La polenta mi fa sempre pensare all’autunno. Trovo che si tratti di uno di quegli alimenti che fa piacere gustare quando c’è freddo, mi trasmette un certo senso di gratificazione che non so spiegare a parole. Trovo anche che sia giusto coccolarsi a tavola, e mettersi tutti insieme intorno ad un piatto di polenta con provola e spinaci, completando la cena con delle caldissime caldarroste è uno di quei rituali che svolge perfettamente questo compito. La polenta più comune, quella che si contraddistingue per il suo colore giallo acceso, quella di granoturco cioè, non è la sola che esista, ce ne sono diverse varianti, come ad esempio quella bianca, o quella taragna, tipica della cucina valtellinese alla cui base viene aggiunta la farina di grano saraceno, a cui deve quel colore scuro e quel gusto rustico, che a me piace tanto. Potremmo continuare all’infinito perchè i tipi di polenta non finiscono quì.
La polenta classica è una preparazione a base di farina di mais bollita in acqua salata fino al completo assorbimento del liquido. Può essere solida o morbida a seconda del tipo di farina utiizzata per la preparazione: se scegliamo la farina bramata , cioè macinata normale, otterremo una polenta più rustica, al contrario invece se scegliamo la fioretto, qualle macinata fine. Nel caso della polenta con provola e spinaci, che costituisce tra l’altro anche un piatto assolutamente vegetariano, la polenta si fonde con la provola e gli spinaci, anzi, le fettine di formaggio poste sulla polenta, una volta in forno si sciolgono completamente creando una crosticina formaggiosa alla quale è difficile resistere, è proprio una tentazione. La polenta ovviamente si presta a numerosi abbinamenti, con le carni, con altri tipi di verdure e con della semplice passata di pomodoro spolverata di parmigiano grattugiato. Se la abbiniamo a ingredienti ipocalorici può essere anche una valida alleata nelle diete, sempre che venga consumata con moderazione.