiglia! Mia zia lo ha trovato al mercato, io con molta sorpresa l’ho poi ritrovato in un grande supermercato! Se vi piace preparare dolci e lo fate spesso questa soluzione è davvero comoda, soprattutto quando andiamo a preparare dolci come questi, o come le meringhe o le mousse, in cui abbiamo bisogno solo dell’albume e non del tuorlo, in questo modo non sarete costrette a tirar fuori una frittata, con troppi tuorli e quindi troppo ricca di colesterolo, ma potrete utilizzare l’albume in bottiglia, che oltretutto ha come media la conservazione per circa 1 anno!