L’asparago era coltivato ed utilizzato nel Mediterraneo dagli egizi ed in Asia Minore già 2000 anni fa, così come in Spagna. Mentre i Greci non sembra che coltivassero gli asparagi, i Romani già dal 200 a.C. avevano dei manuali in cui minuziosamente se ne espone la coltivazione: gli imperatori romani ne andavano ghiottissimi, tanto da adibire e armare navi proprio per rifornirsene. Considerati ortaggi raffinati, dal sapore delicato e gradevole, gli asparagi vantano citazioni letterarie di Plinio, Catone e del greco Teofrasto, ma più fama gli ha dato il primo ministro prussiano Bismark, che li gustava con uova al burro.
La nostra tradizione culinaria li preferisce lessati e conditi con olio e sale oppure gratinati o impiegati per frittate, zuppe, creme e risotti. La cottura al vapore è migliore per mantenere inalterato l’aroma e ridurre la perdita d’elementi nutritivi: gli asparagi sono ricchi di fibra, vitamina C, carotenoidi e sali minerali (calcio, fosforo e potassio). A fronte di uno scarso apporto di calorie hanno però la caratteristica di stimolare l’appetito, oltre che essere depurativi e diuretici. Riducendo il ristagno di liquidi nei tessuti sono indicati per chi vuole eliminare la cellulite, mentre sono sconsigliati per chi soffre di disturbi renali, di calcoli, prostatiti e cistiti.
ASPARAGI CON LA FONDUTA
Ingredienti per 4 persone
- 1 kg. di asparagi
- fontina valdostana 200 gr.
- latte, 1 bicchiere abbondante
- burro
- 3 tuorli d’uovo
- sale e pepe
Tagliate la fontina a dadetti, copritela di latte. Lasciatela ammorbidire per circa mezz’ora. Fate fondere al fuoco una noce di burro, metteteci la fontina sgocciolata, mescolate continuamente fino a che il formaggio si è fuso.
Allontanate dal fuoco il tegame e mescolate al composto i tuorli. Rimettete al fuoco, meglio se a bagnomaria, non raggiungete in ogni modo l’ebollizione, continuate a mescolare e cuocete ancora per cinque minuti scarsi; regolate sale e pepe.
Servite gli asparagi ben caldi e asciutti. Passate la fonduta a parte, in una salsiera, caldissima.