Cioccolato: Willy Wonka, Marie Antoinette e Violante Placido. Dolce filo conduttore…cinematografico
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La fabbrica di cioccolato: film del ’71 che parla di un bambino povero, Charly che trova un biglietto d’oro in una tavoletta di cioccolata per entrare nella favolosa fabbrica di Willy Wonka un pasticciere visionario che ha indetto questo concorso per trovare un erede per i suoi segreti oltre che per la fabbrica. Il recente remake del film è stato diretto dal genio Tim Burton quindi se ancora non l’avete visto vi consiglio di farlo.
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Chocolat: é un film del 2000 ambientato alla fine della seconda guerra mondiale in un paesino francese in cui si stabilisce Vianne con sua figlia che durante il periodo di quaresima aprirà una cioccolateria; ciò porterà gli abitanti del posto a vederla come una peccatrice e tentatrice ma col tempo riuscirà a sciogliere il cuore della gente anche grazie alla bontà della sua cioccolata con la quale convincerà anche il gitano interpretato da Johnny Depp a stabilirsi definitivamente in quel luogo insieme a lei.
Corn flakes, unione tra benessere e gusto per la prima colazione
Furono inventati alla fine dell’ 800 da John Harvey Kellogg, medico di un ospedale del Michigan, in collaborazione con suo fratello Will keith.
Nel 1906 fondarono una società chiamata “Bettle creek toasted corn flakes company” che in seguito divenne semplicemente la Kellogg’s tutt’oggi esistente sul mercato.
Il finocchio selvatico: mille usi in cucina e non solo
Il liquore al cioccolato fatto in casa: alcool puro, zucchero e cacao amaro
- 75 grammi di cacao amaro (scegliete pure la marca preferita)
- 250 grammi di zucchero
- 1 litro di latte
- 150 grammi di alcool puro (reperibile in qualsiasi supermercato nel reparto liquori)
Cheesecake americano al formaggio Philadelphia
Il cheesecake americano a base di cream cheese (crema di formaggio), nasce nel 1872 come variazione di quello a base del formaggio francese Neufchatel, fatto col latte vaccino ed originario dell’alta Normandia. Le sue varietà sono a dir poco infinite, a partire dal cheesecake classico con formaggio, panna e uova, passando da quello ai frutti di bosco per arrivare persino alla ricetta a base di tofu per i vegani. Personalmente credo che il “vero” cheesecake sia a base di philadelphia, per me questa versione rimane il must!
Acquacotta e panzanella: piatti poveri ma semplici e gustosi
Sformatini alla fontina e spinaci: un secondo equilibrato e saporito
- 250 gr di fontina
- 1 dl di latte
- 6 uova
- 3 cucchiai di panna
- 800 gr di spinaci
- 1 costa di sedano
- 40 gr di burro
- burro per gli stampini
- sale e pepe
Sacher Torte originale. Da Vienna la tradizione autentica delle konditorei ottocentesche
Mangiare vegetariano al ristorante cinese
Barchette al tonno: un antipasto sfizioso, economico e facile da fare
- 8 piccole barchette di pasta sfoglia
- 150 gr. di tonno sott’olio
- 3 cucchiai di maionese
- 4 filetti di acciuga sotto sale
Brace dietetica con la pietra ollare
La lavastoviglie: Consigli pratici per l’uso
Prima di mettere tutte le stoviglie nella lavapiatti date un’occhiata attenta a dove esce l’acqua – o se gli ugelli sono più di uno – in questo modo potrete essere sicuri di fare un buon lavoro, tenendo conto del lato verso il quale dovrete rivolgere gli oggetti per esporre il lato più sporco verso il getto dell’acqua.
Se lo sporco pensate che sia davvero ostinato, sciacquate sommariamente gli oggetti prima di inserire nei cestelli.
Matrimonio di Radicchio Rosso di Treviso con mele Golden e pere Kaiser
TEMPO: 30 minuti | COSTO: basso | DIFFICOLTA’: bassa
VEGETARIANA: SI | PICCANTE: NO | GLUTINE: NO | BAMBINI: SI
E’ il dono che l’autunno fa all’inverno, come recita un detto popolare, si parla del radicchio rosso. È il frutto della terra che con i suoi colori, forti ed accesi, ravviva i campi bruni ed incupiti.
I racconti su questo ortaggio sono tanti e ancora oggi può capitare di sentirseli raccontare dagli anziani contadini del trevigiano, ognuno ricco di fascino e fantasia, uno, tra i tanti, narra che, in tempi remoti, degli uccelli abbiano trasportato il seme di questo ortaggio sopra il campanile del paese, e che da allora i frati che lo trovarono seppero conservarlo e coltivarlo con cura. Ma dalla storia si apprende che la coltivazione del radicchio, con l’annesso processo di imbianchimento e forzatura, inizia da metà del XVI secolo, in provincia di Treviso e non in tempi più antichi.
Il caratteristico colore rosso vinoso del radicchio di Treviso, nelle sue due selezioni “Precoce” e “Tardivo”, si ottiene dallo sviluppo delle foglie in assenza di luce, che prive o quasi di pigmenti clorofilliani, evidenziano la colorazione rosso intensa della lamina fogliare e perdendo la consistenza fibrosa, assumono croccantezza ed un sapore gradevolmente amarognolo. Tali risultati si ottengono praticando i processi di imbianchimento legatura rispettivamente per il radicchio rosso tardivo e quello precoce. La duttilità del radicchio fa si che si possa apprezzare sia crudo ad insalata che cotto o arrostito. Croccante e amarognolo, talvolta per smorzarne il forte sapore, è consigliato tenerlo, a bagno nell’acqua per due-tre ore prima di consumarlo.
Oltre che per le sue doti gastronomiche, il radicchio, è noto anche per le sue proprietà mediche, dalle radici secche, infatti, si ottengono sciroppi e decotti, usati da molto tempo in medicina come digestivo e depurativo, mentre le foglie, messe in infuso stimolano le funzioni digestive, depurano il fegato e facilitano la diuresi.