Anche le fave avevano un posto d’onore sulle tavole dei nostri progenitori. Venivano consumate fresche- anche a crudo, come testimonia ad esempio l’usanza latina e poi laziale di consumare deliziosi spuntini a base di pecorino stagionato il cui sapore piccante viene temperato dal dolce dei legumi– oppure secche, sia come ingrediente principe di saporite zuppe, sia come comprimari, con altri vegetali, di piatti veramente eccezionali.
Fra queste, v’è una antichissima ricetta egiziana in cui le fave- secche, ricche in proteine ed a basso costo- si trasformano in saporite, profumate polpette che non hanno nulla da invidiare a quelle a base di carne. E’, ancora una volta, un piatto le cui origini si perdono nel tempo, ma che non manca mai sulle tavole dell’Egitto di oggi: è la Ta’ amia, polpette di fave secche al comino e papavero.
TA’AMIA
Ingredienti per 4 persone
- 1\2 kg. di fave secche
- 2 grosse cipolle rosse “egiziane”
- 4 spicchi d’aglio
- 4 cucchiai di coriandolo fresco tritato
- 2 cucchiai di comino macinato
- 1\2 cucchiaio di aceto rosso di vino
- sale
- pepe nero
- semi di papavero
- olio d’oliva per friggere
Quando avrete ottenuto una pasta omogenea unitevi anche l’aceto, la purea di fave e pestate ancora per omogeneizzare il tutto salando a gusto ed aromatizzando generosamente con pepe nero macinato al momento. Lasciate riposare l’impasto per 2 ore in luogo fresco poi formate delle polpette schiacciate con diametro di 7-8 cm spesse circa 4 cm.
Cospargete le polpette con i semi di papavero e friggetele in molto olio caldissimo; quando si sarà formata una bella crosticina bruna sgocciolatele bene, passatele su della carta assorbente e servitele calde. Abbinate un bianco d’Alcamo.